Salviamo il Paesaggio. Parma aderisce al nuovo forum nazionale in difesa del territorio italiano
Il Comune di Parma aderisce al Forum Nazionale “Salviamo il paesaggio – Difendiamo i territori” a cui già aderiscono circa 70 associazioni a livello nazionale tra cui Wwf, Slow Food, Legambiente e 700 organizzazioni locali. Le spiegazioni sono state fornite nel corso della conferenza stampa svoltasi oggi.
Il consigliere Fabrizio Savani ha introdotto l’argomento facendo presente che ha depositato una mozione inerente l’adesione del Comune di Parma al Forum nazionale di “Salviamo il paesaggio”. Una mozione condivisa con alcuni delegati del Forum stesso. “L’auspicio è che venga approvata dal Consiglio nella sua interezza. L’obiettivo è di porre un freno dalla cementificazione che negli ultimi anni ha interessato l’Italia e Parma”. Al Forum aderiscono circa 70 organizzazioni nazionali e centinaia di organizzazioni locali. “La salvaguardia del territorio – ha precisato - è una tematica molto cara al Movimento 5 Stelle. Per questo proponiamo la riqualificazione degli edifici sia da un punto strutturale che energetico, senza aggiungere metri cubi in più. Il fine è quello di far capire ai cittadini che una città è vivibile se la qualità della vita in essa è equilibrata anche da un punto di vista urbanistico”.
L’assessore Michele Alinovi ha ringraziato il consigliere Savani per aver portato alla luce un tema importante che coinvolge diversi attori, mondo imprenditoriale incluso. “L’attività edilizia spesso non è stata attuata in funzione delle vere esigenze del territorio – ha spiegato - ma per motivi legati al altre spinte. Parma ha delle piattaforme commerciali in essere ed in previsione assolutamente sproporzionate rispetto alla popolazione residente. Il fatto di pensare al raddoppiamento della popolazione insediata in un possibile futuro ha fallito, provocando una spinta speculativa evidente. Il modello di crescita illimitata non ha avuto esiti felici, quindi. La grande scommessa è quella del ripensamento del modello urbano grazie ad un contenimento dell’espansione della città. Non bisogna andare oltre alle previsioni del piano vigente. E’ necessario attuare un programma di riqualificazione del recupero sull’esistente. La strategia sarà quella di approntare un percorso condiviso in questo senso”.
Massimo Gibertoni coordinatore provinciale del Forum ha parlato delle attività in corso anche a livello provinciale. L’obiettivo è quello di raggiungere tutti i comuni della provincia. Una ventina di Comuni hanno accettato la compilazione delle schede relative agli edifici; i dati verranno raccolti e depositati a livello nazionale.
Rolando Cervi, presidente Wwf Parma, ha spiegato che cosa sono il coordinamento ed il Forum. “A livello nazionale la situazione è difficile da quantificare: non ci sono dati. Si stima che ci siano tra i 2 e 10 milioni di stabili vuoti. A Parma, dal 1976 ad oggi, la superficie della città è raddoppiata e la popolazione è rimasta invariata. Si tratta di un modello che non è fisicamente sostenibile. Obiettivo è quello di fermare un andamento insostenibile senza fermare l’edilizia, lavorando su riqualificazione energetica e sismica”.
L’obiettivo è quello di effettuare un censimento per verificare la situazione italiana ad oggi dell’edificato e dimostrare l’inutilità di realizzare nuove costruzioni, ma, al contrario, la necessità di recuperare l’esistente.
Il censimento dovrebbe coinvolgere ogni Comune italiano al fine di mettere in luce quanti siano gli edifici produttivi e le abitazioni già costruiti ma non utilizzati o sfitti. Per questo un gruppo di oltre 150 persone, tra amministratori locali, architetti, urbanisti e professionisti del settore, ha elaborato una scheda di censimento da recapitare a tutti gli oltre 8 mila comuni italiani, richiedendone la compilazione entro 6 mesi. È una proposta di pianificazione che ha l’obiettivo di scongiurare il rischio di realizzare piani urbanistici lontani dai bisogni effettivi delle comunità locali.
Per maggior informazioni rimandiamo al link del sito http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/
Il fine è quello di contrastare speculazioni e lottizzazioni che consumano suolo creando interi quartieri dove gli edifici sono spesso invenduti e quindi vuoti. Un sintomo, questo, di errata programmazione urbanistica e territoriale che è andata oltre le esigenze vere della realtà a cui fa riferimento. L’intento è quello di salvare i paesaggio e il territorio dalla deregulation e dalla cementificazione selvaggia e di scoraggiare l’eventuale riciclaggio di danaro sporco.
Sull’argomento è intervenuto il consigliere del gruppo di maggioranza, Movimento 5 Stelle, Fabrizio Savani, presentando una mozione in Consiglio Comunale – come da allegato.