Riprendono le visite guidate alla Villetta, domenica 30 appuntamento con “Gli Artisti di Parma al Monumentale”
Dopo la pausa estiva riprendono i percorsi guidati alla scoperta dell’arte, della storia e della cultura custoditi all’interno del Cimitero Monumentale della Villetta, nell’ambito dell’iniziativa “Città della Memoria”, promossa da Ade S.p.A. in collaborazione con il Comune di Parma.
Il prossimo appuntamento “Gli Artisti di Parma al Monumentale” è per domenica 30 settembre, alle ore 11, con partenza dall’ingresso principale della Villetta.
La partecipazione è gratuita e ci si può prenotare (fino ad esaurimento posti) o ottenere informazioni presso IAT, piazza Garibaldi 1 (tel. 0521/218889).
Gli itinerari, curati da Giancarlo Gonizzi in collaborazione con lo IAT – Informazione ed Accoglienza Turistica e con le Guide turistiche di Parma, consentono di riscoprire il Cimitero Monumentale come prezioso luogo di arte, di storia e di cultura cittadina.
“Gli Artisti di Parma al Monumentale”
Lungo i viali del Monumentale sarà possibile ricordare i pittori e gli artisti parmigiani del XIX e XX secolo che qui riposano e che hanno lasciato traccia della loro attività.
L’Ottocento è rappresentato da Giovan Battista Borghesi, autore, fra l’altro, del sipario del Teatro Regio, Guido e Giulio Carmignani, esponenti di rilievo della scuola parmense di paesaggio, Francesco Scaramuzza, genio della raffigurazione dell’oltretomba dantesco e Paolo Toschi, docente dell’Accademia e guida della scuola di incisoria parmense.
Mentre il Novecento vanta figure di grande interesse, come Amedeo Bocchi, che ha lasciato a Parma nella Sala del Consiglio della Cassa di Risparmio uno dei suoi capolavori, Donnino Pozzi, struggente pittore di fiori e nature morte, Renato Vernizzi, legato al movimento chiarista e indimenticato docente a Brera e Bruno Zoni, che trasfonde le sue atmosfere rarefatte anche in una inedita Risurrezione. Non manca una testimonianza intima e lineare dell’arte di Atanasio Soldati, caposcuola dell’astrattismo italiano e pittore di fama internazionale, che ha disegnato personalmente la propria sepoltura e le testimonianze della famiglia Barilli, che con Cecrope, Latino, Renzo e Aristide hanno interpretato per generazioni la nostra città col pennello.
Il prossimo appuntamento “Gli Artisti di Parma al Monumentale” è per domenica 30 settembre, alle ore 11, con partenza dall’ingresso principale della Villetta.
La partecipazione è gratuita e ci si può prenotare (fino ad esaurimento posti) o ottenere informazioni presso IAT, piazza Garibaldi 1 (tel. 0521/218889).
Gli itinerari, curati da Giancarlo Gonizzi in collaborazione con lo IAT – Informazione ed Accoglienza Turistica e con le Guide turistiche di Parma, consentono di riscoprire il Cimitero Monumentale come prezioso luogo di arte, di storia e di cultura cittadina.
“Gli Artisti di Parma al Monumentale”
Lungo i viali del Monumentale sarà possibile ricordare i pittori e gli artisti parmigiani del XIX e XX secolo che qui riposano e che hanno lasciato traccia della loro attività.
L’Ottocento è rappresentato da Giovan Battista Borghesi, autore, fra l’altro, del sipario del Teatro Regio, Guido e Giulio Carmignani, esponenti di rilievo della scuola parmense di paesaggio, Francesco Scaramuzza, genio della raffigurazione dell’oltretomba dantesco e Paolo Toschi, docente dell’Accademia e guida della scuola di incisoria parmense.
Mentre il Novecento vanta figure di grande interesse, come Amedeo Bocchi, che ha lasciato a Parma nella Sala del Consiglio della Cassa di Risparmio uno dei suoi capolavori, Donnino Pozzi, struggente pittore di fiori e nature morte, Renato Vernizzi, legato al movimento chiarista e indimenticato docente a Brera e Bruno Zoni, che trasfonde le sue atmosfere rarefatte anche in una inedita Risurrezione. Non manca una testimonianza intima e lineare dell’arte di Atanasio Soldati, caposcuola dell’astrattismo italiano e pittore di fama internazionale, che ha disegnato personalmente la propria sepoltura e le testimonianze della famiglia Barilli, che con Cecrope, Latino, Renzo e Aristide hanno interpretato per generazioni la nostra città col pennello.