Curata da Didi Bozzini, la mostra affonda le radici nella storia dell’edificio riflettendo sul ruolo politico, economico e sociale ricoperto in 82 anni dalla costruzione avvenuta nel 1939 e ancora oggi testimoniato dal nome, Palazzo dell’Agricoltore, e dal titolo della mostra, The House of the Farmer.

Il palazzo fu sede della corporazione che costituiva l’organo di direzione delle attività agricole sotto il governo del regime fascista, vale a dire il luogo in cui il lavoro dell’uomo sulla natura veniva trasformato in esercizio del potere politico. In questo contesto l’installazione di Nelson è stata ideata per condurre il visitatore attraverso l'intero spazio ridisegnando l’immagine dell'edificio come una scultura in sé. La scala e il pavimento imponente e ripetitivo, tipici di tali edifici burocratici, sono stati cadenzati dagli interventi di Nelson realizzati con materiali naturali presi da un terreno bonificato di dimensioni proporzionate al palazzo. Un intero paesaggio selvaggio alle porte della città — ripulito dai materiali che rendono più difficile la pratica dell’agricoltura quali rocce, tronchi d'albero, rami e radici, l’intero fianco di una collina — è stato spostato all'interno dell'edificio per diventare parte integrante della sua struttura, della sua architettura. Questa rete di tracce visive, evocativa ma non descrittiva, traccia un percorso mentale e materiale nella memoria, tra riflessione e fantasia, tra natura e cultura.

“C'è qualcosa di molto viscerale nello "sgombero" di uno spazio — dichiara Mike Nelson — gli oggetti assumono una particolare urgenza o importanza che fino a quel momento era rimasta sopita. Lo strappo e il prelievo dalla campagna possono essere visti, o sentiti, come un gesto violento in qualche modo in linea con il rapporto dell'edificio con un passato totalitario e un promemoria della disumanizzazione dell'agricoltura da parte della meccanizzazione nel XX secolo e dei mali ambientali che ne sono derivati. Il recupero di questi elementi naturali, ostracizzati a causa della loro ostruzione all'agricoltura, sembra stranamente commovente in un simile edificio.

Artisticamente le forme naturali incorniciate contro le linee severe e brutali dell'architettura del palazzo si completeranno, le impiallacciature e i pavimenti in marmo guarderanno e sosterranno i loro parenti indisciplinati: le rocce sparse sul pavimento. Mentre le pesanti porte di legno faranno da guardia ai rami contorti e alle radici degli alberi, di cui sono fatti”.

Con The House of the Farmer — che Didi Bozzini visualizza come una “promenade” attraverso un’opera da percorrere integralmente per essere compresa — si apre dunque una nuova stagione per il Palazzo, proiettata verso l’accoglienza, l’empatia, la cultura. Valori rigenerativi che con Mike Nelson mettono radici a Parma e che oggi — agli albori di un processo di restyling che porterà nel 2023 alla trasformazione del palazzo in un “Hotel Rigenerativo”, vero e proprio volano per la città e il territorio in grado di catalizzare persone, cultura, artigianato, valori positivi e socializzazione attorno a un nuovo concetto esperienziale — riportano la Natura all’interno del Palazzo dell’Agricoltore.

Si ringrazia la Galleria Franco Noero di Torino che rappresenta Mike Nelson in Italia per la gentile collaborazione nella realizzazione della mostra.


The House of the Farmer. Installazione site-specific di Mike Nelson

A cura di Didi Bozzini

Main Sponsor Chiesi Farmaceutici S.p.A. Davines S.p.A.

Sponsor tecnico Gruppo Spaggiari Parma S.p.A. Coscelli Fornaciari e Corniali S.r.l. Agenzia Reale Mutua Assicurazioni

Promosso da Immobiliare Beneficium S.r.l.

Produzione esecutiva Fratelli Bozzini S.r.l.s.

Supporto tecnico AR/S ARCHEOSISTEMI Soc.Coop.

Con la collaborazione Galleria Franco Noero — Torino Museo Ettore Guatelli — Ozzano Taro (PR)

Patrocinio Comune di Parma nell’ambito di Parma Capitale Italiana della Cultura 2021

Coordinamento Simona Melli

Assistenti di Mike Nelson Ronald Añez Moreno Michele Rava

Servizi di mostra Antea Progetti e Servizi per la Cultura e il Turismo

Ringraziamenti: Mi Impegno a Parma

Progetto grafico: Saracchi Studio S.n.c.

Foto dell’allestimento: Lucio Rossi

Video: Lucrezia Le Moli

Catalogo a cura di Didi Bozzini

Edito da Gruppo Spaggiari Parma S.p.A

 

Mike Nelson

Nato nel 1967 a Loughborough (Inghilterra), oggi vive e lavora a Londra.

Mike Nelson è un artista britannico contemporaneo la cui pratica artistica è improntata alla realizzazione di installazioni site-specific che esistono solo per il tempo della mostra. Si tratta di labirinti in cui lo spettatore è libero di orientarsi e in cui è spesso difficile determinare la posizione dell’ingresso e dell’uscita.

L’installazione “The Coral Reef” (2000) — un dedalo di quindici stanze e un labirinto di corridoi realizzata alla Matt's Gallery — gli è valsa la nomination al Turner Prize nel 2001. Nelson è stato nominato una seconda volta per il Tuner Prize nel 2007. Nel 2011 ha rappresentato la Gran Bretagna alla Biennale di Venezia. Nel 2018 è stato insignito del Charles Wollaston Award Summer Exhibition, Royal Academy of Arts.

Tra le mostre personali si ricordano nel 2001 ‘The Deliverance and The Patience’, Peer Commission per la Biennale di Venezia all’isola della Giudecca a Venezia e ‘Nothing is True. Everything is Permitted’ all’Institute of Contemporary Art di Londra [UK]; nel 2016 “Cloak” al Nouveau Musée National de Monaco, Offsite project - UBS building di Monaco e le più recenti ‘The Asset Strippers’ che da marzo a ottobre 2019 ha trasformato le Duveen Galleries alla Tate Britain di Londra e ‘L’Atteso’ ospitata nel 2018 alle Officine Grandi Riparazioni (OGR) di Torino. Tra le mostre collettive si ricordano nel 2008 ‘Eclipse – Art in a Dark Age’ al Moderna Museet di Stoccolma in Svezia e ‘Psycho Buildings – Artists and Architecture’ alla Hayward Gallery di Londra [UK], nel 2009 ‘Altermodern’ alla Tate Triennial, Tate Britain di Londra [UK].

 

Didi Bozzini

Nato nel 1961 a Parma dove attualmente risiede dopo una ventina d’anni trascorsi a Parigi. Già ricercatore alla Sorbona e professore di filosofia, poi critico d’arte e curatore indipendente, ha collaborato con numerose gallerie private e con: il Centre Pompidou di Parigi, l’Institut National de l’Audiovisuel, il Musée de la Vieille Charité di Marsiglia, il Fotografiska Museet di Stoccolma, il Musée Vouland d’Avignone, le Rencontres Internationales de la Photographie di Arles, il MACRO di Roma e la Fondazione Brescia Musei. Recentemente ha curato la mostra “Il terzo giorno” al Palazzo del Governatore di Parma e "Koen Vanmechelen – The worth of life” al Museo dell’Accademia di Architettura di Mendrisio (CH). Ha firmato diverse pubblicazioni monografiche su artisti moderni (Goya) e contemporanei (tra gli altri Alighiero Boetti e Sol LeWitt). Le più recenti riguardano l’opera del fotografo Roger Ballen (“Asylum of the Birds” presso Thames and Hudson – New York e “The House project” presso Odee – Londra). Di imminente pubblicazione (settembre 2021) una monografia sull’opera di Koen Vanmechelen dal titolo “Not to be mistaken” (Labiomista press – Genk). Il suo ultimo saggio in data è apparso presso la casa editrice Aliberti con il titolo “Abbecedario Eretico”. Tiene la rubrica di arte contemporanea ‘La domenica della vita’ sulla rivista culturale ifioridelmale.it

 

Palazzo dell'Agricoltore

Le famiglie Chiesi e Bollati, proprietarie rispettivamente del Gruppo farmaceutico Chiesi e del Gruppo cosmetico Davines, hanno acquisito nel 2020 — tramite la società Beneficium da loro creata — il Palazzo dell'Agricoltore, un edificio storico nel centro storico di Parma, con l’intenzione di trasformarlo entro il 2023 in hotel rigenerativo in grado di coniugare benessere olistico, sostenibilità e impatto sociale entro. Circondato dai monumenti simbolo della città: il Teatro Regio, il complesso della Pilotta, la Chiesa della Steccata, così come da botteghe e mercati storici che si snodano nel dedalo di vie del centro, il Palazzo dell’Agricoltore è un monumentale edificio modernista degli Anni ’40 di 9.000 metri quadrati e 7 piani completamente liberi — dal rifugio antiaereo costruito al piano interrato per ripararsi dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale alla splendida terrazza che domina la città e il suo patrimonio artistico — che rappresenta da sempre il legame profondo di Parma con il suo territorio e la sua economia rurale.

 

Gruppo Davines

Davines S.p.A. è un Gruppo italiano con sede a Parma dedicato al settore della cosmetica professionale. L’azienda, fondata dalla famiglia Bollati, inizia il suo percorso nel 1983 come laboratorio di ricerca specializzato nella realizzazione di prodotti per la cura dei capelli e della pelle, destinati sia a piccoli operatori sia a case cosmetiche di fama internazionale. Nel 1993 nasce il marchio Davines, rivolto al mercato professionale haircare. Nel 1996 nasce il marchio [ comfort zone ] per il mercato professionale skincare (spa, stabilimenti termali e centri estetici). I processi di formulazione e produzione avvengono interamente a Parma, presso i laboratori del Gruppo. Entrambi i brand sono specializzati nella creazione di prodotti di alta qualità sostenibile, elaborati con spirito artigianale e sviluppati scientificamente attraverso le tecnologie cosmetiche più avanzate. Prodotti e progetti vengono sviluppati con meticolosa cura per i dettagli. L’impulso internazionale, l’eccellenza tipica del made in Italy, l’attenzione alla qualità e il rispetto per le persone e l’ambiente sono tra i principali elementi distintivi dell’azienda. Il Gruppo Davines è oggi una realtà presente in più di 90 Paesi che, oltre all’headquarter di Parma, annovera filiali a New York, Londra, Parigi, Città del Messico, Deventer (Olanda) e Hong Kong. Nel 2016 ha ottenuto la certificazione B Corp, che contraddistingue le aziende e le organizzazioni impegnate a generare un impatto positivo sulle persone, l’ambiente e le comunità, mentre nel settembre 2019 ha modificato il proprio statuto diventando Società Benefit, perseguendo, oltre agli obiettivi economici propri di un’attività imprenditoriale, finalità di beneficio comune. www.davinesgroup.com

 

Gruppo Chiesi

Con sede a Parma, in Italia, Chiesi è un gruppo farmaceutico internazionale orientato alla ricerca con oltre 85 anni di esperienza, presente in 30 Paesi, impiega oltre 6.000 persone (Gruppo Chiesi). Per realizzare la propria missione di migliorare la qualità di vita delle persone agendo in maniera responsabile verso la società e l’ambiente, il Gruppo ricerca, sviluppa e commercializza farmaci innovativi in tre aree specifiche: AIR (prodotti e servizi in ambito respiratorio, dai neonati agli adulti), RARE (soluzioni innovative e servizi personalizzati per migliorare la qualità di vita dei pazienti con malattie rare e ultra-rare) e CARE (prodotti e servizi a supporto delle cure specialistiche e per la cura e il benessere della persona). La Ricerca e Sviluppo del Gruppo ha sede a Parma e si integra con altri sei importanti centri di ricerca in Francia, Stati Uniti, Canada, Cina, Regno Unito e Svezia, per promuovere i propri programmi preclinici, clinici e regolatori. Chiesi è dal 2019 il più grande gruppo farmaceutico al mondo certificato B Corp. Chiesi ha, inoltre, modificato nel 2018 il proprio status legale in Società Benefit in Italia e negli Stati Uniti (Benefit Corporation) e più recentemente in Francia (Société à Mission), inserendo nel suo statuto obiettivi di beneficio comune, per generare valore per il proprio business, la società e l’ambiente. Le B Corp sono realtà leader globali impegnate ad usare il business come forza positiva. Inoltre, in qualità di Società Benefit, Chiesi Farmaceutici S.p.A. è tenuta per legge ad inserire nel proprio statuto obiettivi di beneficio comune e a rendicontare annualmente in maniera trasparente. Il Gruppo si è assunto l’impegno di raggiungere la neutralità carbonica entro la fine del 2035. www.chiesi.com