NOTIZIE / 25.11.13 / CULTURA

S-chiusi-Viaggio teatrale nei negozi “chiusi per crisi” di Via Bixio

Il progetto si svolgerà nella via dell'oltretorrente nei giorni del 29 novembre, dalle 17 alle 19.30, del 30 novembre e del 1 dicembre, dalle 16.30 alle 19.30.
s-chiusi

Tra le vittime della recessione economica, i negozi chiusi del centro storico colpiscono in modo particolare per il senso di abbandono che producono sul volto della città e per l’evidenza con cui simboleggiano lo scenario della crisi.

Una crisi che investe non solo la dimensione economica, ma anche il patrimonio culturale, umano, civile dello spazio urbano: i luoghi della relazione e della convivialità, il senso di appartenenza degli abitanti, la coesione sociale, il carattere della polis, la sua identità. Le microimprese commerciali di prossimità sono un importante elemento di questa dimensione comunitaria del vivere cittadino. Via Bixio, arteria essenziale dello storico quartiere dell’Oltretorrente di Parma, è una delle vie del centro più duramente più colpite da questo fenomeno di desertificazione commerciale.

“Questo progetto – ha esordito l’assessore alla Cultura Laura Maria Ferraris – si propone di approcciarsi ad una delle situazioni di evidente difficoltà della nostra città, con un intervento che vuole provare a ricostruire un contesto di normalità, attraverso la creatività e la specificità del singolo esercizio commerciale, sperando che questo possa incentivare le attività presenti e quelle future”.

“Si tratta – ha aggiunto l’assessore alle Attività Produttive Cristiano Casa – di un ulteriore tassello verso la valorizzazione di queste vie. Da parte dei commercianti c’è stata una convinta adesione, seguita da un grande spirito di partecipazione e collaborazione: cercheremo di esportare questi eventi anche in altre zone”.

“Abbiamo partecipato a questo progetto – ha specificato Franco Tedeschi, vice presidente Fondazione Monte di Parma – con lo spirito di offrire respiro e nuova linfa a delle zone, come quella dell’Oltretorrente, che in questo momento si trovano in una situazione di crisi”.

“L’intenzione – ha sottolineato Flavia Armenzoni, direttrice artistica di S-chiusi – è stata quella di “schiudere” il negozio, ovvero “rientrarci”, fare in modo che le persone se ne riapproprino, mentre passeggiano nella via. Le azioni teatrali messe in scena all’interno delle attività saranno microeventi che  avranno proprio la funzione di far riscoprire questi spazi nel loro interno e per le loro peculiarità”.

«S-chiusi» è un progetto con cui il teatro si fa  promotore di un intervento che può alimentare il risveglio esistente di nuove forme di cittadinanza e partecipazione. Il progetto trae ispirazione dal concetto di umanizzazione della città elaborato dal sociologo francese Edgar Morin, inteso come processo sociale e culturale di ripensamento della città, di partecipazione dal basso che favorisca la costruzione di una città più inclusiva.

«S-chiusi» è un viaggio teatrale nei negozi «chiusi per crisi» di Via Bixio, che si terrà il 29 novembre dalle 17 alle 19.30, il 30 novembre e il 1° dicembre dalle 16.30 alle 19.30.

Non è una festa pre-natalizia, ma una sorta di «esercitazione» di quello che potrebbe essere in futuro il ritorno alla normalità, una «simulazione» positiva nella quale si invitano le persone a percorrere nuovamente la storica strada per individuare e visitare i singoli negozi riabitati, una passeggiata creativa che aiuti a superare quella che non deve diventare la rassegnata abitudine a un inarrestabile declino. Un itinerario, dunque, con cui il teatro riporta la vita e le persone dentro gli spazi abbandonati dalle attività commerciali, riapre le serrande chiuse, porta a riscoprire luoghi, angoli, percorsi, storie. Punta così a riaccendere la memoria su una ferita della città, per contribuire a innescare uno scatto di riflessione e sensibilizzare l’opinione pubblica, per ripensare le cause e le ragioni di quella ferita, per spingere l’immaginazione a individuarne i possibili rimedi.

Attraverso una serie di azioni teatrali si restituisce attenzione a questi spazi della fragilità urbana, la cui rinascita può favorire un processo di umanizzazione della città e un movimento di partecipazione e riconquista della cittadinanza, stimolando lo sviluppo di legami sociali e la valorizzazione delle differenze.   Il teatro declina con i suoi pensieri, la sua immaginazione e il suo vocabolario il mondo del commercio, dell’acquisto e della vendita, la loro dimensione comunitaria e conviviale.  Sovverte le leggi della comunicazione e del marketing, esce dallo spazio e dal tempo, propone prodotti fantastici e irreali, scardina, evoca, ironizza sui miti e i rituali del consumo, delle merci, degli oggetti, dei sogni. I negozi si s-chiudono, gli abitanti li ripopolano, riscoprono il piacere delle relazioni di vicinanza, si riappropriano per qualche istante di uno spazio urbano da condividere.


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