Il Settore Sociale del Comune di Parma ha attuato, già da alcuni anni, una significativa riorganizzazione di tutto il Servizio in un’ottica culturale che ritiene indispensabile la collaborazione con le reti del territorio.
Si è trattato di mettere a punto un welfare in grado di rigenerare le risorse (già) disponibili sviluppando un nuovo modello di welfare comunitario che cerca di approfondire gli aspetti di riorganizzazione, semplificazione e razionalizzazione dei servizi e degli interventi, promuovendo un nuovo modo di stare nella comunità, di relazionarsi, e di co-progettare in un nuovo Patto fondativo della comunità, costruito sui valori della fiducia e della corresponsabilità.
E’ stato promosso un cambiamento di approccio al lavoro sociale, sintetizzabile nel passaggio dal “progettare su… (la famiglia, il minore, ecc.)” a “progettare con ….”, prevedendo, pertanto, l’attivazione delle risorse personali, della rete familiare di riferimento e della comunità tutta. Di conseguenza il rapporto con l’utente usufruitore passivo di servizi cui devono essere erogate risposte si è modificato in una relazione tra il servizio e la persona con cui costruire un «patto» fatto di impegni reciproci e di responsabilità, che prevede l’investimento sulle capacità delle singole persone anche quando si ritrovano in situazioni di disagio, anche se grave.

Il Settore Sociale del Comune di Parma ha attuato, già da alcuni anni, una significativa riorganizzazione di tutto il Servizio in un’ottica culturale che ritiene indispensabile la collaborazione con le reti del territorio. Si è trattato di mettere a punto un welfare in grado di rigenerare le risorse (già) disponibili sviluppando un nuovo modello di welfare comunitario che cerca di approfondire gli aspetti di riorganizzazione, semplificazione e razionalizzazione dei servizi e degli interventi, promuovendo un nuovo modo di stare nella comunità, di relazionarsi, e di co-progettare in un nuovo Patto fondativo della comunità, costruito sui valori della fiducia e della corresponsabilità. E’ stato promosso un cambiamento di approccio al lavoro sociale, sintetizzabile nel passaggio dal “progettare su… (la famiglia, il minore, ecc.)” a “progettare con ….”, prevedendo, pertanto, l’attivazione delle risorse personali, della rete familiare di riferimento e della comunità tutta. Di conseguenza il rapporto con l’utente usufruitore passivo di servizi cui devono essere erogate risposte si è modificato in una relazione tra il servizio e la persona con cui costruire un «patto» fatto di impegni reciproci e di responsabilità, che prevede l’investimento sulle capacità delle singole persone anche quando si ritrovano in situazioni di disagio, anche se grave.