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Il Castello dei Burattini arricchisce il proprio patrimonio grazie alle recenti donazioni ricevute da privati cittadini e compagnie di teatro di figura: una generosità preziosa di burattini, marionette e pupazzi e altri materiali professionistici per la messa in scena che vanno a arricchire il già articolato tesoro del museo civico dedicato all’arte di figura.
Oggi il vicesindaco e assessore alla Cultura Lorenzo Lavagetto e Cesare Bertozzi, curatore delle collezioni del Castello dei Burattini - Museo Giordano Ferrari, hanno presentato le ultime cinque donazioni ricevute.
“Le donazioni che il Castello dei Burattini ha ricevuto – ha detto il Vicesindaco – rappresentano un importante implemento per le collezioni contenute in questo vero gioiello cittadino, ma sono anche testimonianza del valore riconosciuto al museo e dell’affetto che i cittadini nutrono nei suoi riguardi”.
“I pezzi che ci sono stati donati – ha spiegato Cesare Bertozzi illustrando alcune delle opere ricevute dal museo – sono caratterizzati da una abile creatività nella rappresentazione dei personaggi e nell’utilizzo dei materiali più vari che li rende ricchi di dettagli affascinanti, capaci di tradursi in magica espressività dell’opera”.
Di seguito nel dettaglio le ultime cinque donazioni ricevute dal Castello dei Burattini.
Donazione Monica Caffarra, avente come oggetto il materiale appartenuto al nonno della signora Monica, Oliviero Caffarra (Montechiarugolo 1909 – Parma 1962) e consta di 11 burattini, 3 fondali e 1 locandina. I burattini e i fondali sono stati realizzati da Oliviero Caffarra e rappresentano un importante ulteriore tassello nella storia del teatro di figura emiliano;
Donazione Giovanni Canonica, composta da 43 burattini, costumi e altro materiale, costruiti a Muggiò (MB) all’inizio degli anni ‘60 dallo stesso Giovanni (Varallo 1944, vivente) e da altri membri della famiglia Larocchi – Canonica per la messa in scena delle parodie, recitate in dialetto milanese, di “Amleto”, “I promessi sposi”, “Otello”, che avvenivano nel teatrino, appositamente costruito, nella villa di famiglia;
Donazione Maria Adele D’Ippolito, composta da materiale professionistico di Carlo Dacomo (Bra 1869 – Carrara 1941) per la messa in scena di spettacoli di marionette; la donazione consiste in una marionetta ottocentesca in legno raffigurante “Barudda” (personaggio genovese), un canovaccio originale del ballo “Gorizia nostra” avente come tema la Prima Guerra Mondiale, una locandina originale, fotografie di tutti i personaggi e foto di Carlo Dacomo;
Donazione Michele Guerra, composta da 3 burattini, destinati all’uso ludico – espositivo, probabilmente prodotti all’inizio del XX secolo in Val Gardena;
Donazione compagnia Zazì, composta da 17 “marionette portate” (costituite da un pupazzo a cui spesso l’animatore “presta” uno o più arti e che può essere attaccato al suo corpo tramite una corda o una cintura) costruite dalla compagnia per il progetto “Il Gioco dell’Opera”, rivolto a bambini con un’età massima di 5 anni. Il progetto, realizzato con la collaborazione del Teatro Regio di Parma, ha visto l’adattamento e la messa in scena all’interno del teatro stesso delle opere “Rigoletto”, “Otello”, “Il Trovatore”, “Falstaff”.
Il Castello dei Burattini nasce dalla collezione di Giordano Ferrari, donata al Comune dal Banco di Sardegna. Nel corso degli anni ha incrementato il proprio patrimonio grazie a acquisti e soprattutto a importanti donazioni come quelle presentate oggi, che lo rendono non solo una delle più importanti raccolte italiane di teatro dei burattini e il museo civico più visitato di Parma, ma anche un centro culturale in continua crescita e arricchimento in cui si coniuga il passato con il presente, l’aspetto conservativo e quello divulgativo del proprio patrimonio artistico.
Ultimo aggiornamento: 06-04-2023, 10:22