DEBUTTO ANTEPRIMA NUOVA CREAZIONE DI LENZ RIFRAZIONI - L’ISOLA DEI CANI
N. 5 Capitoli
1. Sepoltura 2. Partita 3. Bruciando 4. Agua 5. Tuono
Lenz Teatro Parma < 17-21 maggio 2011 ore 21.00
creazione | Maria Federica Maestri | Francesco Pititto
traduzione | drammaturgia | imagoturgia | Francesco Pititto
installazione | elementi plastici | regia | Maria Federica Maestri
musica | Andrea Azzali
interpreti | Sandra Soncini | Elena Sorbi | Valentina Barbarini | Barbara Voghera | Monica Bianchi
cura | Lisa Gilardino
produzione | Lenz Rifrazioni
N. 5 Capitoli
1. Sepoltura 2. Partita 3. Bruciando 4. Agua 5. Tuono
Lenz Teatro Parma < 17-21 maggio 2011 ore 21.00
creazione | Maria Federica Maestri | Francesco Pititto
traduzione | drammaturgia | imagoturgia | Francesco Pititto
installazione | elementi plastici | regia | Maria Federica Maestri
musica | Andrea Azzali
interpreti | Sandra Soncini | Elena Sorbi | Valentina Barbarini | Barbara Voghera | Monica Bianchi
cura | Lisa Gilardino
produzione | Lenz Rifrazioni
Dal 17 al 21 maggio debutta in anteprima a Lenz Teatro L’ISOLA DEI CANI il nuovo progetto di creazione performativa di Maria Federica Maestri e Francesco Pititto per Lenz Rifrazioni. L’opera concepita in cinque quadri declinati tutti al femminile (le interpreti storiche della compagnia Sandra Soncini, Elena Sorbi, Valentina Barbarini e Barbara Voghera si alternano a nuove presenze come quella della danzatrice Monica Bianchi) si struttura in una successione di paesaggi drammaturgici e visuali autonomi connessi tra loro da uno scheletro narrativo di derivazione eliotiana.
In scena cinque Sibille contemporanee sovrappongono al rebus sentimentale della propria esistenza, la crisi e la sterilità dell’occidente, vivendo la loro totale solitudine in compagnia di cinque cani, unici abitanti dell’Isola dei Cani, una terra desolata ai confini della grande città (una penisola realmente esistente nell'East End di Londra nell'ex area commerciale delle Docklands) da cui, sgomente, osservano se stesse e i residui del mondo che le circonda.
L’Isola scenica è un emiciclo ricoperto di sabbia desertica circondato da sette “vele” inondate da grandi immagini verticali, visioni di dettagli del mondo naturale e domestico resi abnormi e deformati dalla ripresa filmica. Al centro della volta scenica, il fluire senza scopo degli elementi viene interrotto da una macroicona, raffigurazione delle cinque sibille.
Unico elemento plastico presente in scena è una poltrona elettrica in cui siedono le cinque donne, trono semovente e luogo da cui annunciare l’enigma senza risposte del tempo presente.
L’affresco drammatico si compone in un complesso diagramma di versi, gesti, “chiavi” letterarie fatte di citazioni, da Dante ad Ovidio (Ofelia, Juliet, Caperucita Roja, Faust e Danton e poeti amati dalla compagnia come Hölderlin e Celan tornano con altre “esclamazioni” già composte per alchimie desolanti e profetiche) e frammenti di parti drammatiche vissute dalle attrici. Struttura a cinque movimenti come la tragedia antica, come una sinfonia, come la Waste Land di Eliot: ogni capitolo è il tempo vivente dell’attrice nel gioco enigmistico di un rebus ad incastro.
I cinque quadri sono intessuti dalla partitura elettronica elaborata da Andrea Azzali, storico collaboratore della compagnia, che ha costruito un habitat “sonante”: un dialogo tra le composizioni polifoniche delle “Prophetiae Sibyllarum” di Orlando di Lasso (1560) e le voci delle attrici scomposte e frammentate in echi e riverberi. I testi sfumano diventando vapori vocali, soffi, rigurgiti, prodotti terminali di un processo di essiccazione, di disidratazione delle frequenze sonore della voce.
I cinque capitoli separati: Sepoltura, Partita, Bruciando, Agua, Tuono saranno presentati anche nell’ambito della 16a edizione di Natura Dèi Teatri/InContemporanea Parma Festival (novembre 2011) intitolata Di uomini e di cani, mentre Bruciando con Valentina Barbarini, sarà visibile a Modena il 24 maggio (21.30) a Palazzo Santa Margherita all’interno del programma di iniziative dedicate al teatro contemporaneo promosso dalla Galleria Civica.
In una convergenza estetica tra fedeltà esegetica alla parola del testo, radicalità visiva della creazione filmica, originalità ed estremismo concettuale dell’installazione artistica, l’opera di Lenz Rifrazioni riscrive tensioni filosofiche e inquietudini estetiche della contemporaneità.
DICHIARAZIONI
“Oggi siamo lieti di presentare una nuova produzione. E’, infatti, un piacere costatare come i soggetti che fanno cultura in città riescano a produrre nonostante le ristrettezze economiche. E’ un aspetto importante. In una città che, a ragione, ha fatto della valorizzazione della tradizione uno dei suoi punti cardine, Lenz è stata una delle prime realtà a inoltrarsi verso la frontiera dell’avanguardia”, ha commentato l’assessore alla Cultura Luca Sommi.
Carla Ghirardi, dirigente del Settore turismo, cultura, sport e tempo libero della Provincia, ha ricordato l’antica collaborazione con Lenz: “Il compito che ci si prospetta è quello di coltivare una proficua collaborazione, d’incontrarci e capire insieme da che parte andare”.
“Presentare questo lavoro ha significato un grande impegno economico e operativo. In questi anni difficili, nonostante le ristrettezze economiche, abbiamo continuato a lavorare, a produrre, ad esserci limitando tutto tranne il lavoro artistico”, ha fatto sapere Maria Federica Maestri, direttore artistico di Lenz Rifrazioni.
Anche Rocco Caccavari, presidente del Festival “Natura Dèi Teatri”, ha sottolineato l’importanza “di ragionare insieme da parte dei vari enti sulle risorse da impegnare”.
“Puntare sulla contemporaneità – ha concluso Francesco Pititto, direttore artistico Lenz Rifrazioni – è il miglior modo per capire il passato”.
Per ulteriori informazioni e prenotazioni:
Lenz Teatro_Via Pasubio3/e Parma_tel. 0521.270141
www.lenzrifrazioni.it www.lenzrifrazioni.it/blog
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