Carta di Parma, Vignali la rilancia con il ministro Maroni a Verona
Carta di Parma, si riparte. Il sindaco Vignali ha incontrato a Verona il ministro dell'Interno Maroni e i sindaci firmatari, Tosi e Pighi. "Urgenti nuovi strumenti di intervento rapido per i sindaci", è stato convenuto. Il primo cittadino di Parma ha delineato le linee guida di un nuovo Patto per la Sicurezza.
Una legge ad hoc per superare i rilievi della Corte costituzionale sui poteri d'ordinanza dei sindaci in materia di sicurezza urbana.
E’ questa la promessa fatta dal ministro dell’Interno, Roberto Maroni, al termine dell’incontro che si è svolto oggi a Verona sulla “Carta di Parma”, al quale hanno preso parte i sindaci di Parma, Pietro Vignali, Verona, Flavio Tosi, e Modena, Giorgio Pighi, per affrontare proprio le possibili soluzioni alla luce della sentenza della Corte costituzionale che limita fortemente i poteri d'ordinanza dei sindaci.
“Il decreto nato dalla Carta di Parma - ha spiegato il ministro dell’Interno Maroni - ha voluto dare ai sindaci strumenti di intervento rapido. Ha prodotto buoni risultati: le cose che funzionano non vanno eliminate”.
I relatori hanno convenuto che la Corte costituzionale, nella sua sentenza, non ha messo in discussione l’impianto generale della Carta di Parma, esprimendo solo rilievi formali e non sostanziali. Secondo la Corte, per rispettare il dettato costituzionale, l’iter della Carta di Parma sarebbe dovuto approdare a una legge e non a un decreto ministeriale. E questa è stata la strada indicata da ministro e sindaci. La legge si pone quindi l’obiettivo di concretizzare le linee guida contenute nella “Carta di Parma”.
“Si lavorerà alla stesura di un testo di legge sulla sicurezza urbana che recepirà completamente l’impostazione della Carta di Parma – spiega il ministro Maroni – in modo da risolvere i rilievi sollevati dalla Corte costituzionale relativi alla necessità di superare il decreto legge con la predisposizione di una legge ad hoc”.
Nel fare gli onori di casa, il sindaco di Verona Flavio Tosi ha sostenuto: “non è una riunione di sceriffi: sceriffi sono, al massimo, le forze dell’ordine, non i sindaci”. Il processo messo in moto dalla Carta di Parma, ha proseguito, ha fornito ai sindaci e alle polizie locali gli strumenti per contribuire a garantire la Sicurezza dei cittadini.
“Non sono un costituzionalista e probabilmente, la decisione della Corte costituzionale è corretta da un punto di vista formale – premette il sindaco Vignali – però dopo la sentenza si corre il rischio che la risposta delle istituzioni sia troppo lenta rispetto all’emergere dei bisogni delle persone. E’ evidente quindi la necessità di un nuovo patto per la sicurezza, in modo da permettere ai sindaci di garantire una buona qualità della vita nelle città”.
“Ogni sindaco – continua Vignali – è consapevole che i cittadini chiedono sicurezza e la chiedono oggi, non dopodomani. Per questo serve la certezza della pena, regole per le polizie locali e poteri certi per i sindaci”.
“E per questo – aggiunge – bisogna che giunga al più presto al termine anche il percorso della Legge di riforma della Polizia locale che oggi è ferma in Parlamento”.
Sulla “Carta di Parma”, il sindaco Vignali ricorda “che si tratta di un caso raro nel nostro Paese di Legge nata dal basso, stimolata dalle esigenze del territorio e dei cittadini. Assicuro inoltre che, rispetto alla nuova legge, ci metteremo subito al lavoro per fornire al ministero tutte le considerazioni utili”.
“Ringrazio il ministro Maroni che si è speso in prima persona insieme ai sindaci firmatari della Carta per cercare la soluzione ad una questione che non riguarda solo la sicurezza, ma anche la qualità della vita delle nostre città”, spiega il sindaco, che della Carta è stato il promotore.