L'assessore all'ambiente Gabriele Folli sui costi di smaltimento dell'inceneritore di Ugozzolo
168 euro a tonnellata sono troppi se confrontati con i 97 euro circa a tonnellata di Torino. Occorre tavolo di confronto tecnico anche con la Provincia.
L'assessore all'ambiente del Comune di Parma, Gabriele Folli, prende posizione circa il Pef - Piano economico finanziaro dell'Inceneritore di Ugozzolo. "La notizia della pubblicazione del piano economico finanziario dell’inceneritore di Ugozzolo - dice Folli - ha destato molto interesse in città, e ha messo a nudo quella che è stata da sempre considerata una necessità da parte dei sostenitori del forno: costruire l’impianto per far fronte ai costi, effettivamente alti, che attualmente interessano i cittadini per destinare i rifiuti fuori provincia".
Cita i numeri: "I costi per lo smaltimento dei rifiuti differenziati, lo ricordiamo, sono di 168 Euro a tonnellata, sproporzionati rispetto ad altre realtà in Italia e all’estero. Un esempio su tutti è l’inceneritore di Torino, in procinto di essere dato in gestione ad Iren, che dichiara sul proprio sito un costo di conferimento di 97,5 Euro a tonnellata (fonte: Piano Economico Finanziario sito TRM). È dunque palese che l’inceneritore non porterà alcun vantaggio economico al territorio, e su questo dovrebbero interrogarsi coloro che hanno sempre sostenuto il contrario, anche durante l’ultima campagna elettorale, in primis il Presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli quando ripeteva, come un mantra, che l’impianto avrebbe ridotto i costi di smaltimento".
Proprio al presidente della Provincia lancia la sfida: "Se così è, allora invitiamo il Presidente Bernazzoli a rettificare i dati, pubblicati sugli organi di stampa, riguardanti le tariffe di smaltimento rifiuti. Crediamo inoltre sia giunto il momento, alla luce della sempre più evidente non convenienza economica di una gestione dei rifiuti incentrata sull’incenerimento, di rivedere il Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti concepito a partire dal 2003, approvato nel 2005 e revisionato solo per quanto riguarda gli obiettivi nel 2008. A questo fine - conclude - siamo disponibili a partecipare insieme alla Provincia, Atersir e agli altri comuni interessati, alla costituzione di un tavolo tecnico in cui far confluire le esperienze di gestione alternativa già avviate in altri territori. Non crediamo vi siano più motivi per indugiare oltre".