La prima parte del tracciato si snoda lungo il Rio Carbonaro, circondati da una vegetazione igrofila di cui il protagonista indiscusso è l'Equiseto. Nel greto del Rio si possono osservare i micro fossili, la cui presenza è legata ai calanchi che costeggiano il sentiero. Poco prima dell'inizio della salita, si trova il pannello illustrativo che documenta il ritrovamento del cranio di una balena avvenuto nel 1986. Nel corso dell'ascesa, ci si muoverà all'interno del bosco mesofilo e si potranno osservare le pareti calanchive e i vigneti sovrastanti da un punto di osservazione privilegiato. Al termine della salita, si raggiunge un crinaletto da cui si ha una visuale a 360° del territorio circostante e da cui sarà possibile osservare la voragine situata nello spartiacque tra la Val Chero e la Val Chiavenna. L'itinerario è lungo circa 5 km e nella parte centrale risulta essere piuttosto difficoltoso, a causa della pendenza del tratto in salita e, seppur in misura minore, di quello in discesa. La presenza di colate di fango e le caratteristiche morfologiche lo rendono un percorso impegnativo, la cui difficoltà aumenta nel caso di piogge nei giorni precedenti l'escursione, che rendono il terreno particolarmente scivoloso. Adatto a bambini dai 10 anni, purché abituati a camminare su terreni impervi - Cani ammessi al guinzaglio.