Vignali e Fecci impiegati per un giorno
I tagli governativi rendono il lavoro dei dipendenti comunali sempre più difficile e il sindaco Vignali, per protestare, diventa impiegato per un giorno. Un gesto simbolico quello del primo cittadino che, insieme al vicepresidente dell’Anci regionale Fabio Fecci, ha voluto partecipare alla protesta di oggi indetta dall’Anci contro la manovra del Governo, sedendo dietro gli sportelli dell’Anagrafe del Duc per ricevere i cittadini.
I tagli governativi rendono il lavoro dei dipendenti comunali sempre più difficile e il sindaco Vignali, per protestare, diventa impiegato per un giorno.
Un gesto simbolico quello del primo cittadino che, insieme al vicepresidente dell’Anci regionale Fabio Fecci, ha voluto partecipare alla protesta di oggi indetta dall’Anci contro la manovra del Governo, sedendo dietro gli sportelli dell’Anagrafe del Duc per ricevere i cittadini.
Vignali ha aiutato nello smistamento dei cittadini ai diversi sportelli del piano -1 del Duc e ha erogato certificati di residenza. “Se continua così – ha ironizzato – saremo davvero costretti anche noi amministratori a vestire i panni degli impiegati. E' stata una bella esperienza, i nostri dipendenti sono molto professionali e riescono a mettere a proprio agio i cittadini e le 'matricole' come ero io oggi”.
“Da troppi anni, con governi di ogni colore politico – ha proseguito il sindaco – lo Stato diminuisce i finanziamenti ai Comuni che hanno davanti due alternative: tagliare i servizi o aumentare le tasse. Altri sindaci hanno deciso di restituire simbolicamente ai Prefetti le proprie deleghe sulle funzioni di anagrafe, e per protesta di chiudere temporaneamente proprio gli uffici dell’anagrafe.
Io ho preferito invece, con questo gesto simbolico, non creare problemi ai cittadini, che ne hanno già abbastanza.
Mi unisco ai colleghi di tutta Italia e all’Anci per ribadire che con le manovre che si susseguono ormai mensilmente a Roma i Comuni non possono più andare avanti.
Fino ad oggi abbiamo garantito i servizi, ci siamo anche adeguati al provvedimento governativo di luglio. Ma quella di questi giorni pone altre questioni, dall’autonomia finanziaria al patto di stabilità, questioni che non possiamo sostenere. Questa situazione rende difficile anche il lavoro dell’Amministrazione che grazie alla professionalità dei dipendenti comunali ogni giorno fa la sua parte per rispondere ai bisogni dei parmigiani.
Ho deciso quindi di sedermi allo sportello e dare simbolicamente una mano al personale per ribadire e spiegare alla gente la nostra difficoltà”.
“La manovra andava fatta e doveva essere rigorosa, su questo siamo d’accordo - ha concluso Vignali - ma a farne le spese sono sempre i Comuni che, ovunque, garantiscono ai bambini di andare a scuola e agli anziani di essere curati, senza dimenticare quelle opere pubbliche indispensabili per la crescita di un territorio”.
“Pur comprendendo la necessità di una manovra importante che preveda dei tagli in questo momento di crisi globale – ha aggiunto Fabio Fecci - ritengo che si debbano colpire i privilegi della casta anziché i Comuni, i quali garantiscono servizi fondamentali per i cittadini. Per reperire risorse utili si dovrebbe proseguire sulla strada dell’abolizione delle Province, del dimezzamento del numero dei parlamentari e sull’eliminazione degli enti inutili.
Da parte loro i Comuni chiedono autonomia fiscale, l'anticipazione dell'Imu (Imposta Municipale Unica) e la compartecipazione nel recupero dell’evasione, mentre il Patto di stabilità che, voglio ricordare, è stato cambiato 4 volte dal ‘99 ad oggi senza ottenere reali vantaggi, mette in seria difficoltà le Amministrazioni comunali, che spesso non riescono nemmeno a pagare chi ha eseguito delle opere utili per tutta la cittadinanza”.