Comunicati Stampa

08.03.19 / ISTITUZIONE

Conferenza Anci Città medie

A Parma la prima conferenza Anci che mette in risalto il loro ruolo centrale per far crescere il sistema Italia.


Conferenza Anci Città medie, a Parma la prima conferenza Anci che mette in risalto il loro ruolo centrale per far crescere il sistema Italia. Il ruolo centrale delle Città Medie per far crescere il sistema Italia è il filo conduttore dalla prima conferenza Anci che si è aperta questa mattina alla Casa della Musica con l'obiettivo di rappresentare l’Italia delle Città Medie e ottimizzarne il capitale territoriale per innescare crescita, lavoro e coesione sociale. Si tratta di un momento particolarmente significativo che ha visto e vederà l'intervento di numerosi sindaci della Città medie e la presenza, nel pomeriggio, del Sottosegretario Ministero dell’Interno, Stefano Candiani.

L'importante appuntamento giunge a conclusione del Road show organizzato dall’Anci in sei diverse realtà medie, per mettere in evidenza e valorizzare il potenziale straordinario di queste città che, con i 97 capoluoghi di provincia in cui risiede il 64% della popolazione italiana, costituiscono l’ossatura del Pese e una risorsa inestimabile per lo sviluppo dell’intero Sistema Italia.

La conferenza è stata aperta dal Rettore dell’Università di Parma Paolo Andrei, in rappresentanza anche del CRUI – Conferenza dei Rettori delle Università Italiane -, che ha rimarcato l'importanza del rapporto di collaborazione virtuoso tra istituzioni ed in particolare tra Anci, Comuni ed Università per promuovere lo sviluppo sostenibile e le possibilità di innovazione delle realtà locali. Ed ha rimarcato il valore del primo convegno nazionale di Anci sulle Città Medie con particolare riguardo allo sviluppo dei territori in rapporto con l'Università per dare seguito a progetti strategici. 

E' seguito l'intervento del Presidente della Regione Emilia Romagna e Presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, che ha ricordato come la forza dei territori sia legata al rapporto costante tra gli Enti territoriali e all'abitudine di lavorare insieme per superare appartenenze geografiche e politiche. Ha citato l'esempio di Parma, Capitale della Cultura Italiana nel 2020, e le sinergie messe in atto con i Comuni di Reggio Emilia e Piacenza. Ha fatto riferimento a temi cruciali come quello dell'Area Vasta, delle Provincie e delle Città Metropolitane in rapporto al ruolo delle Città Medie ed al tema dell'autonomia.

Federico Pizzarotti, sindaco di Parma e vice presidente Anci, ha posto l'accento sull'importanza di un momento di riflessione e di approfondimento incentrato sul ruolo delle Città Medie “in quanto esse costituiscono il motore del Paese e dell'Europa”. Ha ricordato come Parma sia stata una delle città promotrici di Anci.

Il segretario generale dell’Anci, Veronica Nicotra, ha aperto la sessione sulle potenzialità delle Città medie per lo sviluppo sostenibile, illustrando il Dossier ANCI - IFEL delle Città Medie nel sistema Italia. Al successivo dibattito, moderato dal responsabile Anci per la comunicazione, Danilo Moriero, hanno preso parte diversi sindaci: Luca Serale, Assessore all'Urbanistica del Comune di Cuneo; Virginio Brivio, Sindaco di Lecco; Massimo Depaoli, Sindaco di Pavia; Valeria Mancinelli, Sindaco di Ancona; Mario Occhiuto, Sindaco di Cosenza; Mattia Palazzi, Sindaco di Mantova; Antonio Paoletti, Vicepresidente Unioncamere e Presidente della Camera di Commercio della Venezia Giulia; Stefano Sordelli, Direttore Future Mobility Volkswagen Italia e Luca Vecchi, Sindaco di Reggio Emilia,

La conferenza prosegue nel pomeriggio, con una sessione che prenderà avvio alle ore 14, incentrata sulla proposta Anci in merito al ruolo del capoluogo al servizio dell’Area Vasta, a cura di Nicola Sanna, sindaco di Sassari e coordinatore Anci delle Città medie. A seguire il dibattito, moderato dal giornalista Gianluca Zurlini, con gli interventi di Patrizia Barbieri, Sindaco di Piacenza; Francesco De Pasquale, Sindaco di Carrara; Alessandro Ghinelli, Sindaco di Arezzo; Sergio Giordanim, Sindaco di Padova; Jacopo Massaro, Sindaco di Belluno e Marco Martucci, Network and Operations Manager - North Italy at OpEn Fiber. Al momento daranno il loro contributo anche Michele De Pascale, Sindaco di Ravenna e Presidente UPI – Unione Province Italiane, e Stefano Candiani, Sottosegretario Ministero dell’Interno.

Infine, è prevista la sessione conclusiva (con inizio alle ore 16) sulle tematiche finanziarie “Modelli di finanza per le città che vogliono crescere”, coordinata da Guido Castelli, sindaco di Ascoli Piceno e delegato Anci alla Finanza locale - Presidente Fondazione IFEL. Sono previsti gli interventi di Damiano Coletta, Sindaco di Latina; Umberto Di Primio, Sindaco di Chieti e Vice Presidente ANCI; Pietro Ferrari, Presidente Confindustria Emilia Romagna; Andrea Gnassi, Sindaco di Rimini ed Eduardo Gugliotta, Responsabile servizio incentivi Istituto per il Credito Sportivo.

La richiesta al Governo di un piano triennale strategico per le città medie che comprenda le proposte dei Sindaci e dell’Anci con politiche di sviluppo urbano e infrastrutturale, crescita ed investimenti, riordino di funzioni e competenze e che elimini duplicati e sovrastrutture burocratiche. Questa in estrema sintesi il frutto della discussione odierna che ha visto protagonisti i Sindaci delle città medie riunitosi oggi a Parma per la prima Conferenza annuale dei Sindaci delle città medie.


Ha inaugurato i lavori delle sessioni pomeridiane il coordinatore Nicola Sanna ed ha condiviso con i sindaci il documento di lavoro frutto delle proposte venute fuori anche dai precedenti sei appuntamenti Anci con Road show “partendo dalla visione di una città capoluogo che conosce bene il proprio territorio, col protagonismo dei sindaci e le funzioni delle aree vaste. Negli ultimi dieci anni c’è stata una devastazione della situazione finanziaria dei comuni e il contributo delle autonomie al risanamento dei conti pubblici è stato spropositato, non solo con una sottrazione di risorse ma anche vi è stato un rilassamento dei conti pubblici. Al quadro economico si è aggiunto la confusione generata dall’attuazione del riordino delle Province con la creazione delle aree vaste”, così nella sua relazione Guido Castelli, Delegato alla Finanza locale Anci e Sindaco di Ascoli che aggiunge che “in Italia non sono presenti realtà in senso di Global Cities europee e che per rendere le politiche strategiche delle città medie incisive sul territorio è necessario mettere in campo relazioni, interdipendenze chiare tra i vari livelli dello Stato”.


La tavola rotonda si è incentrata su tematiche connesse le singole esperienze delle città. Il Sindaco di Piacenza, Patrizia Barbieri ha evidenziato, da Presidente della Provincia, l’importanza del livello di governo sia nella strategia e nel ruolo rivestito come area vasta marcando la necessità che sia un organo il cui Presidente sia persona terza rispetto ai comuni per garantirne autonomia nelle scelte. Francesco De Pasquale, Sindaco di Carrara, ha rappresentato le difficoltà che vivono le città di periferia con le criticità dell’essere decentrate mentre il Sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli ha evidenziato il ruolo della “Casa dei Comuni come sede di rappresentanza per competenze e funzioni dell’area vasta, quindi istituzionalmente il lavoro dell’Anci e in questo senso”. L'assessore di Padova Antonio Bressa ha chiesto di dare più forza ai territori soprattutto attribuendo risorse maggiori alle aree vaste mentre il Sindaco di Belluno Jacopo Massaro ha evidenziato che, al di là dell’inquadramento area vasta o provincia, è necessario far corrispondere alle responsabilità in capo ai comuni altrettanti poteri reali di azione, cosa che avviene per le regioni che l’autonomia differenziata potrebbero creare ancora più asimmetria di ruoli. 

Vittorio Poma, Presidente della Provincia di Pavia e Presidente UPI ha ribadito che alla luce della riforma del Titolo V della Costituzione Italiana e della legge Delrio sulle province, con la creazione delle aree aveste ha creato problemi di origine ordinamentali ma di cui non si può fare a meno come ente intermedio. Marco Martucci, Responsabile Network e Operation Area Nord Est di Open Fiber ha illustrato i progetti in corso su tutto il territorio nazionale, dalle 271 città interessate dalla cablatura in fibra ottica agli ulteriori progetti in corso per far accedere ai servizi digitali oltre 7700 comuni interessati dagli interventi anche futuri tramite convenzioni dirette con le città e progetti nazionali, nonostante situazioni di potenziali criticità burocratiche. Il sindaco di Latina invece, Damiano Coletta si è soffermato nel suo intervento sulle relazioni dei comuni tra loro e il centro della regione e Roma raccontando l’esperienza locale mentre Eduardo Guglietta, Responsabile del servizio incentivi Istituto per il Credito Sportivo ha raccontato le buone pratiche portate avanti con la collaborazione di Anci nelle città medie soprattutto nella collaborazione su più interventi strategici e di intervento.


Le conclusioni della giornata sono state affidate a Stefano Candiani, Sottosegretario del Ministero dell’Interno che ha evidenziato come “dal confronto di oggi è evidente che qualcosa non funziona, dalla legge Delrio ad oggi qualcosa è rimasto inattuato e con la profilazione di ambiti vi è stata sovrapposizione di gestione e competenze. Sono due anni che è tutto bloccato, il paese si è fermato”, ha dichiarato il Sottosegretario, “il paese è fermo perché le istituzioni non funzionano, c’è troppa confusione tra i ruoli e livelli dello stato. Le regole vanno cambiate per far ripartire il Paese e per far tornare ad investire nel nostro territorio. Le funzioni principali devono essere ripristinate ma con chiara distinzione tra le funzioni, competenze e servizi delle città metropolitane e quella Provincia che rappresenta un territorio di area vasta”.


Secondo il Sottosegretario Stefano Candiani “bisogna ripartire con la scrittura del Testo Unico degli Enti locali perché dopo vent’anni è lecito rifarlo, ci stiamo lavorando e passeremo presto al dibattito parlamentare anche attraverso una legge delega che sia in grado di sbloccare la situazione anche solo per far ripartire gli investimenti e le città medie sono un punto di riferimento sul territorio”.

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