21.01.21

Lenz Fondazione - Rosa Winkel [Triangolo rosa]

Il 27 gennaio, in occasione del Giorno della Memoria, Lenz Fondazione presenta in streaming la creazione di Maria Federica Maestri e Francesco Pititto sulla deportazione e sterminio degli omosessuali nei campi di concentramento nazisti.
Lenz Fondazione

La creazione Rosa Winkel [Triangolo rosa] sarà fruibile dalle ore 10 alle ore 24 gratuitamente e integralmente in streaming sul sito www.lenzfondazione.it mercoledì 27 gennaio in occasione delle celebrazioni per il Giorno della Memoria. 

«Nel corso del regime nazista tedesco numerosi omosessuali furono internati in campi di concentramento insieme a Ebrei, Rom, bambini e adulti portatori di handicap, oppositori del regime, comunisti. A distinguere gli omosessuali dagli altri prigionieri era, nel caso degli uomini, un triangolo rosa cucito sulla divisa all’altezza del petto; nel caso delle donne, un triangolo nero. Si è soliti riferirsi allo sterminio degli omosessuali nei campi di concentramento nazisti come Omocausto. Si stima che gli omosessuali internati nei lager siano stati almeno 50.000»: Maria Federica Maestri introduce così la vicenda da cui origina Rosa Winkel [Triangolo rosa] .

Dopo KINDER [Bambini], spettacolo del 2016 sulla tragedia dei bambini ebrei di Parma vittime dello sterminio nazista e di AKTION T4, dell’anno seguente, sul programma nazista di eutanasia per la soppressione dei bambini nati con malformazioni o portatori di handicap, il progetto permanente di creazioni performative contemporanee, seminari, e giornate di riflessione pubblica dedicati ai temi della Resistenza e della tragedia europea durante le dittature nazi-fasciste è proseguito nel 2018 con Rosa Winkel: «Tra le migliaia di corpi martoriati e perseguitati ne abbiamo scelto uno per tutti come rifrazione storico-drammaturgica, Otto Peltzer, uno dei più grandi mezzofondisti della storia» suggerisce Francesco Pititto, autore del testo originale e dell’imagoturgia dello spettacolo che, per il rigore storico-scientifico con cui affronta la tematica prescelta, ha ottenuto il patrocinio di Arcigay Associazione LGBTI+ Italiana «Arrestato, incarcerato diverse volte, poi Mauthausen fino al maggio del 1945, quando gli americani lo liberano. Ma Otto non viene riabilitato neanche nella Germania post nazista. Il "peccato" dell’omosessualità lo perseguiterà. Andrà in India a insegnare atletica e altri sport ai giovani, rientrando in Germania solo alla fine. E nemmeno oggi il traguardo è vicino e la corsa continua».

Aggiunge Maria Federica Maestri: «Lo spazio di Rosa Winkel è ripartito in sequenze modulari variabili formate da sedici armadietti metallici, che costituiscono il luogo della duplice dimensione insita nello spogliarsi: lo smascheramento, la liberazione dall’involucro esteriore e al contempo il denudamento, inteso come perdita di identità, azzeramento dell’unicità e della differenza. Si intende così ‘figurare’ la doppia dinamica su cui si muove la drammaturgia: la pienezza corporea della identità omosessuale dell’atleta e la secchezza identitaria del corpo dell’internato, privato nel campo di sterminio di ogni segno sessuale».

Rosa Winkel, realizzato in collaborazione con l'ISREC - Istituto storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Parma, vede in scena Valentina Barbarini, Adriano Engelbrecht, Roberto Riseri, Davide Rocchi. Nello spettacolo, che si avvale delle musiche di ispirazione wagneriana create ad hoc dal compositore elettronico Andrea Azzali, sono presenti scene di nudo integrale: se ne consiglia la visione a un pubblico maggiore di 16 anni.

Per informazioni: 0521 270141 | 335 6096220 | info@lenzfondazione.it | www.lenzfondazione.it