Pochi lo sanno, ma un tempo il torrente Parma confluiva nell'Enza, mentre ora sfocia direttamente nel Po. Ma esiste ancora un ramo abbandonato della Parma: è la Parma morta, che ospita l'antico alveo fluviale in cui scorreva in passato il torrente. Sul finire dell'800 una deviazione lasciò l'ultimo tratto del torrente escluso dal flusso delle acque: da qui la nascita del nome. La Parma Morta è un'interessante testimonianza della mutevolezza dei corsi d'acqua di pianura. Panta rei: tutto scorre, sì, ma come l'uomo agisce sull'instancabile forza dell'acqua? Come modifica i fiumi che la natura ha tracciato sulla superficie terrestre nel corso dei secoli? Scopriremo il difficile rapporto Uomo-Natura attraverso la scoperta della Riserva. Sì perchè il ramo abbandonato della Parma è ora una Riserva naturale: una lunga e sottile striscia di terra e acqua di circa 5 km, testimonianza delle antiche dinamiche fluviali della pianura e del rapporto con l'uomo. Attraverso i capanni di osservazione, tra strisce di canneto, biancospini, querce e gelsi, potremo osservare e fotografare l'avifauna che vive in questi luoghi: aironi cenerini, bianchi e rossi, garzette, usignoli, lungo l'antico percorso del torrente, sinuoso tra i campi coltivati e gli ordinati pioppeti artificiali. Pranzeremo nel parco dei Laghi Paradiso, e prima di rientrare alle nostre vite, ci racconteremo i nostri pareri sulle cose apprese durante la giornata, davanti ad una tazza fumante di cioccolata!