Si parte dai diritti: apprendere, coltivare aspirazioni e passioni e soprattutto sviluppare competenze e capacità. Non si tratta solo della scuola ma di tutto ciò che compone l’universo di un giovane e che è una risorsa preziosa per la sua crescita; parliamo dello sport, del gioco o delle opportunità culturali che devono diventare esperienze da portare con sé nella vita adulta. Privarsi di tutto questo significa rischiare di ritrovarsi nella povertà educativa. La Comunità Educante è la risposta più efficace alla povertà educativa. Entra in gioco l’intera collettività che ruota intorno ai più giovani con scuola, famiglia, organizzazioni del Terzo Settore, istituzioni, società civile, parrocchie, università e i ragazzi stessi. Una comunità che cresce “con” loro, che educa gli adulti del domani, ma che si fa anche educare e cambiare.