NOTIZIE / 08.10.12 / FAMIGLIA E PERSONA

I circhi a Parma, disposizioni normative

Come prevede il “Regolamento comunale sulla concessione di aree per l’esercizio di spettacoli circensi” dal primo al 30 aprile di quest’anno sono pervenute le istanze dei gestori di circhi per i sei mesi successivi.
circhi

 

Come prevede il “Regolamento comunale sulla concessione di aree per l’esercizio di spettacoli circensi” dal primo al 30 aprile di quest’anno sono pervenute le istanze dei gestori di circhi per i sei mesi successivi. La domanda del Circo Rinaldo Orfei di Aldo Martini è stata l’unica delle tre presentate ad avere i requisiti richiesti, ed in particolare la disponibilità di un’area privata in cui installarsi, ed il 31/7/2012 la Commissione comunale spettacoli viaggianti l’aveva positivamente valutata. La Giunta Comunale, quindi, non poteva che completare l’iter autorizzativo con la delibera di Giunta che ne fissa le date.
Relativamente alla presenza degli animali del circo, occorre precisare che a tutt’oggi l’Azienda Unità Sanitaria Locale deve ancora esprimere il proprio parere favorevole, e l’autorizzazione alla manifestazione è subordinata ad una attenta verifica da parte del Dipartimento di Sanità Pubblica e  Igiene Veterinaria.
 
Fatta salva questa premessa, il Comune di Parma eserciterà il proprio ruolo di vigilanza, in accordo con il Servizio Veterinario dell’AUSL, perché siano rispettate tutte le norme statali, regionali e le prescrizioni del “Regolamento comunale per la tutela del benessere degli animali. 
Qualora siano riscontrate violazioni a questa disciplina, il Comune potrà emanare sanzioni sino ad arrivare ad  ordinare la chiusura temporanea dell’attività.
Infine, poiché l’attività amministrativa è fatta di una serie di atti motivati e giuridicamente corretti, e non di più semplici dichiarazioni di principio, la Giunta Comunale intraprenderà un percorso  per arrivare innanzitutto ad individuare un’area pubblica per gli spettacoli viaggianti, affinché non siano i proprietari di aree private a decidere quale spettacolo ospitare, ed un nuovo Regolamento comunale che definisca criteri di priorità nell’assegnazione delle concessioni che privilegino le buone prassi che esistono in ambito circense che sanno conciliare un’arte che ha storia secolare con la rinuncia a pratiche che producono sofferenza agli animali.

La domanda del Circo Rinaldo Orfei di Aldo Martini è stata l’unica delle tre presentate ad avere i requisiti richiesti, ed in particolare la disponibilità di un’area privata in cui installarsi, ed il 31/7/2012 la Commissione comunale spettacoli viaggianti l’aveva positivamente valutata. La Giunta Comunale, quindi, non poteva che completare l’iter autorizzativo con la delibera di Giunta che ne fissa le date.


Relativamente alla presenza degli animali del circo, occorre precisare che a tutt’oggi l’Azienda Unità Sanitaria Locale deve ancora esprimere il proprio parere favorevole, e l’autorizzazione alla manifestazione è subordinata ad una attenta verifica da parte del Dipartimento di Sanità Pubblica e  Igiene Veterinaria.
 
Fatta salva questa premessa, il Comune di Parma eserciterà il proprio ruolo di vigilanza, in accordo con il Servizio Veterinario dell’AUSL, perché siano rispettate tutte le norme statali, regionali e le prescrizioni del “Regolamento comunale per la tutela del benessere degli animali. 
Qualora siano riscontrate violazioni a questa disciplina, il Comune potrà emanare sanzioni sino ad arrivare ad  ordinare la chiusura temporanea dell’attività.


Infine, poiché l’attività amministrativa è fatta di una serie di atti motivati e giuridicamente corretti, e non di più semplici dichiarazioni di principio, la Giunta Comunale intraprenderà un percorso  per arrivare innanzitutto ad individuare un’area pubblica per gli spettacoli viaggianti, affinché non siano i proprietari di aree private a decidere quale spettacolo ospitare, ed un nuovo Regolamento comunale che definisca criteri di priorità nell’assegnazione delle concessioni che privilegino le buone prassi che esistono in ambito circense che sanno conciliare un’arte che ha storia secolare con la rinuncia a pratiche che producono sofferenza agli animali.

 


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