Sono aperte al Museo Glauco Lombardi le mostre "Il Tempo di Luigi Beccarelli, signore degli orologi" e "Arnaldo Bottai - Sogno di Parma". Le due esposizioni sono ad ingresso libero e rimarranno aperte sino al 2 settembre

 

"Il Tempo di Luigi Beccarelli, signore degli orologi"

La mostra intende indagare il percorso biografico e professionale dell’orologiaio Luigi Beccarelli (Borgotaro 1837-Vignale di Traversetolo 1908), alla cui acribia e perizia si deve la nascita a Parma della prima fabbrica d’orologeria in Italia.

 Cresciuto tra Borgotaro e Parma, Luigi Beccarelli si trasferì presto a Parigi ove apprese i segreti meccanici e stilistici grazie ai quali riuscì ad aprire nella capitale francese una sua prima attività; al ritorno a Parma, nel 1876/1877, e non senza difficoltà economiche e burocratiche, venne inaugurata in città una fabbrica di orologi, la prima in Italia, presto spostata in provincia, a Vignale di Traversetolo, presso la tenuta che da quel momento fu significativamente ribattezzata Cronovilla.

Della copiosa produzione che ne seguì, articolata in numerose tipologie a testimonianza della curiosità e destrezza della sua imprenditorialità, rimangono centinaia di pezzi, tutti numerati e spesso marchiati, delle più svariate tipologie e misure, destinate a diverse fasce di mercato (orologi da persona, da parete, pendolette e pendole da viaggio, parigine, fino ai più rari orologi tournant). L’apparato documentario sulla vita contabile e amministrativa, al contrario, è assai lacunoso e questo rende difficile ricostruire la politica commerciale e imprenditoriale, senza dubbio spregiudicata, che Beccarelli attuò in decenni di attività di un impianto che formò intere generazioni di operai e artigiani: la Cronovilla era infatti un’industria autosufficiente, che trasformava il metallo anche in bronzi artistici e vi affiancava la lavorazione di pietre e cuoio per le decorazioni e le custodie.

Molti i riconoscimenti regolarmente tributati a Beccarelli in esposizioni universali, industriali e artistiche (medaglia d’oro all’esposizione nazionale di Milano nel 1881 e a quella universale di Parigi nel 1900, solo per fare qualche esempio) per innovazioni tecniche e pregi artistici, che Beccarelli, da accorto imprenditore, non mancò di ricordare con appositi punzoni. Successivamente il marchio fu scelto come fornitore ufficiale di numerosi enti pubblici (Regia Marina, Ferrovie, Poste e Telegrafi) scalzando le produzioni straniere, delle quali aveva raggiunto la precisione e la qualità estetica non meno che il vantaggio economico.

 L’ampia campionatura in mostra (circa 250 pezzi tra orologi, documenti, ritratti e oggetti privati inediti) proviene da diverse raccolte, capillarmente percorse, di collezionisti privati. L’esposizione non si limiterà ai soli orologi: attraverso ritratti, carte e oggetti personali accuratamente conservati dai discendenti diretti (famiglia Giovanni Bruno Ferrari), si è potuto ricostruire la vita privata di questa sinora mal conosciuta figura di imprenditore dalle mille risorse.

Grazie al prezioso intervento di un privato che raccolse parte delle attrezzature della Cronovilla, si potrà evocare infine anche l’ambiente di produzione, dal quale proviene una selezione di presse, punzoni, modelli e ingranaggi recanti ancora impresso il nome di Beccarelli; fu Melania, unica sopravvissuta dei suoi cinque figli, a curare le memorie di famiglia.

Nel catalogo che accompagnerà la mostra si approfondiranno anche le sorti dell’azienda dopo la morte di Luigi (1908) e la presa in carico da parte dei parenti Giovanni e Ottavio Ferrari; pur senza il geniale slancio iniziale del suo fondatore, ancora per decenni continuò dunque il sogno di Beccarelli, signore degli orologi, che riuscì, contando unicamente sulla propria intraprendenza e sulle proprie capacità, ad allineare Parma e l’Italia, una nazione sino ad allora del tutto dipendente dall’estero in questo settore, alla più avanzata produzione europea.

La mostra ha ottenuto il patrocinio e il sostegno del Comune di Traversetolo, luogo simbolo della produzione della Cronovilla, e proprio nel paese, durante il periodo di mostra, si svolgeranno alcune iniziative collaterali dedicate a Luigi Beccarelli.

 

“Arnaldo Bottai (1913-1978), sogno di Parma”

Alla mostra su Luigi Beccarelli si affiancherà una seconda esposizione, dedicata ai dipinti del pittore parmigiano Arnaldo Bottai, legato all'imprenditore da vincoli di affinità di parentela e a Glauco Lombardi da una stima reciproca che portò il fondatore del Museo a favorire il successo di critica e di mercato dei ritratti e dei paesaggi di questo artista autodidatta, ma anche profondo conoscitore dell’arte figurativa.

Bottai, accostatosi tardi all’arte, divenne artefice di efficaci ed evocative vedute di Parma, riassunta nelle sue architetture e nei suoi edifici più significativi e soprattutto in quelle vedute di case sul Lungoparma che divennero la sua cifra stilistica più amata e più richiesta da una ampia committenza.

Grazie alla collezione di famiglia, si potrà vedere riunita la sua produzione che affiancava al vedutismo cittadino ritratti e paesaggi della campagna parmense, interpretati con quel pieno senso del colore che sempre contraddistinse il suo pennello.

La mostra “Arnaldo Bottai (1913-1978), sogno di Parma” rimarrà aperta, a ingresso libero, nelle stesse date e con le stesse modalità, dotata di un proprio catalogo curato da Francesca Sandrini (testi di Anna Mavilla, Francesca Sandrini).