A seguito del grande successo di pubblico riscontrato, la mostra “Nel Tempio della Duchessa tra reale e virtuale, Maria Luigia San Ludovico e gli Artisti Parmensi”, inaugurata il 15 ottobre, la prima interamente dedicata all’arte sacra in età luigina, sarà prorogata fino al 15 di gennaio 2017.

Promossa e organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Parma, nell'ambito del calendario di iniziative promosse all'interno del Bicentenario dell'arrivo di Maria Luigia a Parma, grazie anche ai prestiti della Galleria Nazionale di Parma e della Diocesi di Parma, l’esposizione rievoca l’antico assetto della cappella ducale di San Ludovico riconsacrata nel 1817 per volere della stessa Maria Luigia che lì fece trasferire una tela realizzata appositamente per quello spazio e ne commissionò numerose altre dando inizio così al suo mecenatismo.

Oltre 3000 le presenze registrate nel mese di apertura, con un pubblico variegato che va dalle scolaresche agli appassionati d’arte ai semplici turisti, inedito per una mostra di arte sacra. L'esposizione inoltre è stata ampiamente apprezzata per la possibilità di fruire di opere sinora mai esposte al pubblico, come il Cristo crocifisso di Giocondo Viglioli e La Vergine addolorata di Bernardino Riccardi. È stato riscontrato grande entusiasmo per la varietà degli oggetti esposti: paramenti, disegni e oggetti dell’epoca luigina, nonché per la ricostruzione in digitale della chiesa di San Ludovico realizzata con la collaborazione dell’Università di Parma, Dipartimento di Ingegneria e Architettura, il tutto supportato ed enfatizzato dalla possibilità di fruire di un percorso di realtà aumentata, grazie agli innovativi visori ottici realizzati da ARtGlass.

A fare da corollario a questa miscellanea di suggestioni, sono previsti numerosi appuntamenti, visite guidate e conversazioni tenute dal curatore stesso della mostra, il professor Alessandro Malinverni.

Questa rassegna, la prima esclusivamente dedicata all’arte sacra parmense in età luigina, rappresenta per il pubblico un’importante occasione di approfondimento sul ruolo della committenza pubblica e sul mecenatismo luigino in campo artistico, oltre a valorizzare tanto il luogo espositivo quanto il patrimonio municipale: ben tre importanti dipinti della chiesa e lo stesso spazio espositivo appartengono infatti al Comune di Parma. 

Tradizione e innovazione sono collegate da un ponte tra passato e presente che sta percorrendo tutto il 2016 dedicato a Maria Luigia; ma mai così tangibilmente come per questa esposizione arrivano a fondersi l’una con l’altra fino a comporre un’unica intensa esperienza reale e virtuale.

 

 

La Cappella Ducale di San Ludovico:

Chiusa al culto nel 1806, la Cappella Ducale di San Paolo venne riaperta al pubblico e riconsacrata il 28 ottobre 1817, per volere di Maria Luigia, con la nuova intitolazione al santo di cui portava il nome, San Ludovico (San Luigi dei Francesi). La Duchessa vi fece trasferire tele realizzate nel passato, come San Ludovico che dona al Beato Bartolomeo di Breganze una porzione della Santa Croce di Giuseppe Peroni (oggi nel Palazzo Vescovile), e ne commissionò poi numerose altre, facendo del tempio una sorta di galleria dei migliori pittori parmensi.

Numerosi furono infatti gli artisti locali coinvolti in questo cantiere, che implicò anche una ristrutturazione del tempio affidata a Niccolò Bettoli: Giovanni Riccò, Giovanni Gaibazzi, Giocondo Vignoli, Francesco Pescatori, Bernardino Riccardi, oltre ad artigiani e maestranze diverse che si occuparono degli stucchi, degli arredi, dei paramenti, dell’organo (quest’ultimo commissionato ai fratelli Serassi di Bergamo).

L’importanza della chiesa e del suo cantiere, tra i primissimi atti mecenatistici di Maria Luigia, è attestata dalla litografia Veduta dell’interno della cappella di San Lodovico nel volume celebrativo Monumenti e munificenze di Maria Luigia d’Austria (1845), nonché dalle guide artistiche coeve.