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Dizionario biografico: Kadalo-Korri [ versione stampabile ]

KADALO - KORRI

KADALO o KADOLO, vedi CADALO

KALOCAERUS
Parma I secolo a.C./V secolo d.C.
Schiavo pubblico della città (publicus), dedicò un’epigrafe, perduta, attribuibile al periodo imperiale (formule D.M. e B.M.),   ad Helaenus col(l)actius, cioè suo fratello di latte. Kalocaerus, più frequentemente Calocaerus, è nome virile greco, divenuto presso i Romani nome schiavile. Risulta presente in questo solo caso in tutta la Cisalpina.
FONTI E BIBL.: M.G.Arrigoni, Parmenses, 1986, 104.

KELLER AGOSTINO
Parma 1681-
Violoncellista, fratello di Fortunato, nel 1703 si trovava per lavoro a Piacenza.
FONTI E BIBL.: G.N. Vetro, Dizionario, 1998.

KELLER FORTUNATO
Parma maggio/giugno 1690-Kassel 11 dicembre 1757
I biografi moderni (cfr. Eckert) ritengono sia nato nel maggio o nel giugno 1690 ( e non nel 1668 o nel 1686 come da più parti sostenuto). In molte partiture delle sue opere è indicato come parmigiano. Solo pochi studiosi si riferiscono a Milano perché il Kellerè chiamato milanese in alcuni libretti. Il padre era tedesco e, stabilitosi a Parma, sposò una Bazzani (o Bassani), appartenente a una nota famiglia di musicisti (come affermano quasi tutti i repertori, ma F. M.Bazzani sembra l’unico musicista di questa famiglia di cui si abbia notizia: cfr. Dizionario biografico degliItaliani, VII, s.v.). Rimasto orfano fanciullo, il Keller passò sotto la tutela dello zio materno F.M.Bazzani, maestro di cappella nella Cattedrale di Piacenza, e con lui   studiò canto, organo, contrappunto e composizione. Come cantore partecipò a molte funzioni celebrate nella Cattedrale di Parma dal 1700 al 1703. La sua prima opera, La Griselda (libretto di A. Zeno, rappresentata per la prima volta a Piacenza nel Carnevale 1707-1708), ottenne un successo sorprendente tanto che l’anno successivo il Kellerfu chiamato a Cremona per la messa in scena della sua seconda opera, Il gran Alessandro o Alessandro il grande. Nel 1709-1710 soggiornò in Spagna e a Barcellona conobbe le opere di A.Caldara, G.Porsile e la Dafni di E.d’Astorga. Tornato in Italia, continuò fino al 1722 la sua attività di compositore di opere teatrali, che vennero rappresentate nei teatri dell’Italia settentrionale, soprattutto a Venezia. Nel 1716 fu maestro di cappella alla Corte di Firenze presso la vedova dell’elettore palatino, Anna Maria Luisa, figlia di Cosimo III. Nel 1719 andò a vivere nella città di Venezia dove rimase fino al 1722. In quello stesso anno egli abbandonò l’Italia per trasferirsi in Germania dove fu nominato maestro di cappella alla Corte del principe vescovo F.F.von Schönborn a Würzburg e in questo periodo compose esclusivamente oratori. All’inizio del 1723 il Keller, con il permesso del vescovo, si recò a Mannheim, alla Corte dell’elettore palatino, per poter preparare le sue opere durante questa vacanza di studi. Alla morte del vescovo, lasciò l’incarico (20 novembre 1724) e nel 1725 divenne maestro di cappella e direttore della musica a Kassel, al servizio del langravio di Assia-Kassel Carlo I, succedendo a R.Fedeli. Qui riprese l’attività operistica e fece rappresentare la sua opera L’innocenza difesa (23 gennaio 1726). Nel 1726-1727 risiedette a Londra, venendo a contatto con l’ambiente operistico internazionale e soprattuto con l’arte di Haendel. Per la stima e per la popolarità che si procurò, fu nominato membro della Royal Academy of Music e poté pubblicare, prima del ritorno a Kassel, una raccolta di Cantate e arie con stromenti, dedicate al terzo duca di Queensberry (Charles Douglas), contenente otto arie e tre cantate con orchestra (Londra, 1727). Nel 1732 il nuovo langravio di Assia-Kassel, Federico I, dal 1720 re di Svezia, pur confermandolo al suo posto di maestro di cappella, lo chiamò a Stoccolma, dove il disinteresse del pubblico per l’opera italiana e per l’oratorio lo spinsero a dedicarsi alle composizioni strumentali.Il Keller rimase in Svezia solo due anni. Infatti nel 1734, poiché mal sopportava il clima rigido del Nord, ottenne il permesso di tornare a Kassel, con il titolo di consigliere di Corte.Continuò la sua attività componendo soprattutto musiche per clavicembalo. In Italia la fama del Keller è legata alla sua produzione teatrale, in cui l’Eckert distingue due periodi: il primo caratterizzato da opere in stile veneziano, il secondo più vicino alla scuola napoletana di L.Leo, F.Feo e G.B. Pergolesi, in cui il Kellertrovò accenti originali pur senza raggiungere i suoi maestri. La melodia è allegra, piacevole, con molti abbellimenti ma rifugge da tentativi di drammatizzazione, ispirandosi per lo più a schemi di carattere tradizionale. Le opere drammatiche del Kellerfurono rappresentate a Würzburg, Wiesentheid, Mannheim, Kassel, Wolfenbüttel, Dresda, Vienna e Amburgo, città in cui fu conosciuto soprattutto per gli oratori e per la musica strumentale. Gli oratori sono stilisticamente vicini allo stile operistico e negli ultimi la sinfonia introduttiva fu sostituita dai cori fugati e da ouvertures francesi secondo il modello di G.F. Haendel e di J.J. Fux. Più rigorosità e severità è riscontrabile nelle sue messe.Il Gerber afferma che nel 1812 molte sonate del Keller erano ancora in voga e sostiene che diversi brani dell’opera L’innocenza difesa, in quanto scritti in uno stile così galante, potevano essere inseriti senza stonatura in un’opera moderna di quegli anni. Secondo il Ferrari, il Keller, che fu anche poeta, musicò alcuni suoi drammi e fece parte della bolognese Accademia dei Filarmonici. Le opere composte dal Keller, oltre a quelle già citate, sono: La Zenobia in Palmira (Milano, 1710 o 1711), Atalanta (libretto di A.Zeno, Ferrara, 1713), Alessandro fra le Amazzoni (libretto di G.Braccioli, Venezia, teatro Sant’Angelo, 1715), La caccia in Etolia, pastorale per musica (libretto di B.Valeriani, Ferrara, teatro Santo Stefano, maggio 1715), Ircano innamorato, intermezzo eseguito forse insieme alla Caccia in Etolia e poi insieme con altre opere a Venezia, al teatro Santa Margherita, nell’autunno del 1729 (libretto di B.Valeriani), Penelope la casta (libretto di M. Noris, Venezia, teatro Sant’Angelo, Carnevale 1716), Alessandro Severo (libretto di A.Zeno, Brescia, 1718), Amalasunta regina dei Goti (libretto di G.Gabrieli, Venezia, teatro di Sant’Angelo, Carnevale 1719), La pace per amore (libretto di A Schietti, in collaborazione con G.M. Buini, Venezia, teatro SanMoisè, Carnevale 1719), Temistocle (libretto di A.Zeno, Padova, teatro Obizzi, giugno 1720), Tamerlano (libretto di A. Piovene, Treviso 1720), Arsacide (tre atti di A.Zaniboni, Venezia, teatro SanMoisè, Carnevale 1721), L’amor tirannico (libretto di D. Lalli; il terzo atto è di G.Porta, Venezia, teatro San Samuele, maggio 1722), L’innocenza difesa (dai Numi), (tre atti di F.Silvani, Venezia, Teatro Sant’Angelo, Carnevale 1722, venticinque numeri di questa opera, uniti a tre arie italiane tratte dal Lothario di Haendel e a tre arie tedesche e ai recitativi di Telemann, formarono il centone Judith, Gemahlin Kayser Ludewigs des Frommen, Amburgo, 27 novembre 1732), Zenobia e Radamisto (libretto di M.Noris, Venezia, 1722), Pastorale (Würzburg, 1722), Serenata (testo di D.Lalli, Würzburg, 1722). Non sembra certo che l’opera Amore della patria (Venezia, 1721) sia da attribuirsi al Keller(Serpa). Il Lipowski indica il Kellercome compositore dell’opera Lucio Vero ma la notizia non è suffragata da alcuna testimonianza (cfr. Rudhart). Di tutte queste opere rimangono il primo atto e venticinque numeri dell’Innocenza difesa e sette arie dell’Arsacide. Tra gli oratori si ricordano: Il cuore umano (Mannheim, 1722), Annuntiatio Mariae (testo di D.Lalli, Würzburg, 2 luglio 1723), Allegorie (Würzburg , 1724), Oratorio per il Venerdì Santo (Würzburg, 1730), Dio sul Sinai a cinque voci con orchestra (Dresda, 1731), David umiliato (Würzburg, 1732). Per musica vocale compose: sette arie con basso continuo, otto arie con orchestra, sei cantate con basso continuo, tre cantate con orchestra, Un duetto con orchestra (tutte composizioni prive di luogo e di data). Per musica strumentale compose: Concerto con violoncello obbligato (Würzburg, 1742), Trio in re maggiore (circa 1735), dodici suites per orchestra presentate anche come ouvertures e sinfonie (senza data e senza luogo), Sonata da camera in re maggioreper due violini, due flauti con basso continuo (circa 1740), Rondeau per due flauti e oboe con basso continuo (senza data e senza luogo). Per musica di chiesa compose: Messa a quattro voci con strumenti in re, Messa a quattro voci con oboe, due violini, viola e cembalo, Mottetto con orchestra (senza data e senza luogo). Inoltre il Keller scrisse nove suites per clavicembalo (presentate come sonate) e pezzi strumentali. Tra le opere pubblicate, oltre alla raccolta di cantate già citate, si ricordano: Un libro di Sonate e Fughe per organo e clavicembalo (Kassel, 1729), due suites del Keller indicate come sonate sono inserite in A Collection of Lessons for the Harpsichord Compos’d by Agrell, Hoppe, Kellery, Kunzen (London, 1750 o 1756).
FONTI E BIBL.: E.L. Gerber, Neues historisch.-biograph. Lexikon, I, Leipzig, 1812, coll. 693 s.; F.Chrysander, G.F. Haendel, II, Leipzig, 1860, 236; F.M. Rudhart, Gesch. der Oper am Hofe zu München, Freising, 1865, 102; P.E. Ferrari, Spettacoli drammatico-musicali e coreografici in Parma dal 1628 al 1883, Parma, 1884, 30, 68; G.e C.Salvioli, Bibliografia universale del teatro drammatico italiano, I, Venezia,1894, coll. 118, 126, 149 s., 230, 379, 419; F. Clément-P. Larousse, Dictionn. des opéras, Paris, 1897, 29, 31, 38, 47, 91, 182, 522, 527, 581, 827, 857, 1064, 1072, 1175; F.Walter, Geschichte des Theaters und der Musik am Kurpfälzischen Hofe, Leipzig, 1898, 181 s., 335; A.Schering, Geschichte des Oratoriums, Leipzig, 1911, 215; L.Frati, Musicisti e cantanti bolognesi del Settecento, in Rivista Musicale Italiana XXI 1914, 200; F.Torrefranca, Intermezzo di date e documenti, in Rivista Musicale Italiana XXVI 1919, 155-159; N. Pelicelli, Musicisti in Parma nel secolo XVIII, in Note d’archivio per la Storia Musicale I 1934, 49 ss.; U. Sesini, Catalogodella biblioteca del liceo musicale di Bologna, V, Libretti d’opera in musica, I, Bologna, 1943, 106 s.; A. Loewenberg, F. Keller, in Grove’s Dictionary of music and musicians, II, London, 1954, 196 s.; Annals of Opera, 1757-1940, I, Genova, 1955, coll. 124 s.; F. Serpa, F. Keller, in Enciclopedia dello Spettacolo, III, Roma, 1956, coll. 580 s.; W.Eckert, F. Keller, in Neue Deutsche Biographe, Berlin, 1957, 197 s.; Die Musik in Gesch.und Gegenwart, II, coll. 1161-1163; F.J. Fétis, Biogr. univ. des musiciens, II, 259 s.; R.Eitner, Quellen-Lexicon der Musiker, II, 414; C. Schmidl, Dizionario Universale dei Musicisti, I, 331, e supplemento, I, 190; H. Riemanns Musik Lexikon, I, 304; Dizionario Ricordi della musica e dei musicisti, I, 288; Enciclopedia della musica Ricordi, I, Milano, 1963, 462; La Musica.Dizionario, I, 393; E. Venturini, in Dizionario Biografico degli Italiani, XXIV, 1980, 412-413.

KELLERY FORTUNATO, vedi KELLER FORTUNATO

KIRA,  vedi BIOLZI ADRIANO

KISTRICH FEDERICO
Parma 1759/1766
A decorrere dall’8 novembre 1759 venne nominato altro suonatore di corno per la Reale Musica, Cappella a Camera di SAR con 7000 lire di soldo annuo (Archivio di Stato di Parma, Decreti e Rescritti, 13 dicembre 1759). Il decreto del 31 marzo 1766 ridusse la paga a 5000 lire.
FONTI E BIBL.: G.N. Vetro, Dizionario. Addenda, 1999

KORRI, vedi CORRADINI ELIO

 
 
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