NOTIZIE / 19.02.13 / MOBILITÀ E TRASPORTI

Ponte Europa: soluzione cercasi

Comune, Provincia, Regione, Autorità di Bacino e Sovrintendenza Beni Architettonici ne hanno parlato venerdì 15 febbraio in Municipio.
Ponte Europa

 

Ponte Europa: soluzione cercasi
 
Comune, Provincia, Regione, Autorità di Bacino e Sovrintendenza Beni  Architettonici ne hanno parlato oggi in Municipio
 
Convocato dal Comune, si è tenuto oggi pomeriggio (venerdì) in Municipio un incontro per cominciare a valutare che fare e per verificare quali prospettivie di utilizzo ci siano per il Ponte Europa, o meglio per la struttura coperta realizzata a fianco del viadotto.
Al tavolo, voluto dall'assessore Michele Alinovi, erano seduti il Presidente dell'Autorità di Bacino, l'assessore Regionale Alfredo Peri, l'assessore Provinciale Ugo Danni, il Sovrintendente ai Beni Architettonici Luciano Serchia e i tecnici dei rispettivi enti.
"L'obiettivo dell'incontro - spiega l'assessore Michele Alinovi - era quello di verificare le possibilità di individuare utilizzi della struttura coperta del Ponte Europa che siano compatibili con le normative vigenti di Stato, Regione, Comune e Provincia, ma che siano anche adeguate all'imponenza di un manufatto che rimane a mio avviso frutto di una scelta sbagliata, ma con la quale dobbiamo pure fare i conti".
Già in precedenza gli Enti preposti (Regione , Provincia e Autorità di Bacino) avevano espresso il loro diniego sull'eventualità di insediare destinazioni di uso permanenti.
Il Comune ha cercato in qualche modo uno spiraglio, ma purtroppo si è verificato che gli elementi ostativi in questo senso permangono tuttora oggettivamente.
Tuttavia  i rappresentanti delle Istituzioni hanno manifestato la volontà di collaborare per evitare che la struttura diventi un luogo di segregazione sociale, per di più con enormi costi di manutenzione.
"Questa struttura è costata 25 milioni di euro - ricorda ancora Alinovi - e sarebbe immorale lasciarla decadere abbandonandola al suo destino. Per parte nostra apprezziamo  la disponibilità generica ad  un percorso condiviso che si è manifestata, e cercheremo di individuare una gamma di usi possibili, che sia funzionale non solo alla città, ma anche al territorio provinciale".
A questo punto il Comune dovrà individuare  una destinazione d'uso per funzioni non permanenti ammissibili e di valore adeguato all'investimento, che diano vitalità alla struttura per evitarne il degrado,  e che siano  compatibili con le norme attuali.
Una soluzione alternativa in realtà ci sarebbe, ma la sua attuabilità è tutta da verificare: "Se il risultato delle nostre ricerche non sarà soddisfaciente - dice  ancora l'assessore Alinovi - proveremo la strada della variante urbanistica, che comporta però la richiesta di una deroga espressa da parte del Consiglio dei Ministri. In questo caso il Ponte Europa di Parma   diventerebbe il terzo ponte abitato, dopo Ponte Vecchio e Ponte di Rialto. Ma il nostro obiettivo reale è oggi quello di arrivare al punto più alto possibile come qualità di soluzione, per non penalizzare la città per effetto di scelte infelici del passato. In questo percorso coinvolgeremo tutti gli attori economici e cercheremo l'indispensabile collaborazione delle istituzioni come unica strada per dare una dignitosa funzione a ciò che già esiste e che non si può cancellare".

Convocato dal Comune, si è tenuto nel pomeriggio di venerdì 15 febbraio in Municipio un incontro per cominciare a valutare che fare e per verificare quali prospettivie di utilizzo ci siano per il Ponte Europa, o meglio per la struttura coperta realizzata a fianco del viadotto.

Al tavolo, voluto dall'assessore Michele Alinovi, erano seduti il Presidente dell'Autorità di Bacino, l'assessore Regionale Alfredo Peri, l'assessore Provinciale Ugo Danni, il Sovrintendente ai Beni Architettonici Luciano Serchia e i tecnici dei rispettivi enti.

"L'obiettivo dell'incontro - ha spiegato l'assessore Michele Alinovi - era quello di verificare le possibilità di individuare utilizzi della struttura coperta del Ponte Europa che siano compatibili con le normative vigenti di Stato, Regione, Comune e Provincia, ma che siano anche adeguate all'imponenza di un manufatto che rimane a mio avviso frutto di una scelta sbagliata, ma con la quale dobbiamo pure fare i conti".

Già in precedenza gli Enti preposti (Regione , Provincia e Autorità di Bacino) avevano espresso il loro diniego sull'eventualità di insediare destinazioni di uso permanenti.Il Comune ha cercato in qualche modo uno spiraglio, ma purtroppo si è verificato che gli elementi ostativi in questo senso permangono tuttora oggettivamente.

Tuttavia  i rappresentanti delle Istituzioni hanno manifestato la volontà di collaborare per evitare che la struttura diventi un luogo di segregazione sociale, per di più con enormi costi di manutenzione."Questa struttura è costata 25 milioni di euro - ricorda ancora Alinovi - e sarebbe immorale lasciarla decadere abbandonandola al suo destino.

Per parte nostra apprezziamo  la disponibilità generica ad  un percorso condiviso che si è manifestata, e cercheremo di individuare una gamma di usi possibili, che sia funzionale non solo alla città, ma anche al territorio provinciale".

A questo punto il Comune dovrà individuare  una destinazione d'uso per funzioni non permanenti ammissibili e di valore adeguato all'investimento, che diano vitalità alla struttura per evitarne il degrado,  e che siano  compatibili con le norme attuali.

Una soluzione alternativa in realtà ci sarebbe, ma la sua attuabilità è tutta da verificare: "Se il risultato delle nostre ricerche non sarà soddisfaciente - dice  ancora l'assessore Alinovi - proveremo la strada della variante urbanistica, che comporta però la richiesta di una deroga espressa da parte del Consiglio dei Ministri.

In questo caso il Ponte Europa di Parma   diventerebbe il terzo ponte abitato, dopo Ponte Vecchio e Ponte di Rialto.

Ma il nostro obiettivo reale è oggi quello di arrivare al punto più alto possibile come qualità di soluzione, per non penalizzare la città per effetto di scelte infelici del passato. In questo percorso coinvolgeremo tutti gli attori economici e cercheremo l'indispensabile collaborazione delle istituzioni come unica strada per dare una dignitosa funzione a ciò che già esiste e che non si può cancellare".

 


Usiamo i cookie
Questo sito utilizza i cookie tecnici di navigazione e di sessione per garantire un miglior servizio di navigazione del sito, e cookie analitici per raccogliere informazioni sull'uso del sito da parte degli utenti. Utilizza anche cookie di profilazione dell'utente per fini statistici. Per i cookie di profilazione puoi decidere se abilitarli o meno cliccando sul pulsante 'Impostazioni'. Per saperne di più, su come disabilitare i cookie oppure abilitarne solo alcuni, consulta la nostra Cookie Policy.
Il sito utilizza cookie tecnici per analizzare il traffico da e verso il sito. I cookie tecnici consento anche di fornire un migliore servizio di navigazione sul sito, e raccolgono informazioni di navigazione a questo scopo.
I cookie di Web Analytics Italia sono usati per analizzare la navigazione sul sito al fine di migliorarla e fornire all'utente un'esperienza di navigazione migliore possibile.
I cookie di Matomo sono usati per analizzare la navigazione sul sito al fine di migliorarla e fornire all'utente un'esperienza di navigazione migliore possibile.
I cookie di Google Re-Captcha sono usati per analizzare la navigazione sul sito al fine di migliorarla e fornire all'utente un'esperienza di navigazione migliore possibile.
Il sito utilizza cookie di profilazione per analizzare il comportamento e le scelte degli utenti al fine di proporre contenuti mirati corrispondenti al profilo dell'utente
I cookie di profilazione di Youtube permettono di mostrarti le pubblicità che potrebbero interessarti di più, fare analisi di accesso alla pagina e sul comportamento dell'utente, facilitare l'accesso ai servizi di Google.
I cookie di profilazione di Google permettono di fare analisi di accesso alla pagina e sul comportamento dell'utente, e di mostrarti le pubblicità che potrebbero interessarti di più.