Un percorso dedicato alla rappresentazione del paesaggio attraverso i secoli: dalle vedute seicentesche di Pietro Mulier detto il Tempesta, animate da piccole figure, a Il fiume Brenta a Dolo ispirato ad un’incisione settecentesca del Canaletto, per riscoprire poi alcuni scorci della nostra città, della campagna e di tanti altri luoghi in Italia e non solo, conosciuti e amati dai grandi maestri del vedutismo ottocentesco.

Si potranno vedere opere esposte dopo il nuovo allestimento come la grande tela Bosco di alberelli sulle rive del torrente Parma di Giulio CarmignaniAl ponte Dattaro a Parma e Tramonto a Bougival sulla Senna di Guido Carmignani, pittore che cominciò a servirsi anche della fotografia; si osserveranno le vedute appenniniche del piacentino Stefano Bruzzi e l’acquerello Veduta del Duomo e del campanile di San Giovanni Evangelista di Luigi Marchesi, artista molto apprezzato dalla Duchessa.

Non potranno mancare, arrivando al Novecento, i paesaggi «romani» di Amedeo Bocchi.