Il giovane autore israeliano Gilad Baram vince il premio Trecentosessanta per l’eccellenza artistica conferito dal Comune di Parma e da Solares Fondazione delle Arti.

 Dopo Michael Cimino, Peter Greenaway, Jane Campion, Matteo Garrone, Marco Bellocchio, Bertrand Tavernier e lo scorso anno Bruno Bozzetto, il premio Trecentosessanta per l’Eccellenza Artistica della Città di Parma viene conferito al giovane autore israeliano Gilad Baram, in occasione della presentazione del documentario “Koudelka fotografa la Terra Santaproiettato in anteprima al cinema Edison domenica 19 novembre alle 21.00 (ingressi: intero € 7,50, ridotto € 5,50). Cinquant’anni dopo aver fotografato l’arrivo a Praga dei carri armati sovietici, Josef Koudelka completa un reportage sulla Terra Santa in quattro anni di lavoro cominciato nel 2008. Accanto a lui, per tutto il tempo, c’è Gilad Baram: fotografo, visual artist e documentarista, che ha già esposto in gallerie d'arte di tutto il mondo. Insieme a Koudelka, ha passato lunghe giornate dall’alba al tramonto fornendo assistenza, supporto logistico e traduzione. Un’esperienza che ha segnato la sua vita non solo professionalmente, fornendogli l'occasione di realizzare un documentario che affianca gli scatti in bianco e nero ai filmati sul processo creativo solitario di uno dei più grandi maestri viventi della fotografia, a Gerusalemme est, Hebron, Ramallah, Betlemme e in vari insediamenti israeliani dislocati lungo la barriera che separa Israele e Palestina.

Nell’inquadratura di un paio di stivali infangati abita un’idea dell’umanità divisa, cresce l’urgenza del gesto fotografico e si completa quella magnifica possibilità che ha il cinema di aggiungere un significato al percorso dall’immagine fissa a quella in movimento. Gilad Baram filma quegli stivali indossati da Josef Koudelka e, insieme alle pose del celebre fotografo, ci regala i frammenti della sua terra - Israele, lungo la ferita del muro - oltre ad una riflessione di rara potenza sul significato stesso della testimonianza tramite le immagini.

“Koudelka fotografa la Terra Santa” è il primo appuntamento della nuova rassegna “Panorama” curata dal cinema Edison e ispirata alla sezione sperimentale della Berlinale. “Panorama” è il territorio del cinema d’autore inedito in arrivo dai grandi festival internazionali, proposto in lingua originale con i sottotitoli e lungo un percorso che porta finalmente a Parma il nuovo film di Michel Hazanavicius (“Il mio Godard”), l’adrenalinico lavoro dei fratelli Safdie (“Good Time”), il Gran Premio dell’ultimo festival di Berlino (“Felicité” di Alain Gomis) e due thriller perturbanti in lingua spagnola (“Neve nera” e “L’uomo dai mille volti”). Tante scarpe in cammino nel fango di un cinema di ricerca che spezza le catene di un lindo orizzonte commerciale e si riappropria dell’essere umano. Che osa l’abbraccio con il sogno spezzato