Deducibili i finanziamenti a favore del Teatro Regio
Pizzarotti: “E’ un primo positivo risultato dell’iniziativa congiunta dei sindaci interessati”.
La notizia arriva dal Ministro Franceschini: il Governo ha accolto un emendamento, richiesto dai sindaci, estendendo l’Art Bonus per favorire l’attività dei teatri di tradizione – Pizzarotti: “E’ un primo positivo risultato dell’iniziativa congiunta dei sindaci interessati”.
“L'estensione dell’Art Bonus al sostegno delle attività dei Teatri di tradizione è una buona notizia per il Teatro Regio, per Parma e per tutte le città che ospitano un teatro di tradizione. E’ un successo che deriva dall’alleanza con altri 24 sindaci di tutta Italia (fra cui Parma), nata grazie all’iniziativa del Comune di Cremona, insieme all’Atit (Associazione Teatri di Tradizione) e all’Agis (Associazione Generale Italiana dello Spettacolo), in collaborazione con Anci. Lavorando insieme si può ottenere qualche risultato in più”. Così il sindaco di Parma Federico Pizzarotti ha commentato la notizia comunicata dal Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini, relativa all’estensione dell’Art Bonus ai teatri di tradizione..
Nel mese di settembre, per la prima volta tutti insieme, 25 sindaci da tutta Italia, coinvolgendo Atit, Agis, Anci, avevano portato una serie di proposte al Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini, per dare respiro all’attività dei loro teatri
In seguito gli stessi sindaci, insieme al Presidente dell’Associazione dei teatri di tradizione Giuseppe Gherpelli, hanno inviato una lettera con cui chiedevano al Ministro proprio l’estensione della defiscalizzazione alle attività dei teatri di tradizione. “Rappresenterebbe - scrivevano i sindaci e l’Atit - per questo tipo di istituzioni culturali (29 in tutta Italia) un aiuto concreto che concorrerebbe a colmare il divario esistente fra gli elevati standard di produttività e i positivi risultati gestionali in termini di equilibrio di bilancio e di ottimizzazione delle risorse da parte dei Teatri di tradizione. Sindaci, per la prima volta insieme, e Associazione dei teatri italiani di tradizione, chiediamo a Lei, Egregio Ministro, tale misura sull'Art-bonus nell'ottica di una collaborazione per la realizzazione di politiche comuni tese a valorizzare appieno i Teatri di tradizione e ad evitare il collasso di quello che riteniamo uno dei tasselli su cui regge il mosaico della produzione culturale del Paese”.
Fra le richieste avanzate dai sindaci, questa è stata ascoltata. L'approvazione dell'emendamento Marcucci, infatti, estende la possibilità di fruire degli sgravi introdotti dall’Art Bonus anche per chi sosterrà le attività delle fondazioni lirico sinfoniche e dei teatri di tradizione. "Con questa modifica – ha spiegato il Ministro Franceschini - sarà possibile utilizzare il credito d'imposta del 65% non solo per i finanziamenti a favore della realizzazione di nuove strutture o il restauro di quelle esistenti, ma anche per i finanziamenti alle produzioni di queste importanti realtà dello spettacolo dal vivo. L’emendamento, che ha avuto il pieno sostegno del Governo, potenzia la portata dell’Art Bonus, e fa compiere un ulteriore passo in avanti nel rapporto virtuoso tra pubblico e privato nella cultura”.