A cavallo tra ottobre e novembre i boschi appenninici si colorano di una tavolozza policroma, partendo dalla vetta delle montagne con il rosso dei faggi per proseguire via via a quote sempre più basse, attraverso l'arancio dei castagni, il mattone delle querce fino al giallo limone dei pioppi neri nel fondovalle. In mezzo, mille colori rivelano la biodiversità solitamente nascosta di decine e decine di alberi e arbusti, con il porpora cupo dei sanguinelli, il vermiglio degli aceri ricci, il cadmio dei tigli selvatici, il rosa degli opali, l'avana delle nespole di macchia...
Nel cuore della Riserva Regionale dei Ghirardi, dove un microclima inconsueto permette il giustapporsi di specie di quote ed esigenze ecologiche differenti, dove il faggio si mescola all'erica arborea, la lantana al farinaccio e la sorba domestica al frassino montano, i colori sono ancora più vari e più intensi.