FAMIGLIA E PERSONA / 22.11.13

Cittadinanza civica, primo passo per diventare italiani

E arriverà anche il consigliere comunale aggiunto.
Cittadinanza civica

Il vicesindaco Nicoletta Paci ha incontrato giovedì sera all’auditorium Toscanini in via Cuneo i rappresentanti delle comunità straniere di Parma per parlare di cittadinanza civica,  partecipazione e associazionismo.

“Vogliamo che  i nostri figli nati qui, diventino italiani”, è stato il messaggio arrivato forte e chiaro dai rappresentanti delle varie comunità etniche, che hanno dimostrato una gran voglia di partecipare.

E hanno anche dimostrato di apprezzare la scelta dell’Amministrazione Comunale di concedere la cittadinanza civica a tutti i ragazzi nati a Parma da famiglie residenti in Italia da almeno 5 anni, come previsto dal regolamento votato dal Consiglio comunale.

Alcuni di loro avrebbero preferito non avere quest’ultimo vincolo, ma si è ben compreso che un fatto di questo genere, sia pure se di valore poco più che simbolico, è comunque importante e deve essere valorizzato come se fosse una cittadinanza effettiva che purtroppo il Comune non può concedere.

“Oggi – ha detto Nicoletta Paci – vale la legge Bossi Fini, che richiede di attendere la maggiore età e tanti vicoli per i ragazzi immigrati di seconda generazione, nati in Italia.

Vorremmo riconoscere idealmente lo jus soli come in tanti altri Paesi Europei, ma, poiché i comuni non hanno poteri in materia, abbiamo deciso di compiere un gesto di alto valore simbolico, concedendo la cittadinanza civica ai bambini, figli di stranieri, nati a Parma. E lo faremo due volte l’anno, in primavera e in autunno, con una cerimonia pubblica e ufficiale per dare rilievo alla cosa e far sentire questi ragazzi già idealmente italiani”.

Questa la novità più rilevante uscita dall’incontro di giovedì sera.

La seconda questione affrontata è stata quella della partecipazione. La Paci ha ricordato le proposte emerse nella Giornata della Democrazia del 29 settembre.

Fra queste figura l’istituzione del consigliere comunale aggiunto, che il Comune è orientato ad istituire e dovrà essere eletto da stranieri regolari che non hanno acquisito il diritto di voto per le amministrative. Il consigliere aggiunto potrà partecipare ai consigli comunali, intervenire e fare proposte, ma ovviamente non avrà diritto di voto.

“C’è comunque molto altro spazio di partecipazione – ha ricordato il vicesindaco – grazie alla futura istituzione di nuove forme di decentramento, dove potrete svolgere un ruolo importante al pari degli altri cittadini”. E ha preannunciato che arriverà anche lo statuto comunale  multilingue, per dare modo a tutti di vivere consapevolmente i loro diritti e doveri di cittadini.

Infine Nicoletta Paci ha invitato i rappresentanti delle associazioni presenti ad iscriversi al registro del volontariato per avere un rapporto più qualificato e istituzionale con l’Amministrazione comunale.