“Ti senti maschio o ti senti femmina? Io mi sento io”. Questa la risposta di Fede, 9 anni, assegnato maschio alla nascita, che non vuole essere inquadrato in un genere preciso. Ed è la storia che ci racconta sua madre, Camilla Vivian, nel suo libro “Mio figlio in rosa”, che è molto più di un libro perché ci invita a conoscere e capire chi sono e cosa significa essere bambin* gender variant. Camilla Vivian ha iniziato a studiare, informarsi e uscendo dagli angusti confini italiani ha scoperto in internet che esiste un'infanzia transgender, non binaria, gender fluid che non si riconosce nel genere assegnato alla nascita ma non necessariamente in quello opposto, o in nessuno dei due, in entrambi o solo in parte. Una gamma di identità diverse che ogni persona deve avere il diritto umano di esprimere e che non è riconducibile al solo genere femminile o maschile. Camilla Vivian ha reso pubblica la sua storia per cercare di sensibilizzare le persone su questa realtà che esiste e resiste nonostante qui in Italia sia trattata come "problema" mentre al contrario il vero problema è la società che impone da subito i due generi, femminile e maschile e ruoli ben definiti. Camilla Vivian ha fondato un blog http://www.miofiglioinrosa.com/ e nell’incontro racconterà del bellissimo progetto “GenderLens” che sta portando avanti con l’antropologa Michela Mariotto http://www.genderlens.org