Gli Ori di Parma. L’industria, il cibo, il lavoro
Inaugurata la mostra a Palazzo Pigorini. Vai alla gallery fotografica.
E' stata inaugurata la mostra "Gli Ori di Parma. L’industria. Il cibo. Il lavoro", organizzata dalla UOS Musei dell’Università di Parma con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Parma e a cura di Gloria Bianchino, che sarà ospitata a Palazzo Pigorini (strada Repubblica 29A) fino al 17 luglio e poi nuovamente in settembre, dal 2 al 25, con ingresso libero. Protagoniste sono le foto a colori e in bianco e nero di Francesco Maria Colombo.
"La mostra che oggi inauguriamo - ha esordito l'assessore alla Cultura Laura Maria Ferraris - è frutto di una proficua collaborazione tra Comune e Università: nell’ambito delle iniziative legate a “Parma Città creativa della gastronomia Unesco”, questo risultato ci fa capire quanto rafforzando le sinergie sul territorio la nostra città possa arricchirsi e diventare un esempio internazionale di qualità negli ambiti che più la caratterizzano, come la cultura e l'aspetto gastronomico, ben rappresentato anche dal Festival Gola Gola, che proprio in questi giorni è presente per le strade di Parma".
"La città di Parma - ha detto il Rettore dell’Ateneo Loris Borghi - ha molti "ori", che riguardano la cultura gastronomica, ma, naturalmente, anche la musica, l'arte e la cultura tutta. Mettere insieme le forze istituzionali e culturali ci potrà portare a ottenere ottimi risultati nel riscoprirli e valorizzarli: questa mostra ne è un valido esempio".
Gloria Bianchino, curatrice della mostra, e Francesco Maria Colombo, autore delle foto esposte, hanno illustrato la genesi e i contenuti della mostra: "questo progetto - ha detto la curatrice - è stato pensato e voluto dal settore Musei dell'Università di Parma per documentare una varietà di aspetti legati ai processi dell'industria alimentare. Non solo quelli legati alle trasformazioni dei prodotti e al lavoro ma anche quelli legati ai lavoratori, ai risvolti umani".
"E' stata una grande sfida - ha sottolineato l'autore Francesco Maria Colombo - approcciarsi a questa tematica. Uno degli aspetti più evidenti nelle fotografie della mostra è che il gesto umano, nel processo di lavorazione industriale dei prodotti, assume un valore drammatico, intensamente teatrale".
La mostra
L’esposizione, che si situa nell’ambito delle iniziative legate a “Parma Città creativa della gastronomia Unesco”, sarà accompagnata da un ciclo di conferenze sul tema organizzate in collaborazione con il progetto UNIforCITY; la prima, in programma sabato 11 giugno alle ore 16, in piazzale Cesare Battisti, sarà tenuta da Elena Fava, del Dipartimento di Scienze degli Alimenti dell’Ateneo, sul tema Parma: arte, cultura, musica, terme, gastronomie tipiche. Il racconto turistico della città e del suo territorio nelle carte del fondo dell’APT dell’Archivio Storico del Comune di Parma (ASCPr).
I contenuti della mostra
La mostra coincide con un racconto articolato e approfondito di un tema che fa parte dell’identità di Parma: l’eccellenza nella produzione del cibo.
Si tratta di qualcosa per cui Parma è celebre in tutto il mondo, ma in realtà è un soggetto per nulla semplice e scontato. Da un lato l’immagine tradizionale del prodotto artigianale è quello che le pubblicità veicolano e che si è fissato in una sorta di «mito» (il parmigiano, il culatello, il prosciutto di Parma come icone leggendarie della città, allo stesso modo di Giuseppe Verdi); dall’altro lato la realtà è quella di un’industria che deve essere agguerrita per imporsi sul mercato internazionale, e che deve continuamente aggiornare le tecniche e le modalità di produzione.
Come convivono questi due aspetti? Due foto presenti in mostra sono emblematiche: in una vediamo i culatelli appesi nel fresco di una cantina, sospesi a antiche impalcature di legno per la stagionatura; nell’altra vediamo gli stessi culatelli, in una fase diversa della produzione, conservati in camere asettiche, sterilizzate, razionalizzate. Qual è la «verità»? La cantina degli avi o quella sorta di Fort Knox?
La verità è molteplice, complessa e affascinante, e la mostra fotografica la investiga per raccontarla. Francesco Maria Colombo è entrato nelle fabbriche per comporre una narrazione capace di far vivere sia l’icona mitica sia la realtà industriale. Vi è riuscito stanando il vero protagonista del processo produttivo: la mano dell’uomo, il lavoro, l’opera quotidiana di chi aziona le macchine o immerge le mani nel caglio, per saggiare la consistenza di ciò che diventerà il parmigiano.
Viene rivelato un mondo di immagini straordinarie, i laghi dove nuotano milioni di pomodori, la macina degli insaccati, la pelle iridata delle acciughe tolte dai barili di sale, la geometria rigorosa delle forme di formaggio appena composte, e soprattutto i ritratti degli uomini e delle donne che in quelle fabbriche lavorano, fissati nella loro identità psicologica e nella dignità della loro figura.
Come spiega Gloria Bianchino, la fotografia «colta» di Colombo e il suo fitto intreccio di rimandi alle avanguardie informali, ci permettono di entrare in un racconto del cibo che allo stesso tempo è un racconto dell’arte: due realtà che in senso antropologico coincidono.
Note tecniche
La mostra è organizzata dalla UOS Musei dell’Università di Parma con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Parma, con il contributo di Unione Parmense degli Industriali e la collaborazione del progetto UNIforCITY.
Mostra e catalogo a cura di Gloria Bianchino
Foto di Francesco Maria Colombo
Catalogo Skira
Allestimento a cura di Maria Amarante
Ingresso libero.
Apertura al pubblico: venerdì, sabato e domenica dalle ore 15 alle ore 19.
Alla mattina solo per gruppi e su prenotazione (0521 903599).
Il programma delle conferenze (Progetto UNIforCITY)
11 giugno, Piazzale Cesare Battisti, ore 16
Elena Fava, Dipartimento di Scienze degli Alimenti dell’Università di Parma - Parma: arte, cultura, musica, terme, gastronomie tipiche. Il racconto turistico della città e del suo territorio nelle carte del fondo dell’APT dell’Archivio Storico del Comune di Parma (ASCPr)
2 settembre, Palazzo Pigorini, ore 17.30
Cristina Mora, Dipartimento di Scienze degli Alimenti dell’Università di Parma - Pubblicità dei prodotti alimentari: Il ruolo del consumatore
9 settembre, Palazzo Pigorini, ore 17.30
Franco Antoniazzi, Dipartimento di Scienze degli Alimenti dell’Università di Parma - Dalla chimica al gelato puro: l’innovazione della tradizione gelatiera italiana nel cuore di Parma
16 settembre, Palazzo Pigorini, ore 17.30
Germano Mucchetti, Dipartimento di Scienze degli Alimenti dell’Università di Parma - Il formaggio Parmigiano Reggiano, il futuro di una storia che viene da lontano
23 settembre, Palazzo Pigorini, ore 17.30
Emma Chiavaro, Dipartimento di Scienze degli Alimenti dell’Università di Parma - I salumi stagionati nella tradizione parmense