NOTIZIE / 31.07.14 / ISTITUZIONE

Riforme Costituzionali, Pizzarotti critico

“Parma non si riconosce in queste riforme”.
SindacoPizzarotti

Preoccupazione soprattutto per la riforma del Senato: “Un Parlamento di nominati e di fidati dei partiti”. E lancia un messaggio ai sindaci: “Anche noi dobbiamo far sentire la nostra voce”

Il sindaco Pizzarotti esprime preoccupazione riguardo l’attuale discussione sulle Riforme Costituzionali, in particolare ritiene “Un grave distacco dalla Carta Costituzionale” il forcing di Renzi sulla riforma del Senato, un “Atto totalmente incoerente con l’articolo 1 della nostra Costituzione”.

“Il rischio – ammonisce Pizzarotti – è che una riforma costituzionale sbagliata porti gravi conseguenze per tutto il Paese. Ancora più preoccupante è che una riforma così importante venga discussa solo dal partito di maggioranza e dal suo alleato nelle riforme. Dal Pd con Forza Italia. È grave non ascoltare le opposizioni: le riforme costituzionali devono essere condivise e discusse da tutti e con tutti”. E proprio su questo punto il sindaco ci tiene a precisare: “Nonostante le due cose abbiano una ovvia diversa rilevanza, a Parma abbiamo deciso di riscrivere lo Statuto Comunale assieme alla Minoranza, ma anche assieme ai cittadini di Parma, chiedendo loro quali fossero i punti principali da modificare. Il percorso è stato lungo e ancora non si è concluso, ma quando si decide di riscrivere i principi fondamentali di un Comune, non si può agire a colpi di maggioranza, ma condividendone la discussione. Lo stesso principio, a maggior ragione, deve essere utilizzato da Governo e Parlamento quando si parla di riformare la Costituzione”.

Un Parlamento di nominati
“Stiamo pericolosamente andando verso un Parlamento di non eletti: una Camera di nominati ed un Senato di eletti in secondo grado. Parma non si riconosce in questa decisione. Come dice la nostra Costituzione al primo articolo, la sovranità appartiene al popolo, e dovranno essere i cittadini a decidere da chi essere rappresentati. Un manipolo di partiti che affida la cosa pubblica a pochi fidati, è sicuro di non ricercare un vantaggio privato rispetto a quello generale? Con il mio mandato, ma anche con le ultime elezioni Politiche – continua Pizzarotti –, i cittadini hanno dimostrato di voler partecipare ed essere coinvolti nelle scelte che riguardano il loro futuro: la riforma del Senato, ma anche la nuova legge elettorale, dovrebbero quindi essere coerenti con questa visione politica. Perché in Italia facciamo il contrario di ciò che decidono gli italiani?

Il messaggio lanciato ai sindaci
Infine Pizzarotti ha voluto mandare un messaggio anche ai suoi colleghi: “Nella riforma del Senato è marginale il ruolo dei sindaci. Mi chiedo con che criterio si sia deciso questo. Ogni giorno ci viene chiesta una Spending Rewiev ormai non più sostenibile, né più praticabile; tutti i giorni ci viene intimato di tagliare o di risparmiare sui fondi destinati a sostenere i servizi per i cittadini: 17 miliardi dal 2007 sono stati tolti ai Comuni. Sono i soldi per le nostre scuole, per i nostri parchi, per le nostre biblioteche, per i nostri centri culturali, per le famiglie e per le persone in difficoltà. Più di chiunque altro i Comuni hanno contribuito al risanamento delle casse del Paese, ma sempre scarso è stato l’ascolto da parte del Governo. 

I sindaci devono avere uno scatto d’orgoglio, ribadendo che non c’è più disponibilità a fare il lavoro sporco per Roma. Noi dobbiamo pensare a destinare i nostri fondi prevalentemente ai parmigiani, agli italiani, ma non possiamo raggiungere questo risultato se, ancora una volta, veniamo tenuti ai margini delle decisioni. Non ci siamo: questa riforma – conclude Pizzarotti – è più simile a un pastrocchio raffazzonato che a un punto dal quale partire per un Paese più efficiente e sostenibile”. 

Partecipano | Pizzarotti Federico

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