Nuove piste ciclabili soft
Nuove piste ciclabili soft (Bike Lane), un’opportunità per chi si sposta in bici. “Un loro uso consapevole – spiega l’Assessore Benassi – migliora la sicurezza stradale”.
Un uso consapevole delle piste ciclabili soft per migliorare la sicurezza stradale, abbattere l’inquinamento e muoversi con maggiore flessibilità in città: lo spiega l’Assessora alle Politiche di Sostenibilità Ambientale, Tiziana Benassi. “Le piste ciclabili soft (bike lane) – dice - rappresentano una novità assoluta: sono state introdotte di recente dal codice della strada sulla falsa riga degli esempi virtuosi, già sperimentati a livello europeo. E Parma le ha introdotte. Si inseriscono, infatti, nelle azioni adottate dall’Amministrazione nell’ambito della Riforma della Mobilità che si articola su più fronti ed attraverso varie misure, volte a promuovere la mobilità sostenibile, ridurre l’inquinamento e la congestione del traffico, migliorando, così, la qualità della vita”.
A Parma le piste ciclabili soft già realizzate o in fase di realizzazione sono in via Carra, via Liani, via Zarotto (condivisione corsia preferenziale bus con le biciclette), via Langhirano (tra ponte Dattaro e via Montanara), viale Villetta (tra viale Milazzo e barriera Bixio), via Caprera (su corsia bus). E’ in fase di sperimentazione via Pasini e sono allo studio il collegamento tra ponte Navetta e viale Villetta, via Chiavari, via Farnese (da via Chiavari a tangenziale) e via XXIV Maggio.
Esse sono delimitate da una linea bianca tratteggiata su strada che delimita lo spazio prioritariamente riservato alle biciclette (corsia per le bici), attraverso interventi che prevedono modifiche alla sola segnaletica orizzontale e verticale. Rispetto alle piste ciclabili tradizionali, in sede, quelle soft posso essere realizzate in modo rapido, a basso costo e ad impatto nullo o ridotto con la circolazione autoveicolare e con la sosta. Hanno la caratteristica quindi di evidenziare il naturale spazio per il ciclista, ovvero sul margine destro della strada (e non sul marciapiede, spazio naturale dei pedoni) e non prevedono specifiche dimensioni proprio per consentirne la realizzazione nei contesti dove non è possibile prevedere altre soluzioni (strade strette, presenza di sosta). Nonostante non separino fisicamente le biciclette dalle automobili, non presentano problemi di sicurezza: il maggiore rischio per chi pedala, infatti, si presenta alle intersezioni dove le piste soft hanno dimostrato di aumentare la visibilità del ciclista nei confronti degli automobilisti. Tutti i dati e la manualistica europea evidenziano che il rischio di incidente alle intersezioni tra ciclisti e automobili è di 5 volte inferiore in presenza di piste soft rispetto alle piste ciclabili in sede protetta, specialmente in ambiti urbani consolidati.
Alle auto non è normalmente consentito impegnare lo spazio destinato alla circolazione delle biciclette. La linea tratteggiata della pista soft può essere valicata dalle auto solo in caso di necessità, per brevi tratti e solo se non è impegnata da biciclette. I veicoli che la attraversano devono sempre dare la precedenza alle biciclette in transito.