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Jacopo Bocchialini (1878-1965), avvocato ma noto e affermato anche come scrittore, poeta, filatelico e studioso del nostro vernacolo, d. Nato in una famosa famiglia parmigiana, diviene avvocato di grido e oratore trascinante.
Come giornalista collabora a diversi periodici e nel 1903 è chiamato a Torino dal quotidiano cattolico “Il momento”, di cui assumerà poi la carica di direttore. Dopo questa esperienza rientra a Parma e collabora alla “Giovane Montagna” di Giuseppe Micheli, assumendo tra il 1920 e il 1925 la direzione della rivista culturale “Aurea Parma”.
Determinante si rivela il suo contributo alla letteratura parmense con i saggi critici, i profili di scrittori e artisti e, come detto, gli studi sul dialetto.
Da ricordare di Bocchialini anche i volumi di scienze sociali e varie monografie storico-filosofiche. In campo filatelico è stato un’autorità, tanto da essere interpellato persino dalla corte inglese.
Ci ha lasciato una guida tuttora insostituibile intitolata “Il dialetto vivo di Parma e la sua letteratura”. La prima parte del libro riguarda la fonetica e l'ortografia del dialetto.
Nella seconda parte si trova un'antologia della letteratura del dialetto parmigiano dal cinquecento al novecento