Si tratta di un articolato lavoro di tessitura di legami e relazioni da costruire “sul campo” e nel lungo periodo, che si concentra dapprima sulla valorizzazione e sul potenziamento delle esperienze virtuose già esistenti, per procedere alla progettazione di nuove proposte adeguate ai nuovi bisogni emergenti. Una prima fase di lavoro di mappatura dell’esistente ha fornito la base per un’analisi utile ad individuare i quartieri nei quali intervenire con la sperimentazione.
Le macro fasi previste sono le seguenti:
- individuazione e prima formazione per la coppia di coordinatori di territorio (mix operatori/trici pubblico e privato sociale): una coppia per ognuno dei quattro quartieri individuati
- costituzione della rete dei promotori e del gruppo pilota di quartiere
- costruzione/visualizzazione del mandato del gruppo pilota a partire dall’individuazione delle forme di vulnerabilità e dalle priorità tra i bisogni del territorio
- realizzazione di strategie di aggancio e coinvolgimento della cittadinanza
- attivazione di eventuali gruppi tematici di co-progettazione
- sviluppo delle azioni progettate e ricerca delle modalità di continuità/assestamento
La governance di territorio è affidata ad un gruppo “pilota” per ogni quartiere (guidato da 2 coordinatori provenienti dal pubblico e dal privato sociale), composto dalle Associazioni di volontariato, Ente Pubblico, Enti Ecclesiastici, APS, Cooperative Sociali, Società sportive, imprese e attività produttive, cittadini e Istituzioni che partecipano a titolo volontario.
I gruppi pilota agiscono prioritariamente per:
- diventare delle agorà di quartiere rappresentative di differenti culture, generazioni, competenze;
- assumere nel tempo una funzione di monitoraggio ravvicinato del territorio diventando sistemi di produzione continua di progetti e iniziative, nonché osservatori permanenti del territorio;
- attivare, sostenere, connettere, orientare le progettualità locali, maturando una visione complessiva di problemi e risorse presenti.