NOTIZIE / 25.02.14 / ISTITUZIONE

"La Giornata dei diritti" si è chiusa con la conferenza di Stefano Rodotà al ridotto del Teatro Regio

Una maratona lunga quattro giorni, quella legata a "La Giornata dei diritti", che si è conclusa lunedì 24 febbraio con la conferenza del professore Stefano Rodotà al ridotto del Teatro Regio. il video sul canale You Tube del Comune.

Rodota' al Regio

Un'iniziativa che si pone a coronamento di un percorso che è stato contraddistinto dalla conferenza informativa di venerdì scorso al Palazzo del Governatore e dall'allestimento in piazza Garibaldi dei gazebo informativi, sabato e domenica.

Il Comune di Parma, come ha sottolineato il vicesindaco Nicoletta Paci, venerdì scorso, ha già deliberato in merito alla cittadinanza civica, al testamento biologico ed al registro delle unioni civili. Nuovi scenari si profilano in merito ad argomenti come la bigenitorialità per cui il Comune intende istituire un apposito registro in modo da tutelare il diritto del bambino alla domiciliazione presso entrambi i genitori, ma anche in merito al testamento biologico con la possibilità di prevedere l'inserimento a livello anagrafico delle proprie decisioni in merito a questo argomento.

Stefano Rodotà, giurista, politico e accademico italiano, ha chiuso la kermesse in occasione dell'incontro conclusivo al ridotto del Teatro Regio. L'autore di "Il diritto di avere diritti" è una voce autorevole nel panorama italiano e non solo in quanto ha partecipato alla stesura della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea; dal 1997 al 2005 è stato il primo Presidente del Garante per la protezione dei dati personali<http://it.wikipedia.org/wiki/Garante_per_la_protezione_dei_dati_personali> ed ha ricoperto diversi incarichi a livello politico.

L'incontro è stato introdotto dal sindaco Federico Pizzarotti, alla presenza del vicesindaco Nicoletta Paci e del moderatore, il giornalista Rai, Luca Ponzi, che ha ringraziato Rodotà per l'apporto dato al dibattito a livello nazionale sui temi fondamentali per la convivenza civile.

Il sindaco ha ringraziato il professor Rodotà per aver accolto l'invito a partecipare all'iniziativa promossa dal Comune in merito a "La Giornata dei diritti", diritti che sono promossi dal Comune per dare la possibilità ai cittadini di accedere ad elenchi importanti per decisioni legate al futuro della propria vita personale. "Cerchiamo di essere all'avanguardia in questo senso  - ha detto - per essere un esempio per altri Comuni ma anche per il governo, per fare in modo che i Comuni vengano ascoltati. Mentre Roma è lontana, i Comuni sono chiamati ogni giorno ad affrontare i problemi quotidiani".

Stefano Rodotà ha ringraziato il Comune per l'invito ed ha ringraziato prima di tutto come cittadino "in quanto il pacchetto d'iniziative del Comune - ha precisato - è molto significativo e tiene in debito conto le istanze che stanno emergendo negli ultimi anni, dimostrando sensibilità per questioni come quella  delle unioni civili e del testamento biologico. A Parma c'è il tentativo di andare oltre".

Ed è proprio sul ruolo dei Comuni nella promozione dei diritti civili che l'accademico ha posto maggiore attenzione. Ed ha ricordato che il tema dei diritti civili è stato abbandonato negli ultimi anni dal parlamento. "Solo nel 1970 furono approvati ordinamento regionale, legge su referendum e sul divorzio. Negli anni successivi si sono avuti numerosi progressi nell'ambito dei diritti civili che hanno visto riforme importanti come quella dal servizio sanitario nazionale, la riforma della scuola e dei diritti  grazie ad una società che si mobilitava".

Questo percorso, però, pare sia stato abbandonato. "Mi  pongo un interrogativo: è possibile una politica costituzionale in materia di diritti civili? La fioritura d'iniziative da parte dei Comuni è una testimonianza in questo senso. Il punto interessante è che al silenzio del parlamento e del governo si è contrapposta la voce molto autorevole della Corte Costituzionale e di altri organi giurisdizionali che hanno riconosciuto i diritti civili negati". Dal dualismo tra il silenzio del parlamento e l'operosità degli organi giurisdizionali in merito a questi argomenti è nata la democrazia di prossimità, con istituzioni, come il Comune, che si confrontano con le istanze legate alla vita materiale delle persone.

Ed ha fatto l'esempio del registro dei testamenti biologici che "non sono una presa in giro". Significativo, questo proposito, l'esempio legato alla ricostruzione della volontà di Eluana Englaro che ha determinato una riflessione profonda sull'argomento. E' certo che l'esistenza di un testamento bilogico depositato presso una pubblica amministrazione avrebbe rappresentato un punto di riferimento fondamentale.

Ha fatto riferimento alla questione delle unioni civili, che riguardano persone dello stesso sesso e di sesso diverso. "Negli ultimi anni - ha spiegato - sono riemersi fantasmi come razzismo, antisemitismo, misoginia e omofobia. E le istituzioni pubbliche che non si riconoscono in questi atteggiamenti hanno adottato provvedimenti come nel caso del Comune di Parma. Si tratta delle istituzioni più vicine ai cittadini che con il loro operato testimoniano non solo atti di carattere simbolico, ma un cambiamento culturale in atto. La cattiva politica è figlia della cattiva cultura. La delibera che riguarda le unioni civili riporta sentenze della Corte Costituzionale e della Corte di Cassazione. Le persone che costituiscono unioni hanno dei diritti di cui deve essere assicurata la garanzia". Ha citato l'articolo 117 della Costituzione che rimarca il ruolo dei Comuni nell'assetto dello Stato. Ha ricordato come la legge sulla procreazione assistita e la legge Giovanardi, in materia di immigrazioni, furono oggetto di sentenze della Corte Costituzionale che ne evidenziarono l'assoluta illegittimità "In qualsiasi Paese in cui ci fosse sensibilità adeguata in ambito parlamentare - ha precisato, lo stesso parlamento avrebbe dovuto interrogarsi. Si sarebbe  dovuto discuterne in parlamento, invece di girare la testa dall'altra parte. Se ci sono istituzioni che non lo fanno, come il Comune, questo ci permette di sperare che la strada dei diritti civili possa essere ancora percorsa". Ha sottolineato come nelle delibere adottate dal Comune ci sono elementi che riguardano la vita delle persone ed il loro diritto alla autodeterminazione. "Il diritto alla salute ed il diritto all'autodeterminazione delle persone sono garanzie inviolabili". Ed ha proseguito sulle unioni civili. "La Carta Europea dei Diritti - ha fatto presente - elimina la distinzione tra persone dello stesso sesso e di sesso diverso. Governare la propria vita, come dice art. 32 della Costituzione, è un diritto e la legge non può violare limiti imposti dal rispetto della persona umana. Vengono messe, quindi, al centro dignità e autodeterminazione della persona umana".

E, in merito alla diagnosi pre natale, ha fatto alcuni esempi. "Che cosa succede se a una coppia viene comunicato che la persona che nascerà può avere determinati difetti? A parte i casi estremi, nella media dei casi i potenziali genitori hanno risposto che terrebbero il bambino se disponessero dalla sicurezza che dovrebbe essere loro data dalle istituzioni pubbliche attraverso opportuni sostegni". In Francia, se uno dei familiari  decide di seguire un bambino con problemi all'interno della famiglia, riceve un'indennità, per farlo; l'abbandono del lavoro priverebbe la famiglia di una fonte di reddito. Per questo, lo Stato ha il dovere d'intervenire per sostenere le persone che vogliono autodeterminarsi, adottando le misure necessarie. E ciò chiama in causa i servizi alle persone dei Comuni per garantire i diritti all'istruzione e l'accesso alla salute.


Ha fatto l'esempio del Comune di Napoli dove, nella primavera scorsa,  mancavano 300 insegnanti per la scuola infanzia. L'assessore competente decise di assumerli, al di là di quanto previsto dai limiti imposti dal rispetto del Patto di stabilità. La cosa andò su tavolo Corte dei Conti della Campania che ha dato ragione al Comune di Napoli in quanto si tratta della tutela di un diritto fondamentale della persona legato alla libera formazione della personalità e all'istruzione, per cui il puro vincolo economico soccombe.
Ed ha concluso ricordando l'importanza del ruolo delle istituzioni di prossimità come i Comuni chiamati a dare risposte a tematiche che interessano la vita dei loro cittadini non sono in termini di servizi ma di promozione e tutela dei diritti.

Il vicesindaco Nicoletta Paci ha ringraziato il professor Rodotà per il prezioso contributo. "Abbiamo pensato a questi momenti - ha detto - per promuoverne la conoscenza dei diritti civili da parte della cittadinanza, per non dimenticare di avere dei diritti, anche a fronte di un regresso della nostra società rispetto ad alcune conquiste fatte in passato, in particolare nella prima metà degli anni Settanta".

Vai alla conferenza 

 

L’incontro con Rodotà sul CANALE You Tube del Comune

Sul canale You Tube del Comune di Parma si trova pubblicato in versione integrale il filmato dell’incontro di lunedì 24 febbraio al Ridotto del Teatro Regio con Stefano Rodotà, organizzato dal Comune di Parma a conclusione de “La giornata dei diritti”. Nel corso dell’incontro l’insigne giurista ha ricordato l’impegno dei Comuni per sollecitare lo Stato a legiferare in materia di diritti civili con lo scopo di allineare l’Italia ad altri Paesi europei, ed ha elogiato l’operato Comune di Parma, che si trova in prima fila nell’assumere provvedimenti tesi ad affermare diritti fondamentali dei cittadini, quali testamento biologico e unioni civili.

All’incontro sono intervenuti il sindaco Federico Pizzarotti e il vicesindaco Nicoletta Paci, impegnata in prima persona per offrire alla città strumenti di esercizio dei diritti civili.

Per l’accesso al video link:  http://www.youtube.com/watch?v=FzI0Kjl83-E.


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