Patto di stabilità, Ferretti puntualizza
Non sono soldi, il Comune di Parma subisce solo tagli!
Dal Governo 12,5 milioni di euro? Non è assolutamente così. A spiegarlo è l’assessore al bilancio Marco Ferretti, che ci tiene a fornire i dovuti chiarimenti in seguito alla pubblicazione di alcuni dati sull’effetto della legge di stabilità sui bilanci dei Comuni.
I 12,5 milioni di euro non sono soldi trasferiti, sono il risultato di un calcolo che consentirebbe al Comune di Parma di accendere altrettanti mutui a sostegno degli investimenti.
La realtà è che lo Stato taglia 4,8 milioni veri di contributi a sostegno dei servizi erogati ai cittadini di Parma e li compensa con un algoritmo che teoricamente e ipoteticamente consentirebbe di accendere indebitamento.
L’assessore usa una similitudine molto efficace per spiegare la situazione. E’ come se – dice – un datore di lavoro, in questo caso lo Stato, quindi il Governo, proponesse ad un dipendente, il Comune, una riduzione di stipendio di 400 Euro al mese ma gli desse in cambio la possibilità di stipulare un muto per comprare un’auto nuova; con lo stipendio ridotto di 4.800 €/anno, come farà il dipendente a comprare l’auto nuova senza le risorse per pagare benzina, bollo, assicurazione e la rata di rimborso del mutuo?
Fuor di metafora, “Per poter costruire un asilo nuovo – aggiunge l’assessore Ferretti – finanziandolo con mutui che andranno poi rimborsati, occorre avere le risorse per pagare le maestre, il riscaldamento, la manutenzione e anche la rata del mutuo stesso dall’anno successivo”.
E’ necessario, quindi, stare bene attenti a dividere i numeri teorici che riducono i vincoli, dai soldi veri che coprono il costo dei servizi e fare chiarezza in merito ai dati divulgati nei giorni scorsi.
Il Disegno di Legge di stabilità 2015 prevede un taglio vero al Comune di Parma stimato in 4,8 milioni a cui bisogna aggiungere anche i mancati trasferimenti compensativi dell’abolizione dell’Imu sull’abitazione principale, pari a 15,2 milioni di euro, che in totale fa circa 20 milioni di euro.
Ricordo a tutti che nel 2013 il governo ha abolito l’Imu sull’abitazione principale, tributo che incassava il Comune, ma ha previsto il ristoro delle minori entrate a favore dei comuni stessi solo fino al 2014, dall’anno prossimo saremo costretti ad introdurre la Tasi al massimo sull’abitazione principale per recuperare le risorse tolte.
Il Governo dice di aver ridotto le tasse, ma in realtà lo fa a spese dei Comuni costringendoli a fare gli esattori con i tributi locali.
Daniele Manca, sindaco di Imola e presidente dell'Anci dell'Emilia-Romagna, ha detto, dopo l'incontro che i rappresentanti degli enti locali hanno avuto ieri sera con il governo “così rischiamo di spingere verso il disavanzo una moltitudine di Comuni. Da un lato è stato fatto un passo in avanti sulla gestione del Patto di stabilità, ma dall’altro permangono problemi rilevanti per la tenuta della spesa corrente”. Il rischio disavanzo, mette in chiaro Manca, riguarda anche i Comuni dell'Emilia-Romagna.
Nessuna illusione ottica, chiude quindi l’Assessore Ferretti, resta solo la fredda realtà dei numeri: “Sommare le minori entrate correnti alle riduzione dei vincoli legati al rispetto dei parametri del Patto di Stabilità, porta al calcolo di un saldo che non ha senso. La verità è che anziché un + 25 euro per abitante, la legge di stabilità porterà al Comune di Parma – 95 euro ad abitante e questo taglio non ci consentirà di erogare i servizi come stiamo facendo ora”.