Cimeli, curiosità.......
L’arco trionfale, ideato dal prof. Ernesto Piazza, venne decorato da Girolamo Magnani e costruito sotto la direzione di Gaetano Mastellari, il perimetro dell’arco, che sorgeva, nel quadrivio della piazza reale era di m. 52,80 ossia di m. 13,20 per ogni lato; l’altezza del piano della strada al pavimento della sala misurava m. 11,30; da esso alla sommità dell’attico er di m. 18,20 in tutto m. 29,50. Le statue che sono sopra l’attico sono alte circa m. 3,60. Della costruzione dell’arco ci è giunta la testimonianza di Giulio Cesare Abba che in Da Quarto al Volturno narra della sua venuta a Parma a raccogliere i volontari: “…mi venivano di lontano, per la notte, rumori d’ascie e di martelli. E gli odo ancora. Ma i cittadini non si lagneranno della molestia, perché la fretta è molta. Si lavora anche di notte a piantare abetelle, a formar palchi, a curvar archi trionfali, per la venuta di re Vittorio.”Bibliografia: Spocci, 1990, pp. 17-40
L’uso di conservare per ricordo capelli del generale è documentato anche da un cimelio esposto nella mostra Garibaldi dopo i Mille ove venne esposta analoga composizione. Mentre la nostra composizione risulta anonima, i capelli del cimelio torinese vennero prelevati al generale a Villa Spinola il 4 maggio 1860 e donati da Cavour al marchese D’Azeglio.
Bibliografia: Garibaldi dopo i Mille, 1982, p. 26
Trascrizione:
Fratello. /Garib(aldi) come sapete è passato per aiutare / l’insurrezione del Sud. Savi è con lui, / ma non basta. E’ necessario che ciò che si compie per mare si compia anche per terra. E’ ne / cessario varcare la frontiera attuale ro / magnola e promuovere l’insurrezione / delle Marche e dell’Umbria, [..?..] / cogli Abbruzzi. Così s’aiuta la Sicilia dav/vero: così si fonda l’Italia d’una gente / tutti i buoni devono ora. /Agire con tutti i mezzi possibili nella / divisione Roselli, composta com’è di buoni / elementi, per indurne gli uffiziali e bassi / uffiziali a un pronunciamento in quel senso. /Raccogliere offerte per la Sicilia e per darli (?) all’impresa della quale parlo. /Organizzare militarmente i giovani dispos/ti a mobilizzarsi; per compagnie, dirette da / capitani degli elementi che la comporranno. /Preparare cannoni ed armi per essi: stu / diare i mezzi d’inviarle a un punto es / stremo della frontiera romagnuola. /Ragguagliai Genova all’indirizzo che / vi venne dato d’ogni cosa che possa giovare / all’impresa. /Addio: per la seconda volta la fortuna / d’Italia ci affaccia l’opportunità di / ridare (?) l’iniziativa all’insurrezione popo / lare. Guai se non sappiamo profitarne! /Vostro fratello /Giuseppe Mazzini /
Fratello. /V’ho scritto: vi riscrivo. I momenti corrono / preziosi. /Mentre Garib[aldi] opera sul Sud e in Sicilia / combatte, bisogna agire sul centro, quella / provincia Romana e versarvi quanti ele / menti disponibili esistono. Intendetevi col latore. Lavorate in con / [certo] col Ferrari che dovete conoscere. Centi / plicate la vostra energia ; e facciamo l’ / Italia. / La bandiera è Unità, Libertà. /Vostro fratello /Giuseppe /
Al Presidente del Circolo Repubblicano / Parmense / Londra 10 aprile / 1872 / Signori /Incaricata dagli amici / [inglesi] di Giuseppe Mazzini a / far pubblicare ai giornali italiani / l’acclusa loro protesta contro la / profanazione della salma dell’ / amico venerato.-Ho pensato meglio / indirizzarla a voi.-Abbiamo / letto la nobile risposta mandata / dal circolo repubblicano Parmense / a quei che notarono i membri / del circolo a sottoscrivere pel / monumento al sommo [es]tinto. / noi pare la vostra, la sola voce italiana / alzata, [dacchè è morto] ad onorarlo in modo degno di lui. / Vediamo che i membri del circolo / c’hanno amato non solamente con amore / ma coll’“intelletto d’amore”. / Mi rimetto dunque a voi, signore, / e vi prego di far pubblicare nei / giornali liberali d’Italia la / nostra protesta contro i profana[to]ri / del tempio ove dimorò in terra, / quello spirito divino. / Intanto prego voi di volere per / cortesia correggere gli errori che / probabilmente ostigueranno / la protesta nostra per mancanza / di perfetta conoscenza della lingua / vostra. /Ringraziandovi per ciò che avete già / fatto in onoranza vera del nostro / santo, adorato amico, / resto, di voi, signore. /Serva ed amica / Emilia Ashurst Venturi /Ecco i nomi inglesi scritto chiara / mente per la stampa /Caroline Ashurst Stansfeld / Emilia Ashurst Venturi / W.H. Ashurst / Bessie Ashurst / James Stansfeld / P.H. Taylor / Mentia Taylor / Anna Maria Ogle / Joseph James Stansfeld / Caroline Ashurst Biggs / Elizabeth Ashurst Biggs / Joseph Biggs / Lucy Ogle / Frank Dillon / David Nathan / Joseph Cowen Jun[ior] / Jane Cowen / W.T. Malleson / Catherine E. Malleson / William Shaen / Emily Shaen / Catherine Taylor / Katherine Malleson / Robert Gillman / Elizabeth Pease Nichal / Agnes Craig / David Masson / Emily Rosaline Masson / Henry S. King / Harriet King / Kate Hill Bezzi /
Trascrizione
Londra 9 aprile 1872 /Al Direttore del [..]/I sottoscritti, fra i quali firmano i più antichi e i più intimi amici di Mazzini, hanno / inteso con estremo stupore e con dolore profondo / che si adopera per mezzo d’un processo chimico / a conservare la sembianza sua mortale, violando / la Santità della morte. / Fu privilegio loro durante il protratto suo esiglio, / di conoscere il grande Italiano più intimamente / dei più fra qui che ora cercano ad onorarlo / in un modo che sarebbe stato ripugnante / sovra ogni altro al sentire suo ed alle idee sue. / Per questo-rispettando pure i motivi dei / compatrioti suoi-i sottoscritti credono dovere / loro il chiedere a voi, Signore, permesso di / registrare la loro protesta contro ciò che a loro / parere è un sacrilegio; mentre implorano gli Italiani a por fine ad un matarialismo / che sarebbe stato-ne sono profondamente / convinti-abborrente alla modesta / sua natura quanto è contrario alla sua fede religiosa /Caroline Ashurst Stanfeld / Emilia Ashurst Venturi / W.H. Ashurtst / Bessie Ashurtst / James Stansfeld / P.H. Taylor / Mentia Taylor / Anna Maria Ogle / Joseph James Stansfeld / Caroline Ashurst Biggs / Elizabeth Ashurst Biggs / Lucy Ogle / Frank Dillon / David Nathan / Joseph Cowen Jun[ior]/ Jane Cowen / W.T. Malleson / Catherine E. Malleson / William Shaen / Emily Shaen / Catherine Taylor / Katherine Malleson / Mark E. Marsden / Robert Gillman / Elizabeth Pease Nichal / Agnes Craig / David Masson / Emily Rosaline Masson / Henry S. King / Harriet King /
Bibliografia: “Il Presente”, 16 aprile 1872
I parmigiani volontari dei Mille sono da suddividere in due gruppi:quelli sbarcati a Marsala.Azzolini Carlo - Compreso nel bollettino del 1864, ma non si hanno notizie ufficiali che lo confermino dei Mille di Marsala. Informazioni private lo ascrivano alla spedizione di Talamone, nella seconda compagnia.Bacchi Luigi Giuseppe di Angelo, nato a Parma l’11 settembre 1843, residente a Genova, giornaliere, morto a GenovaBodini Dario di Pietro, nato a Parma il 20 (o 22) dicembre 1835, ivi morto il 9 marzo 1867Boni Fedele di Giovanni, nato a Modena il 24 aprile 1833, residente a Parma, bracciante - morto a Parma il 10 giugno 1905Bozzani Eligio di Pietro, nato a Fontanellato l’11 febbraio 1839, residente a Parma, proprietario - morto a Parma il 2 gennaio 1898; necrologio: “Gazzetta di Parma 4 gennaio 1898, n, 3.Cantoni Angelo Maria di Ferdinando, nato a Mezzani Rondani il 15 ottobre 1829, (già) imbiancatore - morto a Firenze il 23 dicembre 1867.Cantoni Lorenzo di Geremia, nato a Parma il 10 agosto 1830, ivi residente, bracciante - morto a Parma il 12 giugno 1882.Cortesi Francesco di Giovanni, nato a Sala Baganza il 18 agosto 1833, morto ivi il 21 febbraio 1908Franzoni Guglielmo di Natale, nato a Parma il 26 gennaio 1842, ivi residente, bracciante - morto il 24 maggio 1879 Gastaldi Cesare di Giovanni, nato a Neviano Arduini il 14 marzo 1838, residente a Parma, bracciante – morto a Parma il 30.12.1922Magni Luigi di Giovanni e Rosi Luigia, nato a Parma l'8 febbraio 1840 - morto a Parma il 26 settembre 1861Mattioli Angelo di Evangelista, nato a Parma il 12 agosto 1837, ivi residente, bracciante - morto a Parma il 14 gennaio 1902Muro Giuseppe di Pietro, nato a Milano il 18 agosto 1837, già luogotenente del 33° Fanteria, residente in San Nazaro presso Colorno. Nel necrologio apparso ne “Il Presente” del 6 settembre 1878 risulta essere nativo di Bergamo e che pose la dimora a Colorno dopo il matrimonio. Lo stesso necrologio lo vuole partecipe a tutte le guerre dell’indipendenza. A Colorno fu consigliere municipale. L’orazione funebre fu pronunziata da Camillo Fochi, Presidente della Società dei Reduci di ColornoNardi Ermenegildo di Pellegrino, nato a Parma il 29 dicembre 1824, morto a Parma il 7 aprile 1867, falegnamePescina Eugenio di Luigi, nato a Borgo S. Donnino il 14 (o 15) maggio 1843, residente a Borgo S. Donnino, scritturale – morto a Borgo san Donnino il 25 gennaio 1920Pramori Battista (morto)Ravà Eugenio di Leone, nato a Reggio Emilia il 1 maggio 1840, residente a Parma - morto a Parma l’11 luglio 1901 (n. 827 elenco 1000), Bersagliere nella battaglia di San Martino, combattè ad Aspromonte, nel 1866, a Mentana e nei Vosgi. Sul sepolcro decretatogli dal Municipio di Parma si volle incisa questa lettera di Garibaldi: “ Raccomando ai miei amici d’America il sig. Eugenio Ravà, egli è uno dei Mille che mi seguirono a Marsala. Nel 1860 comandava una compagnia del battaglione di mio figlio Menotti egli venne con me ad Aspromonte. Possa la benevola accoglienza di un popolo libero essere di conforto al capitano Ravà nell’esiglio che gli cagiona il di lui grande amore per la Patria. Da Pisa 26 aprile 1862. Giuseppe Garibaldi”.Righetto RaffaeleScaccaglia Ferdinando di Antonio, nato a Beneceto il 5 dicembre 1823, muratore, morto a Fontanellato il 29 marzo 1894Tagliavini Pietro di Giacomo, nato a Parma il 13 maggio 1833, ivi residente, bracciante, morto a Parma l’1.9.1894Tanara Faustino di Giacomo, nato a Langhirano il 16 febbraio 1833, (già) affittuario - morto a Langhirano il 25 aprile 1876Terzi Oreste di Biagio, nato a Parma il 20 maggio 1843, residente a Sarzana, libraio - morto a Parma il 31 gennaio 1901 (altre fonti 1.2.1901)Tommasini Gaetano di Ferdinando, nato a Vigatto il 15 aprile 1842 residente a Parma, bracciante, morto a Parma il 15 aprile 1924.e quelli sbarcati a TalamoneAdorni Angelo di Giuseppe, nato a Parma il 5 marzo 1838 - morto il 18 (o19) febbraio 1890, nel 1859 fu inquadrato come soldato nel 10° reggimento fanteria “Regina” prese poi parte alla spedizione dei Mille, nel 1861 fu impegnato nella campagna contro il brigantaggio, nel 1866 combattè i n Tirolo nelle file garibaldine e prese parte alla campagna dei Vosgi.Arduini Ermenegildo di Luigi, nato a Copermio di Colorno il 14 Maggio 1836Balloni Giovanni Bandini dottor Raffaele Bianchi Ciro Calderini Dalmazio d'Ignazio - (ferito) Canali Carlo di Luigi, nato a Parma il 5 gennaio 1840 Cocconi Giovanni di Giuseppe, nato a Parma il 13 dicembre 1837 Fochi dottor Camillo di Luigi nato a Parma il 26 giugno 1837 - morto a Colorno il 10 febbraio 1900Furia Lanfranco di Stefano, nato a Parma il 10 giugno 1836 - (vivente 1915) Galvani Medardo di Silvestro, nato a Parma il 1841 - morto a Parma il 6 giugno 1863 Gandini Giuseppe di GiuseppeGhia Antonio di Gregorio, nato a Parma il 16 gennaio 1832 - morto a Parma il 17 ottobre 1902 Lodigiani Francesco di Pietro, nato a Parma il 7 aprile 1838 - morto a Parma 1'8 maggio 1908 Marchi Ignazio Montani Giuseppe di Pietro, nato a Parma il 25 febbraio 1838 - morto a Parma il 22 febbraio 1912 Pagani Angelo di Vincenzo, nato a Parma il 1835 - morto il 25 giugno 1870 Pecchioni Pietro di Luigi, nato a Sarmato (Piacenza) il 4 gennaio 1828 -morto a Parma il 9 agosto 1908Poli Francesco di Giovanni nato a Parma il 5 agosto 1837 - (vivente 1915) Raboni Daniele di Angelo nato a Parma il 27 gennaio 1841 - morto a Parma 1'8 marzo 1896 - (ferito) Righi Giovanni di Orazio, nato a Parma il 1835 - morto a Parma il 4 ottobre 1903 Rossi Lorenzo Sandri Petronio di Giuseppe, nato a Madregolo nel 1833 - morto a Parma il 22 ottobre 1872Soncini dott. Giuseppe di Giuseppe, nato a S. Ilario d'Enza il 16 marzo 1825 - morto a Felino il 14 marzo 1888 . Fece le campagne del 1848-1849, 1860, 1861, 1866; necrologio: “Il Presente” 15, 16 marzo 1888;Bibliografia: Parma a Garibaldi 1893; Dalla Valle F. I nostri morti 1906-1907. Parma, Donati, 1907.Ughi Enrico di Secondo, nato a Parma il 1829 - morto a Parma il 16 novembre 1861 Zinelli Angelo di Giacomo, nato a Parma nel 1838 - morto a Parma il 23 aprile 1881
Nel 1859 la rete ferroviaria italiana contava 1891 km dei quali 912 nel regno di Sardegna, 522 nel Lombardo-Veneto, 257 nel Granducato di Toscana, 101 nello Stato Pontificio e 99 nel Regno delle Due Sicilie. Le ferrovie erano controllate da capitale estero, in particolare da quello dei banchieri Rothschild, per cui il nuovo stato unitario iniziò a favorire quei finanzieri italiani che iniziavano ad investire nel settore dei trasporti. In conseguenza di ciò una cordata con a capo il conte Pietro Bastoni fondò nel 1862 la Società Italiana per le strade Ferrate Meridionali (SFM) che in poco meno di un anno aveva costruito una rete di 250 km.Lo sviluppo della rete ferroviaria, ben evidenziato dalla questa cartina, ci mostra il notevole incremento raggiunto in pochi anni: nel 1861 erano stati costruiti 369 km di rete ferroviaria, 336 km nel 1862, 616 km nel 1863 per giungere nel 1866 all’attivazione di ben 651 km. Vale la pena di ricordare anche le nuove linee inaugurate dopo l’Unità: la Bologna-Ancona nel 1861, la Ancona-Foggia nel 1863, la Bologna-Pistoia-Firenze nel 1864 e nel 1865 la Genova-Pisa-Livorno. Non dimentichiamoci che durante la terza guerra d’indipendenza le strade ferrate vennero utilizzate per trasferire sul campo di battaglia 250.000 uomini completi di equipaggiamenti ed artiglierie.
Questa veduta prospettica parziale disegnata dall’architetto Alfred Guesdom, fa parte di una serie L’Italie a vol d’oiseau, vi si notano gli edifici più importanti della città ed oltre il torrente il Giardino Ducale. Da notare sul bastione di San Francesco, a sinistra, una forca da cui pende un impiccato: vale la pena di ricordare che l’ultimo condannato a morte del ducato, Giovanni Provinciali soprannominato “il Tosco”, fu giustiziato alle 11 e trenta di mercoledì 22 settembre 1858 da Giuseppe Pantoni esecutore di giustizia.
Bibliografia: F. Da Mareto, 1975, n. 141; F. Miani, 1985, n. 50
Le cedole di sottoscrizione mensile, per un importo di lire 0,50 cad., sono relative all’associazione di Alessandro Bricoli e firmate, per il cassiere dal pittore Francesco Scaramuzza.
La sollevazione dei Parmigiani il 9 giugno, Anonimo (att.1859 ca.) Parma, s.n., 1859 ca]Litografia, foglio 444 x 297 mmASCPr, Fondo del Risorgimento Italiano, VII 55 (ex 138)
Il giudizio finaleEnrico Colonna attr. (sec. XIX); [Delfico De Filippo Melchiorre dis., Colonna Enrico lit.];[Napolo Stabilimento Lit. Richter & C. Tavola, 1862-1866]; Litografia, color.,foglio 332 x 485 mm, smarginata; ASCPr, Fondo del Risorgimento Italiano, non inv.
Queste due tavole appartengono ad un album di 24 tavole immaginate e disegnate da Melchiorre Delfico e litografate da E. Colonna tra il 1862 ed il 1866 che documentano le imprese di Garibaldi dalla II guerra d’Indipendenza alla lotta contro i Borbone e lo stato della Chiesa.Bibliografia: Garibaldi. Arte e Storia, 1982, p. 228
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Il presepio d'Italia Mata (Matarelli Adolfo), (1832-1887); [Firenze, tratta da “Il Lampione”, 1867, n. 69] Litografia, color, foglio 380 x 540 mmASCPr. Fondo del Risorgimento Italiano, non inv.
Le caricature che la mostra presenta provengono in maggioranza da uno dei più famosi fogli satirici dell’ottocento: “Il Lampione” di Firenze, periodico democratico che vide la luce nel capoluogo toscano nel 1848 e dopo appena un anno, a causa del mutato clima politico, fu costretto alla chiusura. La testata venne ripresa nel 1861 sotto la direzione di Carlo Collodi (Carlo Lorenzini) e, su posizioni moderate, ebbe diversi direttori fino al 1877. Fra i collaboratori, oltre ad Adolfo Matarelli, ebbe Angiolo Tricca e Telemaco Signorini. I giornali satirici illustrati ebbero notevole influenza sulla dialettica politica del Risorgimento per il loro potere di comunicazione in una società contraddistinta da un alto tasso di analfabetismo.
Bibliografia: R. Maggio Serra, In margine all’iconografia garibaldina. Giornali e caricatura in: Garibaldi dopo i Mille 1861-1882, 1982, pp. 101-120
Feltro color nero, Ø mm 230, h. mm 100, all’interno in caratteri dorati è riportato il nome del produttore: “Manifatture de Chapeaux ”, il cappello venne donato ai cappellai di Parma che in cambio del suo vollero offrirgli un cappello nuovo (14.9.1863). In origine era esposto al Museo del Risorgimento presso la Scuola di Applicazione accompagnato da una lettera autografda di Garibaldi che non venne restituita al Municipio con la chiusura del Museo.
Poncho all’americana in panno cinerino, foderato in flanella a quadretti rossi e neri, h. mm 1100,indossato da Garibaldi durante la spedizione dei Mille era lo stesso che indossava quando venne a Parma per l'inaugurazione del Tiro a segno nazionale e che Carlo Landotti e Ferdinando Silva gli tolsero dalle spalle per mettergliene uno nuovo da essi lavorato per ordine del sarto Pellegrino Cavedani.
A Parma, nel primo periodo susseguente l’unità, venne fondata la prima società operaia di Mutuo soccorso conosciuta come la Società centrale degli operai, presidente effettivo venne nominato l’avv. Giovanni Olivieri, nominò presidente onorario Giuseppe Garibaldi e socio onorario Giuseppe Mazzini. Ritenuta “un centro di politica agitazione” la società, che ebbe vita fino al 1871 allorché con lo scioglimento della Società Centrale molti soci daranno vita all’Unione fraterna nella quale avranno accesso anche le donne; sciolta da un decreto prefettizio nel novembre 1872 sarà rifondata con il nome di Società di Mutuo Soccorso ed istruzione fra gli operai. Fra le società democratiche più attivamente impegnate vogliamo ricordare: la Società di Mutuo Soccorso Garibaldi; la Società di Mutuo Soccorso fra le artigiane (cfr. “Il Presente”, 20 settembre 1872), fondata nel 1872 da Carolina Cocconi; la Società dei Reduci dalle Patrie battaglie, fondata nel 1877.Il X Congresso delle Società Operaie si svolgerà a Parma dal 9 al 12 ottobre 1863 – Garibaldi sarà nominato Presidente dell’assemblea - e la crisi fra le opposte tendenze, mazziniane e socialiste, emergerà in forma acuta nel dibattito per la preoccupazione di escludere la politica (la mozione conclusiva sarà improntata al solito compromesso che non risolve la questione). Fra le questioni poste all’ordine del giorno vi era l’unificazione delle Società Operaie, la fondazione di una banca artigiana e il problema dell’istruzione popolare. In particolare su quest’ultimo argomento prese la parola frà Pantaleo, seguace di Garibaldi in Sicilia, ed ormai prossimo a gettar la tonaca alle ortiche, che intervenne polemicamente contro la preponderante influenza del clero nelle campagne.
I fucili Barnett riportano sul calcio, impressi con punzoni, sia lo stemma del Comune che il numero del fucile nonché il numero relativo all’inventario del 1886:fucile n. 1 1886 A 11; fucile n. 2 1886 A 12; fucile n. 3 1886 A. 13
La società venne approvata con decreto prefettizio il 28 marzo 1862, l’azione, di franchi 10, era sottoscritta da Clemente Asperti.Nel 1862 Garibaldi compie in diverse tappe – Milano, Monza, Como, Parma, Cremona, Pavia, Brescia – un viaggio trionfale per sostenere l’istituzione di un tiro a segno nazionale in ogni provincia. La motivazione del viaggio era la costituzione di un esercito permanente a base popolare, volontaria e nazionale, ispirata al modello svizzero, che rendesse possibile, grazie al diffuso e costante addestramento alle armi, un’immediata mobilitazione in caso di guerra; modello di esercito che, nel 1861, era stato sconfitto in Parlamento
Bibliografia: R. Spocci, 1998, pp. 15-29
Nel fondo del Risorgimento si conserva il testo manoscritto del discorso pronunciato da Aurelio Saffi per l'inaugurazione del monumento a Mazzini.
Bibliografia: G. Goberti e R. Spocci, 1995, p. 517
Monumento a Vittorio Emanuele II nel Piazzale della Prefettura di ParmaCarlo Grolli fotografo (1840-1931), Parma, 1887 Fotografia, stampa all’albumina,formato salon, 218 x 162 mm.ASCPr, Fondo del Risorgimento Italiano, n. 149
Il comitato per l'erezione del monumento a Vittorio Emanuele IIsi costituì subito dopo la morte del re, l'attività del Comitato Provvisorio e quella del Comitato Esecutivo sono ben documentate nel carteggio dell' Archivio Storico Comunale.
Bibliografia: G. Goberti e R. Spocci, 1995, p. 446
Progetto di monumento a Cavour Cornish Guglielmo (Parma 1837-1910)Disegno, inchiostro di china, 670x 460 mmASCPr, Fondo del Risorgimento Italiano, III 7 (ex 152)
Angelo Rigattieri, il palafreniere di Maria LuigiaGiacomo Isola (1837-1884) ; Parma, post 1871; Fotografia, stampa all’albumina, formato carte-de- visite, 90 x 55 mmCollezione R. Spocci, ParmaBibliografia: L. Gambara, 1972
(Parma 1818-1872)
Il farmacista F. Ferri Antonio Viglioli, (attivo 1867-1876); Parma 1871 ca.Fotografia, stampa all’albumina, formato carte-de-visite,96 x 57 mm Collezione R. Spocci, Parma
Ritratto di fanciulla Carlo Saccani; Parma,1860-1862Fotografia, stampa all’albumina, formato carte-de-visite, 93 x 58 mmCollezione R. Spocci, Parma
Sacerdote Giacomo Isola(1837-1884); 1863-1864]Fotografia, stampa all’albumina, formato carte-de-visite, 90 x 55 mmCollezione R. Spocci, Parma
Giovane con cilindro Carlo Antonietti (1821-1910); Parma, 1864-1865Fotografia, stampa all’albumina, formato carte-de-visite, 94 x 56 mmCollezione R. Spocci, Parma
Militare Francesco Brunani (1823-1900); Borgo San Donnino, 1866 ca.Fotografia, stampa all’albumina, formato carte-de-visite, 91 x 55 mmCollezione R. Spocci, Parma
Ritratto di fanciulla in studio Lasagna Deogratias (1825-1896)Parma, 1865 Fotografia, stampa all’albumina, formato carte-de-visite, 88 x 58 mmCollezione R. Spocci, Parma
Il ritratto, espressione dell’aristocrazia e del potere dei regnanti, fu per secoli privilegio di poche persone che potevano permettersi di pagare un artista per la realizzazione di un quadro o di una scultura, nel settecento l’usanza iniziò a diffondersi fra la borghesia con l’uso di ritratti in miniatura. Con l’invenzione prima del dagherrotipo e poi della fotografia moderna, con il processo negativo-positivo, si attuò la progressiva sostituzione del ritratto miniato con la fotografia. La comparsa del formato carte-de-visite che permetteva la stampa di più immagini su un unico foglio di carta, procedimento brevettato da Disdéri nel 1854, sancì la fortuna di questi ritratti fotografici che venivano donati a memoria dell’effigiato e conservati in album o sulle consoles delle case; con la carte-de-visite nasce il culto laico della fotografia
Camillo Benso conte di Cavour Lodovico Tuminello (1824-1907) Torino,[1861 ca.] Fotografia, stampa all’albumina, formato carte-de-visite, 64 x 57 mmCollezione R. Spocci, Parma
Pio IX e Vittorio Emanuele II Anonimo (attivo 1870) [s.l., s.n., 1870]Fotografia, stampa all’albumina, formato carte-de-visite, 89 x 60 mmCollezione R. Spocci, Parma
L’immagine rappresenta l’apoteosi finale dopo la breccia di Porta Pia con il re d’Italia e Pio IX che, riconciliati, si tengono a braccetto venne ripresa da un anonimo fotografo riproducendola dal fotomontaggio realizzato dal romano Enrico Verzaschi, Editore Fotografo con studio a Roma in via del Corso 113 a 136 noto sia per questo fotomontaggio satirico sia per l'album L'arrivo dei crociati del 1871, composto da sessanta caricature anticlericali. La fotografia firmata dal Verzaschi, conservata presso l’Istituto del Risorgimento Italiano di Roma, ebbe una diffusione limitata.
Bibliografia: W. Settimelli, 1982, pp. 158, 174
BERALDI Henri, Les Graveurs du XIX siècle. Guide de l’amateur d’estampes modernes. Nogent-le-Roi, Jacques Laget, 1981GAMBARA Lodovico, I nostri grandi “ghigner” in “Parma Bell’arma”, 1972Garibaldi. Arte e Storia. Arte. Firenze, Centro Di, 1982Garibaldi dopo i Mille 1861-1882. Torino, Museo Nazionale del Risorgimento-Regione Piemonte-Città di Torino, 1982GOBERTI Gianna – SPOCCI Roberto, Carteggio dell’Archivio comunale postunitario. Inventario 1861-1891. Parma, Comune di Parma, 1995LASAGNI Roberto, Dizionario biografico dei parmigiani. Parma, Editore PPS, 1999MUSINI Nullo, Garibaldi a Caprera, con fotografie inedite di un parmigiano in “Aurea Parma”, a. 16(1932), pp. 88-99.SETTIMELLI Wladimiro, Garibaldi. L’album fotografico. Firenze, Alinari, 1982SPOCCI Roberto, Sotto il segno di Garibaldi in "Corriere di Parma", a. IV(1988), p. 34-35.SPOCCI Roberto, Maggio 1860. Vittorio Emanuele II a Parma in “Malacoda”, a. VI(1990), n. 32, pp. 17-40.SPOCCI Roberto, Alcune note sulla nascita del Tiro a Segno a Parma in “Malacoda”, a. XIV (1998), n. 77, pp. 15-29.VITALI Lamberto, Il Risorgimento nella fotografia, Torino, Einaudi, 1979.