I Progetti

7.11 - Il nuovo Welfare di Parma come percorso di sviluppo di comunità - Protezione, Cura e Riparazione in favore dei minori: rivedere il modello di

Il progetto in breve
Intervenire precocemente sui fattori di rischio, focalizzare e perfezionare la fase valutativa del caso e delle risorse esistenti (del minore e della famiglia) per poter spostare rapidamente l’attenzione di tutte le istituzioni ed altri soggetti coinvolti sul processo di recupero delle funzioni g

Avvio progetto previsto: 01/01/2013
Conclusione progetto prevista entro il: 30/06/2016
Descrizione del Progetto
  • 7.11.01 Rivedere il modello di intervento

Note

7.11.01 Riorganizzazione del Servizio Territoriale Minori e Adulti con particolare attenzione al modello della Tutela Minori

Stato di avanzamento dicembre 2014:

Si è portato a compimento la prima fase del processo di riorganizzazione della struttura operativa e il relativo accompagnamento formativo.Nel primo semestre è stato effettuato un percorso con tutti gli operatori della struttura operativa e delle strutture operative “server”, orientata a un'analisi e una valutazione del funzionamento organizzativo per rintracciare vicinanze e lontananze con gli orientamenti del cambiamento culturale e organizzativo atteso secondo il Piano strategico e la riorganizzazione. Questa prima fase,  che ha evidenziato criticità/opportunità ha dato come primo esito  la conferma di  alcune piste di lavoro già presenti nella proposta precedente  e l' individuazione di altre considerate come necessarie a sostenere i cambiamenti in corso. Nel secondo semestre dell’anno si è proceduto con una formazione “situata” in cui si è costruita una conoscenza più approfondita, articolata e contestualizzata di alcune tematiche ( nuove povertà, fragilità sociali e relazionali e dei disagi vissuti dai minori e dalle loro famiglie, e la tematica della non autosufficienza), esplicitando e confrontando gli orientamenti e le ipotesi utilizzati per l’analisi e l’intervento.I contenuti che sono stati appresi, con una metodologia attiva, in questo percorso andranno ad implementare le modalità di accoglienza e valutazione del bisogno e con i raccordi opertivi con le strutture operative che gestiscono le risorse.Nella funzione di co progettazione individualizza è da sottolineare il lavoro, concluso, di revisione del modello di intervento con l’AUSL nell’ambito dei minori e delle famiglie. oggetto dell’accordo è la costruzione di un sistema di servizi ed interventi rivolti ai minori e alle famiglie che favorisca una piena integrazione degli interventi sociali-sanitari-educativi, al fine di garantire l’accompagnamento e la continuità nell’arco dell’evoluzione e della crescita del minore e della famiglia con particolare riferimento ai nuovi bisogni che emergono e ad una attenzione ai contesti relazionali e territoriali. Obiettivi specifici dell’accordo sono la presa in carico integrata che, in una ottica fortemente preventiva, dovrà avvenire il più precocemente possibile, l’implementazione/qualificazione degli interventi rivolti alle famiglie di origine e il miglioramento della collaborazione con la rete inter istituzionale con particolare riferimento all’Autorità giudiziaria e alle Istituzioni Scolastiche ed educative.Sempre nell’ambito della tutela dei minori è continuata la supervisione/formazione con gli esperti giuridici in materia di diritto di famiglia e minorile con l’obiettivo di accrescere le competenze degli operatori e di tutela degli stessi, oltre che di migliorare le prestazioni.Nella logica abilitante delle persone  che si intende implementare è stata presentata la candidatura ( che è stata accettata) al Programma sperimentale di prevenzione dell’istituzionalizzazione dei minori ( Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali) che ha come focus il lavoro con la famiglia di origine e il contesto sociale e sono stati presentati e monitorati  i progetti personalizzati di responsabilità sociale.Tutte le equipe dei poli sociali sono state coinvolte nel progetto Accordi di Comunità: sono stati individuati operatori che partecipano e progettano le iniziative in collaborazione con gli altri attori del territorio coinvolti.In riferimento ai flussi formativi, nell’anno 2014, oltre al normale inserimento dei dati di attività nel sistema informativo ICARO, si è richiesto, per quanto riguarda i minori in affidamento al servizio sociale, di compilare una scheda di monitoraggio specifica anche in una logica di implementazione di un eventuale sistema informatico gestionale.

7.11.03 Promozione della cultura della bigenitorialità, attraverso eventi condivisi con tutti gli attori coinvolti (in particolare sistema giudiziario e avvocati) e potenziamento degli interventi di mediazione famigliare

Stato di avanzamento dicembre 2014:

Per sostenere i genitori in momenti di crisi, quale quello legato all’evento separativo, e per  favorire la diffusione della cultura di “genitorialità attiva” nell’ambito della separazione di coppia, da anni il gruppo di lavoro sulla Mediazione Familiare articola il proprio intervento in relazione a più interventi, nel 2014  in particolare:- offrendo  ai genitori separati o che intendono separarsi percorsi di affiancamento di coppia condotti da un mediatore esperto;- offrendo consulenza al singolo genitore separato o in via di separazione che desidera essere aiutato a sostenere il proprio ruolo genitoriale, quando non è possibile il coinvolgimento di entrambi i genitori.- offrendo sostegno a figure coinvolte nella separazione genitoriale quali ad es. i nonni- attraverso iniziative di promozione/formazione sui temi della separazione genitoriale. Nel 2014 sono state realizzate presso l’Istituto Comprensivo Puccini due iniziative una promozionale rivolta ai genitori e una formativa che ha visto coinvolti tutti gli insegnati dell’Istituto. - attivando anche per l’anno in corso i Gruppi di parola rivolti a bambini e ragazzi che vivono la separazione dei genitori, realizzata in collaborazione con l’associazione Famiglia Più, e che ha visto il coinvolgimento, nel primo gruppo di fascia di età 6/10 anni, di 9 bambini.- Gli interventi di mediazione familiare realizzati nel 2014 sono stati 76 (di cui si aggiungono 6 consulenze ad altre figure parentali).Nel corso del 2014 particolarmente innovativa è stata la realizzazione del Registro Comunale della Bigenitorialità che ha visto coinvolti, oltre alla equipe di Mediazione, l’Associazione Crescere Insieme e gli uffici Anagrafe e Relazioni con il pubblico del nostro ente. Il Registro amministrativo per il diritto del minore alla bigenitorialità e il relativo regolamento,  sono stati approvati con delibera del Consiglio Comunale n.29 del 13.5.2014. Questo strumento consente ai genitori separati di attestare il doppio domicilio dei figli presso le strutture pubbliche e private alle quali si rivolgono (scuola, strutture sanitarie, professionisti) ma soprattutto ribadisce il diritto del minore alla bi genitorialità intesa come la possibilità di mantenere un rapporto significativo con entrambi i genitori e garantire che gli stessi siano entrambi informati e coinvolti sugli aspetti della vita che lo riguardano.Rispetto alle attività formative a supporto degli operatori coinvolti nell'area famiglia e minori è stato attivato un percorso formativo, con valenza anche di supervisione sulle situazioni specifiche, sugli aspetti giuridici, mentre è stato effettuato un evento, con contenuti clinici,  con argomento la genitorialità.


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