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Dal 26 marzo all’8 maggio 2022, la mostra Il filo e il fiume di Paolo Simonazzi sarà ospitata nelle sale dello storico Palazzo Pigorini a Parma. L’esposizione, a cura di Andrea Tinterri e Ilaria Campioli e organizzata dall'Associazione Bondeno Cultura (ABC) in stretta collaborazione con il Comune di Parma nell’ambito del programma ufficiale di Parma Capitale della Cultura 2020+21, propone una selezione di venti scatti, tutti di grande formato, tratti dal progetto realizzato dal fotografo reggiano tra il 2013 e il 2021 e dedicato al Po e ai territori che attraversa. Accompagna la mostra, il volume omonimo edito da Silvana Editoriale, che raccoglie l’intera serie composta da 56 scatti e due contributi critici di Davide Papotti e Francesco Zanot. Le loro parole, insieme a quelle dell’artista, sono parte del prezioso contribuito video del regista Riccardo Marchesini, presente in mostra, che potrà fornire ulteriori elementi di conoscenza e chiavi di lettura del progetto.

Protagonista di Il filo e il fiume è il lento, pesante e inesorabile scorrere del Po, che appare anche laddove non viene fotografato direttamente: la sua presenza emerge nel paesaggio circostante e nelle persone che abitano i luoghi solcati dalle sue acque. 

Il “filo” a cui fa riferimento il titolo è per l’autore al tempo stesso un’evocazione della forma fluviale, un elemento fisico che compare ripetutamente nelle fotografie e una metafora di “cucitura territoriale”. Il risultato è un’antologia di paesaggi differenti ma in relazione tra loro, uniti insieme dalla presenza del fiume, parte di un mondo forse in via di estinzione e di cui l’autore – nel solco di una tradizione fotografica che inizia nel dopoguerra – ci consegna tracce visive, invitandoci all’ascolto di quello che Francesco Zanot chiama il canto flebile di un territorio sovra-territoriale, all’attacco della geografia politica, aggrappato com’è alla linea traballante dell’acqua per centinaia di chilometri.




Ultimo aggiornamento: 06-04-2023, 10:22