DISPOSTA LA CHIUSURA DI UNA CASA FAMIGLIA
DISPOSTA LA CHIUSURA DI UNA CASA FAMIGLIA
Disposta la cessazione di attività di un’altra casa famiglia.Vignali: “Se le case famiglie non rispettano le regole devono chiudere” Il sindaco di Parma Pietro Vignali ha disposto l’immediata cessazione dell’esercizio dell’attività socio-assistenziale della casa famiglia per anziani “Amica”, in strada Vigheffio 34, gestita dalla Amica Società Cooperativa. La decisione è arrivata dopo che, nella serata di martedì 8 aprile, i Nas e i servizi sociali del Comune hanno effettuato un sopralluogo presso la struttura, riscontrando che l’attività che vi veniva svolta era in palese contrasto con la normativa regionale che regola questi servizi. Al momento del sopralluogo, infatti, l’assistenza infermieristica degli anziani ospiti era affidata a personale privo di qualsiasi titolo per lo svolgimento di prestazioni sanitarie e la residenza presentava strumenti gestionali e strutturali insufficienti per una adeguata attività socio-assistenziale, in particolare per la presenza di anziani non autosufficienti. Pertanto, la conduzione della casa famiglia non solo non risultava conforme alla normativa, ma si rivelava essere anche potenziale fonte di pericolo per la sicurezza degli ospiti. La chiusura della casa famiglia “Amica” fa seguito alla vicenda della casa famiglia “Il Focolare” di via Torricelli, per la quale era stata disposta la cessazione di attività a gennaio e che aveva portato, ai primi di marzo, all’arresto del responsabile della struttura, dove un anziano malato di Alzheimer veniva tenuto segregato. Da allora, il sindaco aveva chiesto che, in collaborazione con gli altri enti preposti al controllo, Nas e Ausl, partisse “un attento e straordinario monitoraggio delle case famiglia con ancora più sistematicità rispetto al passato, per valutare e incrementare lazione di tutela che un Comune deve necessariamente adottare, anche su strutture private, nei confronti di soggetti potenzialmente fragili”. “Un caso, prosegue il sindaco Vignali,enbspche sembraenbspdiverso da quello del Focolare, doveenbsperano stati riscontrati maltrattamenti, che qui al momento non risultano. Però tutte queste strutture hanno delle regole precise a tutela delle persone che ospitano, in assenza delle quali possono diventare addirittura pericolose per soggetti deboli quali sono gli anziani. Se non le rispettano le faccio chiudere perché non svolgono la funzione che dovrebbero. Non aiutano le persone. Il rispetto delle regole deve valere per tutti, è fattore di coesione sociale, senza di esso non c’è comunità civile. E voglio ringraziare i Nas per il prezioso lavoro che svolgono in città”. “Chiudere le strutture che non rispettano i criteri minimi imposti dalla legge per salvaguardare i soggetti deboli che dovrebbero aiutare, commenta l’assessore alle Politiche sociali Paolo Zoni, serve anche a valorizzare la professionalità di tanti operatori del sociale, pubblici e privati, che fanno i salti mortali per dare un servizio adeguato ai bisogni delle persone. E sono tanti in città”.