Spettacoli e teatro / 11.06.19

Arena Shakespeare 2019

Teatro, Danza, Musica e Cinema nel programma di Fondazione Teatro Due all'Arena Shakespeare: ultimo appuntamento il 25 luglio con "Coscoletto o Il Lazzarone", opera buffa di Jacques Offenbach, coprodotto in prima nazionale con il Festival della Valle d’Itria, con la Filarmonica Arturo Toscanini.
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Prosegue la terza stagione estiva all’Arena ShakespeareTeatro Classico, Teatro Musicale, Danza, Musica e Cinema prime nazionali e ospiti internazionali di grande prestigio compongono il programma che Fondazione Teatro Due di Parma presenta dal 25 giugno al 26 luglio 2019 nello spazio unico in Italia della grande Arena Shakespeare.

La stagione è realizzata da Fondazione Teatro Due e Comune di Parma con il sostegno di Fondazione Monteparma, di Fondazione Cariparma e con il supporto tecnico di Grossi Edilnoleggi.

L’Arena Shakespeare di Fondazione Teatro Due si presenta come un’importante Agorà, uno spazio in cui interrogare i classici dell’antichità, unico nel nord Italia.

Verranno presentate nuove produzioni di teatro classico e musicale, pezzi di storia del teatro e della danza che rappresentano “un pugno gioioso e furioso sul muso della barbarie”, grandi interpreti, musica cólta e popolare e approfondimenti a cura di grandi protagonisti della vita intellettuale contemporanea.

Si rinnova la collaborazione con la Fondazione Arturo Toscanini con una speciale riscoperta: Coscoletto o Il Lazzarone, opera buffa di Jacques Offenbach, coprodotto in prima nazionale con il Festival della Valle d’Itria. Mai rappresentata in Italia e presentata con una nuova traduzione ritmica firmata da Sandro Cappelletto e Mario Desiati, l’operetta si snoda fra scambi di persona, innamoramenti, farmacisti avvelenatori, pastai e l’eruzione del Vesuvio. Diretta da e con la voce recitante di Arturo Cirillo l’opera è animata da vicende sentimentali tra l’ingenuo e il malizioso, composta con sguardo divertito dall’autore che sostituisce i suoi celebri can-can con un ritmo di tarantella.

Prometeo incatenato di Eschilo, diretto da Fulvio Pepe, insieme ad Antigone di Sofocle con la regia di Gigi Dall’Aglio, sono i titoli che compongono l’ingrandimento dedicato al teatro antico per il 2019. L’urgenza di affrontare una drammaturgia complessa che ha enucleato fondamentali istanze alla base del pensiero occidentale, cerca di contrapporsi alla rappresentazione svuotata e semplificata dell’epoca contemporanea.

In parallelo al processo di creazione saranno proposti due incontri di approfondimento. Prometeo inventore dell’umanità sarà condotto dal Pierre Judet De La Combe, ellenista francese di fama internazionale, direttore degli studi presso l’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi, mentre Massimo Cacciari, filosofo, professore Emerito di Filosofia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano parlerà di Prometeo: mito e tragedia.

Prometeo Incatenato - nuova produzione di Fondazione Teatro Due in prima nazionale – è la tragedia degli dei che si riversa sugli uomini. Lotta e ribellione per acquisizione di conoscenza, scontro tra Titani, un dolore incommensurabile, le domande del Mito risuonano con forza e ci riguardano. Andrea Di Casa, Federico Brugnone, Ivan Zerbinati, Ilaria Falini, Deniz Özdoğan affronteranno un corpo a corpo con la Parola, una vera prova di resistenza fisica per i tre attori che interpretano Prometeo.

Nella tragedia di Antigone, che obbedisce alla legge dell’amore e della pietà contro la legge dello Stato, sfidando la morte, gli attori e gli spettatori possono, come afferma il regista Gigi Dall’Aglio, “veramente vivere la consapevolezza che il Teatro si presenta come farmaco contro le tentazioni arroganti che si stabiliscono nel confronto fra regole e tradizione, tra realtà e irrealtà, tra democrazia e altro”. Antigone di Sofocle, prodotto da ATIR Teatro Ringhiera, vedrà in scena Arianna Scommegna nel ruolo di Antigone e Aram Kian, Carla Manzon, Stefano Orlandi, Francesca Porrini, David Remondini, Sandra Zoccolan.

L’appuntamento con la danza vede quest’anno un omaggio a un’artista che ha segnato la storia delle arti dal vivo con audacia, coraggio e combattività: Maguy Marin.

La coreografa sarà a Parma per presentare la sua storica creazione May B e il nuovo film Maguy Marin - L’Urgence d’Agir dedicato alla sua opera.

Nel 1981, la creazione del suo capolavoro May B sconvolse tutto ciò che si pensava della danza. Fu un'esplosione la cui eco non ha finito di risuonare; presente nel repertorio della compagnia da 37 anni May B ha superato le 750 rappresentazioni in cinque continenti e sarà ospite di Teatro Due.

Ispirato all’opera di Samuel Beckett, May B è intriso di tragicità, umorismo e cinismo salvifico, ed è diventato uno degli spettacoli emblematici della danza contemporanea francese in tutto il mondo. In un intreccio di danza e teatro, gli artisti in scena interpretano la beffa dell'impossibilità di vivere insieme e si muovono nella tragica incapacità di rimanere soli.

May B mette in moto la sfilata di una condizione umana alla deriva con l’invenzione di un linguaggio teatrale inedito che trasforma in situazioni ciò che è ridicolo, violento e angosciante.

L’omaggio alla coreografa francese proseguirà con la proiezione alla presenza dell’artista del film Maguy Marin - L’Urgence d’Agir, uscito nelle sale francesi il 6 marzo 2019. Un progetto cinematografico realizzato da David Mambouch. Nel documentario il regista, figlio della coreografa, non si limita a raccontare il percorso artistico della madre, ma offre in filigrana una profonda riflessione sulla trasmissione, sulla coscienza delle generazioni, sui corpi che invecchiano, sulla crescita individuale e della collettività. Dalla stampa francese il film è stato definito “ovviamente politico”: da Mitterrand a Sarkozy, da un secolo all'altro, la danza di Maguy Marin ha accompagnato e seguito con lo stesso spirito gli sconvolgimenti del nostro tempo.

Mistero buffo è l’opera che ha reso celebre Dario Fo in tutto il mondo: uno spettacolo-contenitore che volava sulle giullarate medievali per planare sulla satira politica e sull’attualità.

Ugo Dighero ha scelto due tra i brani più celebri di quel grande patrimonio, Il primo miracolo di Gesù bambino e La parpàja topola, trasformandoli negli anni in un suo personale cavallo di battaglia. Nei due monologhi rivisitati dall’attore genovese comicità trascinante e contenuti forti si fondono, senza mai perdere la leggerezza e la poesia che caratterizzano il teatro di Dario Fo.

Non ha sicuramente bisogno di presentazioni Morgan. È l'artista per antonomasia: cantautore, musicista, scrittore, divulgatore, poeta, critico musicale, didatta, musicologo, giornalista, traduttore, fondatore dei Bluvertigo, icona televisiva nazional-popolare, giudice record man di talent show.

Morgan va in scena in un concerto per pianoforte solo, con un repertorio senza tempo che ripercorre i grandi successi della musica cantautorale italiana ed internazionale. Una performance a un tempo generosa e intima con una selezione dei suoi maggiori successi e con riletture dei grandi autori che lo hanno accompagnato durante la sua crescita artistica: tra i tanti David Bowie, Duran Duran, Pink Floyd ed il cantautorato italiano di grande livello, Bindi, Tenco, Modugno, De Andrè, solo per citarne alcuni.

Informazioni e biglietteria:

biglietteria@teatrodue.org - Tel. 0521.230242 – www.teatrodue.org

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Michela Astri

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Mob. 0039.349.2268680

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Ufficio Stampa – Ufficio Comunicazione

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