La mostra vuole proporre all’attenzione l’indagine sulla figura di Albertina Montenuovo, figlia della duchessa Maria Luigia d’Asburgo e del generale Adam Niepperg, divenuta poi, dal 1833, contessa Sanvitale a seguito del matrimonio con il conte Luigi Sanvitale.

La ricorrenza dei duecento anni della nascita del personaggio ne fornisce lo spunto, nel rispetto della ricorrenza (1817-2017).

Il Museo Glauco Lombardi, dopo l’anno 2016 interamente consacrato ai vari progetti legati al bicentenario dell’ingresso di Maria Luigi a Parma, concentra la propria attenzione su questa figura, alla quale dedica una mostra e un volume, ovvero il nuovo numero, il 17°, della collana “Quaderni del Museo”.

L’interesse nei confronti di Albertina trova un ulteriore motivo nell’origine stessa delle collezioni del Museo, che proprio dalla famiglia Sanvitale derivano, avendo Glauco Lombardi acquistato presso l’ultimo conte Sanvitale, Giovanni, la maggior parte di opere, documenti e oggetti relativi a Maria Luigia e ai suoi discendenti.

Il personaggio di Albertina, da sempre schiacciato dall’ingombrante figura materna, si rivela, nel corso dello studio, molto più articolato di quanto in genere le biografie consacrate alla madre possano rivelare, manifestando la personalità di una ragazza prima, donna poi molto intelligente e complessa, sulla quale l’illustre nascita peserà in maniera ineludibile per tutta la vita. Figura talora contraddittoria, che conobbe umiliazioni e lutti profondi nel corso della sua esistenza, trovando le soddisfazioni più autentiche non nella dimensione di figlia o di moglie, ma in quella di madre, Albertina è un personaggio che si presta a moderna analisi psicologica di cui lei stessa fornisce nella corrispondenza privata temi di indagine.

Grazie all’analisi del corposo archivio Sanvitale, conservato in Museo e nell’Archivio di Stato di Parma, e dei vari carteggi privati di Maria Luigia, si è voluto ricostruire la vicenda biografica di Albertina, rispettando quella cesura determinata dal matrimonio del 1833.

Sia in mostra che nel volume si è seguito il percorso cronologico, attraversando le varie fasi della vita di Albertina, dalla nascita all’infanzia, dalla giovinezza al matrimonio, dalla maturità fino agli ultimi anni, cercando di raccogliere il materiale a lei relativo proveniente tanto dalle collezioni stesse del Museo Lombardi, che da collezionisti privati e da altre realtà che ne conservano importanti tracce, a partire dalla Rocca Sanvitale di Fontanellato e dalle collezioni di Fondazione Monteparma (già in palazzo Sanvitale).Ampio spazio è stato riservato anche a quanto sopravvive presso le famiglie discendenti dirette di Albertina Montenuovo.

Il progetto mira anche a riunire quanto le complesse vicende storiche del casato Sanvitale hanno inopinatamente disperso in sedi oggi non più coerenti tra loro.