Dal 9 al 25 novembre la Galleria San Ludovico ospita la mostra Cerco l’uomo, dedicata al pittore Vincenzo Gardoni e al progetto di remix delle sue opere, ideato e curato dalle nipoti dell’artista Teresa, Arianna e Miriam Gardoni. La mostra è organizzata in stretta collaborazione con il Liceo Artistico Paolo Toschi e con l’Assessorato alla Cultura.

Chi è Vincenzo Gardoni? Un uomo che, come tanti, ha attraversato il ‘900 tra lavoro nei campi e guerra, ma con una grande passione per la pittura che lo ha sempre nel corso della vita. Poteva essere una storia come tante, invece le nipoti architetti Teresa, Arianna e Miriam scoprono tra gli archivi di famiglia una produzione artistica notevole, composta da dipinti, inchiostri e scritti, un lascito importante che decidono di portare alla luce.

Le sorelle Gardoni decidono di remixare il lavoro del nonno in due modi: producendo abiti e foulard di seta italiana, oggetti di homedesign e accessori per la tavola, ma anche affidando ai giovani il compito di trasmettere l’arte e la poetica di Vincenzo con opere create a partire dal suo lavoro.

Vincenzo Gardoni ha iniziato a dipingere perché non aveva i soldi per comprare i quadri da appendere alle pareti di casa. Era un nonno particolare, non mi raccontava favole – racconta Teresa, la prima delle nipoti – ma storie vere, come quella del Titanic. Ricordo che io volli costruirlo, e il nonno mi regalò giornali e materiali per farlo bene, con metodo e impegno. La mia vocazione per l’architettura iniziò con lui”.

Arianna si occupa di arredo di interni, in particolare di spazi minimi, ideando soluzioni trasformabili mixate all’arte di famiglia: “La sedia-quadro nasce come dipinto a più pannelli che, all’occorrenza, si compongono come una seduta. Nella stessa ottica ho pensato ad un’opera d’arte a pannello trasformabile in tavola e agli accessori per imbandirla, come piatti di ceramica e bicchieri. I dipinti del nonno sono modificati e assemblati in diversi modi, senza mai essere nascosti, nel rispetto della bellezza dei disegni e della fruibilità dell’oggetto”.

Miriam ha invece percorso la strada della moda: è stilista da diversi anni e ha realizzato una linea di abiti, foulard ed accessori in seta ispirati agli inchiostri di Vincenzo Gardoni, tutti rigorosamente made in Italy: “L’opera d’arte del nonno è l’ispirazione per costruirne un’altra, parto da essa per rielaborare un disegno e trasferirlo su tessuto da indossare e personalizzare. La scelta dei materiali è fondamentale per ottenere il risultato finale che ho in mente”.

L’intuizione delle sorelle Gardoni non si è fermata alla loro produzione, ma ha dato vita alla prima esperienza condivisa, il Laboratorio Gardoni in collaborazione con il Liceo Artistico Paolo Toschi, da cui nascono le opere di Cerco l’Uomo: quattro classi hanno dapprima studiato le opere di Vincenzo Gardoni scoprendo il pittore parmigiano, e da questa ispirazione hanno realizzato disegni, sculture, istallazioni e gioielli, utilizzando materiali di recupero.

“Cerco l’Uomo è il nome di questo percorso espositivo, a forma di occhio, nato pensando alla ricerca di ciò che ancora di bello l’uomo possiede e può condividere, ricerca che ha mosso il nonno in tutta la sua vita” – e il messaggio di consegna alle nuove generazioni che le sorelle Gardoni raccontano lo avrebbe sicuramente reso orgoglioso.

Cerco l’uomo è organizzata con il sostegno del Liceo Artistico Statale Paolo Toschi e di Fondazione Cariparma e con il patrocinio dell’Università di Parma.