Si tratta di modelli di nuova domiciliarità comunitaria che promuovono sperimentazioni di supporto alla quotidianità di persone con disabilità che desiderano continuare a vivere a domicilio in condizioni di massima autonomia e indipendenza, dove l’assistenza viene assicurata sia con figure professionali sia con assistenti familiari.

Il progetto di domiciliarità permette di dare un supporto costante alle persone, di formare le assistenti familiari, di garantire un rapporto continuativo con i destinatari dell'intervento e di assicurare la loro partecipazione ad alcune attività di tempo libero organizzate sul territorio.

Il Comune può erogare contributi economici, nell’ambito del budget di progetto, alle persone destinatarie dei progetti con insufficiente capacità economica. Il contributo è riconosciuto in misura differenziata per sostenere le persone con disabilità nelle spese che, di norma, sono a loro carico per la realizzazione del proprio progetto di domiciliarità.

Per favorire e incentivare le esperienze di domiciliarità in autonomia, in alcuni appartamenti sono attivabili progetti temporanei di "prove di autonomia/training di indipendenza” dove la persona si distacca dalla famiglia d’origine, per brevi periodi, con lo scopo di verificare e far crescere le proprie autonomie.

Le proposte, nel contesto dei più ampi progetti di vita, sono valutate dall’Unità di Valutazione Multidimensionale nella sua veste di organismo deputato alla validazione di progetti di vita e di cure.