L'assessore Folli sulla Tassa Rifiuti
Commissione su TARI 2014: le precisazioni dell’assessore Folli.
Si è svolta ieri commissione consiliare per presentare la delibera di approvazione di piano finanziario, tariffe e regolamento dei rifiuti per il 2014. Sono stati illustrati i risultati di un anno che ha visto importanti cambiamenti ed investimenti nel modello di raccolta porta a porta.
Innanzitutto la raccolta differenziata che a maggio di quest’anno ha raggiunto il 70% oltrepassando quelli che sono gli obblighi di legge ma ancora più importante è sottolineare i risultati relativi alla riduzione registrata nel rifiuto residuo a smaltimento che in un anno si è ridotto di 13.942 tonnellate. Rispetto al 2011 Parma ha quasi dimezzato le tonnellate di rifiuto inviato ad incenerimento passando da 53.217 tonnellate alle 30.848 previste nel 2014.
Spesso i detrattori dei sistemi di raccolta porta a porta affermano che passare da un sistema stradale ad un sistema domiciliare provoca un’impennata nei costi causati dal maggior numeri di mezzi e uomini coinvolti nella raccolta.
A Parma abbiamo dimostrato che questo non è accaduto perché se è pur vero che è necessario un maggior impiego di risorse umane e quindi con ricadute tutto sommato positive per l’occupazione locale, questi maggiori costi sono controbilanciati da minori costi di smaltimento (oltre 3 milioni di Euro in meno rispetto al 2013) e dai maggiori introiti Conai (oltre 500 mila Euro in più rispetto al 2013). Vale la pena rimarcare che gli introiti Conai non sono incassati dal Comune né da Iren ma vengono detratti dai costi del servizio quindi fare una buona raccolta differenziata è interesse di tutti noi perché migliore è la qualità e maggiori saranno i corrispettivi corrisposti da Conai detrazione dei costi del servizio.
Considerando che quest’anno vi sono stati anche costi una-tantum per la comunicazione, la distribuzione dei materiali (bidoncini e sacchetti) e degli opuscoli informativi per oltre 100.000 abitanti raggiunti nel 2014 dal nuovo modello di raccolta, abbiamo un costo complessivo finale del servizio sostanzialmente a pareggio per le utenze domestiche (+0,33% la media) e con un lieve aumento medio per le utenze non domestiche (+1,45%)
Andando a verificare in concreto alcuni esempi di utenze domestiche vediamo come le percentuali indicate si traducano in pochi centesimi in aumento o in diminuzione in funzione del numero di abitanti e dei mq dell’abitazione.
Abitanti
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Mq
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Tares 2013
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Tares 2014
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Variazione %
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2
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100
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215,851
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215,467
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- 0,18%
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3
|
110
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255,42
|
255,831
|
+ 0,16%
|
4
|
120
|
294,908
|
294,076
|
+ 0,40%
|
5
|
120
|
345,393
|
344,263
|
- 0,33%
|
Utile anche il confronto con le altre realtà della nostra regione dove emerge, confrontando i dati pubblicati oggi sul Corriere della Sera basati su appartamento da 100 mq con 3 persone, che a Parma (247,81 Euro la bolletta annua) si paga meno che a Reggio Emilia (277 Euro), Rimini (256 Euro) e Bologna (277 Euro).
(Per la fonte clicca qui)
Sulle utenze non domestiche l’amministrazione ha ritenuto di ridurre i coefficienti per il commercio di vicinato, facendo ricadere un maggior onere su settori meno colpiti dalla crisi, quali i supermercati e gli istituti di credito. La significativa riduzione a favore di negozi, ristoranti, bar, edicole, tabaccai è evidenziata nella tabella che segue:
N° CAT
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Descrizione categoria
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% media 2014 vs 2013
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13
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Negozi abbigliamento, calzature, libreria, cartoleria, ferramenta e altri beni durevoli
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-27,84%
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14
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Edicola, farmacia, tabaccaio, plurilicenze
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-8,88%
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22
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Ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, pub
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-2,57%
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24
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Bar, caffè, pasticceria
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-9,75%
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25
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Negozi pane e pasta, macelleria, salumi e formaggi, generi alimentari
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-10,35%
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Il sistema tributario attualmente in vigore verrà poi sorpassato nel 2015 con l’introduzione della tariffazione puntuale dove i comportamenti virtuosi saranno ulteriormente stimolati con la misurazione di una parte della bolletta legata alla effettiva produzione di rifiuto residuo della singola utenza.
Nei territori dove è già avvenuto questo passaggio, tra cui Treviso l’ultima realtà con cui ci siamo confrontati, la transizione verso la tariffazione puntuale ha permesso un ulteriore salto di qualità nelle percentuali di raccolta differenziata quantificabile tra gli 8 e 15 punti percentuali.