NOTIZIE / 02.02.19 / ISTITUZIONE

L’adozione del figlio del partner

Il vice sindaco con delega ai Servizi Demografici al Convegno organizzato dall’Associazione Forense di Parma.

bosi adozione 1a

Nella giornata di ieri si è svolto il convegno “L’adozione del figlio del partner (stepchild adoption): cosa cambia con la L. 76/2016” presso la camera di Commercio di Parma. L’evento formativo, organizzato dall’Associazione Forense di Parma in collaborazione con AGAP, ha visto come relatori Margherita Tudisco avvocato, Giuseppe Spadaro Presidente del Tribunale per i minorenni di Bologna, Angelo Schillaci e il vice sindaco con delega ai Servizi Demografici del Comune di Parma Marco Bosi. 

Gli interventi si sono concentrati sull'adozione del figlio del partner analizzando la normativa e le problematiche correlate.

Margherita Tudisco ha relazionato su un tema di grandissima attualità la stepchild adoption, istituto volto a garantire lo status di filiazione a tutti quei bambini nati all’estero da coppie omogenitoriali mediante il ricorso a tecniche di procreazione medicalmente assistita e alla maternità surrogata. 

Senza tale riconoscimento, il figlio nato all’estero sarebbe, in Italia, figlio del solo genitore biologico e non anche del genitore cd. sociale, che pur non apportando il proprio patrimonio biologico ha comunque partecipato al progetto genitoriale.

Un tema attuale e non privo di risvolti problematici, dovuti anche ad un testo legislativo dal contenuto poco chiaro ed ambiguo che ha lasciato adito, in questi anni, ad interpretazioni contrastanti. Il convegno si è posto l’obiettivo di chiarire la portata dell’istituto dapprima analizzando la norma e poi affrontando la sua applicazione pratica. In particolare, il Presidente Giuseppe Spadaro ha sottolineato che a guidare l’interprete deve sempre essere il best interest del minore e che dove c’è amore c’è sempre un rapporto degno di essere riconosciuto e tutelato.

Angelo Schillaci ha poi trattato il tema della trascrizione, in Italia, degli atti di nascita formati all’estero di figli nati mediante il ricorso a tecniche procreative vietate nel nostro ordinamento, e di come si concilino con l’ordine pubblico internazionale richiamando casi concreti tra cui quello all’attenzione della Corte di Cassazione che, a breve, dovrebbe pronunciarsi a Sezioni Unite.

L' intervenuto conclusivo è stato affidato al vice sindaco con delega ai Servizi Demografici, Marco Bosiche ha portato la testimonianza di Parma dove, a dicembre 2018, sono stati trascritti gli atti di nascita internazionali di quattro bambini riconoscendo in tal modo lo status di figlio rispetto ad entrambi i genitori.

Il vice sindaco ha poi concluso l’incontro confermando che il ruolo del Servizio Demografico è fotografare uno stato di fatto: "così come deve attribuire la residenza di un cittadino che vive in una roulotte, allo stesso modo deve riconoscere lo stato civile ad un bambino che è nato e vive in una coppia omogenitoriale. Non ha scelta, non può dichiarare il falso. Per questo è giusto avviare le trascrizioni".

Oggi i giudici dispongono l’adozione del figlio del partner riuscendo in tal modo a tutelare il minore e a far discendere in capo ad entrambi i genitori pari diritti e doveri; allo stesso modo molti Comuni, tra cui Parma, acconsentono alla trascrizione degli atti di nascita dei figli nati all’estero. 

Partecipano | Bosi Marco
ALLEGATI |

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