Termovalorizzatore, Vignali esige garanzie su ambiente e sicurezza
Il Sindcaco Vignali scrive una lettera a Iren per avere garanzie precise sul termovalorizzatore. Un tetto alla quantità dei rifiuti, un preciso vincolo sulla provenienza, rassicurazioni sulle emissioni e sullo smaltimento dei materiali come plastica, ferro e fanghi. Sono dieci le richieste avanzate dall'Amministrazione di Parma ai vertici di Iren, in nome della tutela dei cittadini e dell'ambiente.
Vuole garanzie il sindaco sul termovalorizzatore a Ugozzolo. Per questo Vignali ha preso carta e penna e ha scritto una lunga e circostanziata lettera a Iren. Garanzia sulla quantità e la provenienza dei rifiuti, rassicurazioni sulle emissioni e sullo smaltimento di alcuni materiali, come plastica, ferro e fanghi, impegno nel monitoraggio dell'inquinamento e nella ricerca della migliore tecnologia per raggiungere il massimo della tutela ambientale. Comprende essenzialmente dieci richieste principali la lettera che il sindaco Pietro Vignali ha inviato a Iren, e per conoscenza al presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli, sulla questione termovalorizzatore. Osservazioni che vogliono ottenere garanzie per la tutela dei cittadini alla luce anche dei rilievi mossi da associazioni e aziende locali.
Innanzitutto, scrive Vignali, “il primo tema da chiarire è quello della provenienza e della quantità dei rifiuti da smaltire nell’impianto”. Per questo continua il sindaco Iren dovrà assicurare “la massima garanzia sulla provenienza dei rifiuti, che dovranno restare di esclusiva derivazione provinciale”, mentre sulla quantità da smaltire non devono essere ammesse deroghe a quanto prescritto.
Altra preoccupazione riguarda la cifra dell’investimento complessivo previsto che pare aver subito “un incremento passando da 175 a 193 milioni, cioè il 10 per cento in più - specifica il sindaco -. A questo punto “occorre un impegno per evitare che i costi possano riversarsi sulla tariffa a carico dei cittadini”.
Tra i rilievi mossi dal sindaco anche l’intenzione di Iren di realizzare l’impianto di preselezione solo dopo aver ultimato l’impianto di termovalorizzazione. Una decisione che Vignali ritiene discutibile perché lascia aperta la possibilità che “sia necessario importare rifiuti da altre provincie, per sopperire alla mancanza dei scarti da attività di recupero”. Tale impianto andrebbe eventualmente realizzato subito.
Il sindaco poi chiede alla multiutility l'impegno nel prevedere un impianto di recupero dell’organico come fertilizzante, oggi non contemplato all’interno del Polo.
Alla luce del fatto che la normativa europea va nella direzione di una lavorazione dei fanghi, piuttosto che di una loro combustione, il sindaco chiede “se è possibile prevedere un trattamento con biodigestori anziché provvedere alla termovalorizzazione dei fanghi stessi”.
Preoccupazione il sindaco la esprime circa l’abbattimento dei fumi, il monitoraggio delle nano polveri, mentre auspica un sistema di controllo in continuo delle diossine, alla luce anche delle innovazioni tecnologiche, non previste dal Polo, che consentono di raggiungere migliori performance di tutela ambientale.
Sul recupero dei materiali, Vignali chiede garanzie sulla chiusura completa del ciclo: “Ribadisco la necessità di operare il recupero integrale delle scorie (ferro, metalli non ferrosi, oltre che delle ceneri volanti, che data la loro pericolosità devono essere inertizzate)”.
Nello studio di impatto ambientale, al contrario di vetro, alluminio e ferro che invece rimangono costanti, sono diminuite le stime di riciclo della plastica. E questo al sindaco non va bene: “Considerando che la plastica può essere riciclata e trasformata, chiedo uno studio di fattibilità per la realizzazione di un impianto che tratti parte dei rifiuti in plastica mediante estrusione. In modo da diminuire il più possibile la combustione di plastica”.
Infine il sindaco invita Iren a sostenere l’Amministrazione nell’obiettivo del livello di raccolta differenziata del 70% entro il 2020 “attraverso la massima domiciliarizzazione della raccolta e l’introduzione della tariffa puntuale”.