NOTIZIE / 19.02.13 / FAMIGLIA E PERSONA

A Parma entrerà in Giunta il diritto al gioco

Anche grazie al Progetto Re - Play, il diritto al gioco dei ragazzi ha fatto il suo ingresso nell'agenda amministrativa della città. Vai al video.
re play marani

 

All'incontro conclusivo  al Centro Congressi il sindaco Federico Pizzarotti ha annunciato davanti ai rappresentanti delle città europee coinvolte, che a Parma verrà conferita ad un assessore la delega per il diritto al gioco, in applicazione dell'articolo 31 della Convenzione per i Diritti dell'Infanzia.
 
Nel frattempo, in questi due anni in cui si è dispiegato il progetto, nato a Parma e finanziato dall'Unione Europea, il gioco libero come massima espressione della fantasia, della creatività e dei sogni dei ragazzi è entrato a far parte della vita della città. Ha varcato le porte del carcere per rendere "normale", per una volta con il sorriso reciproco, l'incontro fra genitori carcerati e i loro bambini. Il gioco poi avrà uno spazio tutto suo nel nuovo Ospedale dei Bambini, che proprio in questi giorni sta traslocando dalla vecchia struttura ospedaliera. E ancora, il gioco libero è andato nei quartieri con il Ludobus e ha regalato a tante famiglie con i loro ragazzi il piacere di riscoprire la voglia di stare insieme, di "vivere" il quartiere. E' poi sempre presente a Giocampus Estate, ed è tornato con la Befana dell'AVIS al Palacassa. Persino la Nazionale di calcio ha costruito, sempre in Fiera, un meraviglioso e affollato spazio ragazzi, dove i calci al pallone si sono alternati alle corse nei sacchi. Ed è arrivato al Bowling, con la festosa invasione dei ragazzi Special Olympics.
 
Tutto questo, e molto altro ancora, è stato a Parma il Progetto Re - Play, che ha ufficialmente chiuso sabato mattina al Centro Congressi la sua avventura internazionale, in cui erano coinvolte, insieme a Parma (Comune e Coni), le città di Dublino, Bruxelles, Montpellier, Varsavia, Monaco di Baviera e  Timisoara. Per due anni hanno lavorato tutti insieme appassionatamente (è il caso di dirlo, visto l'impegno che ogni partner ha profuso nell'iniziativa) per regalare ai ragazzi europei il diritto di vivere il tempo libero a modo loro, in una società in cui tutto sembra rigidamente incanalato e poco si concede alla fantasia.
 
"Oggi - ha detto il Sindaco - chiudiamo formalmente un progetto, ma in realtà è solo l'inizio di un lavoro con il quale vogliamo contagiare altri Comuni in  Italia e in Europa: questa deve essere una scintilla di partenza per il futuro".
 
Sulla necessità di restituire ai bambini il piacere di stare insieme, anche e soprattutto in situazioni difficili quali quelle di  un ricovero ospadaliero, ha invece insistito Walter Antonini, vicepresidente della Consulta sul gioco, guidata da Giancarlo Izzi.
"Il nostro compito - ha affermato l'assessore Giovanni Marani, che ha ringraziato anche i suoi predecessori Ghiretti e Cova, presenti in aula - è quello di dare ai bambini la possibilità di inseguire i loro sogni e coltivare i loro talenti, insomma di essere garanti della loro libertà di esprimersi. Vedere le montagne di neve accumulata in Piazza popolate di bambini, da il segno della potenza del gioco, anche in un'epoca in cui tutto sembra chiudersi davanti ad uno schermo fra le mura di casa".
 
"Non c'è un'età per smettere di giocare perchè il gioco non muore mai", ha affermato Margaret Westwood, segretaria dell'International Play Association, che sta lavorando con le organizzazioni dell'ONU per rendere concreto il diritto al gioco, troppo spesso affermato solo sulla carta. 
 
La conferenza si è chusa con la presentazione della ricerca sul gioco realizzata tramite migliaia di questionari compilati da ragazzi, genitori e insegnanti in tutte le città coinvolte, presentata dalla tedesca Ursula Winklhofer, che aveva il compito di elaborare i dati.
L'esperienza di Re - Play sarà tradotta in una pubbllicazione affinchè serva come prototipo per esportare ciò che si è fatto, in tutti i Paesi Europei. La copertina di questa pubblicazione porterà la firma di Irene Marra, studente della classe quinta B del corso di pittura del Liceo Artistico  Paolo Toschi. Il suo lavoro su  fantasia e colori dei giochi dell'infanzia è stato premiato nell'ambito della mostra allestita presso il Centro Congressi, alla presenza del Preside Roberto Pettenati e dell'insegnante Mauro Toniato, che ha coordinato il lavoro degli studenti.
Nel pomeriggio la "parola"  è passata ai ragazzi, che hanno avuto l'opportunità di riscoprire nelle sale del Centro Congressi i giochi dei nonni e di godersi in libertà i più moderni ma non meno affascinanti gonfiabili di Gommaland. 

All'incontro conclusivo  al Centro Congressi il sindaco Federico Pizzarotti ha annunciato davanti ai rappresentanti delle città europee coinvolte, che a Parma verrà conferita ad un assessore la delega per il diritto al gioco, in applicazione dell'articolo 31 della Convenzione per i Diritti dell'Infanzia.

Nel frattempo, in questi due anni in cui si è dispiegato il progetto, nato a Parma e finanziato dall'Unione Europea, il gioco libero come massima espressione della fantasia, della creatività e dei sogni dei ragazzi è entrato a far parte della vita della città.

Ha varcato le porte del carcere per rendere "normale", per una volta con il sorriso reciproco, l'incontro fra genitori carcerati e i loro bambini. Il gioco poi avrà uno spazio tutto suo nel nuovo Ospedale dei Bambini, che proprio in questi giorni sta traslocando dalla vecchia struttura ospedaliera.

E ancora, il gioco libero è andato nei quartieri con il Ludobus e ha regalato a tante famiglie con i loro ragazzi il piacere di riscoprire la voglia di stare insieme, di "vivere" il quartiere. E' poi sempre presente a Giocampus Estate, ed è tornato con la Befana dell'AVIS al Palacassa.

Persino la Nazionale di calcio ha costruito, sempre in Fiera, un meraviglioso e affollato spazio ragazzi, dove i calci al pallone si sono alternati alle corse nei sacchi.

Ed è arrivato al Bowling, con la festosa invasione dei ragazzi Special Olympics. Tutto questo, e molto altro ancora, è stato a Parma il Progetto Re - Play, che ha ufficialmente chiuso sabato mattina al Centro Congressi la sua avventura internazionale, in cui erano coinvolte, insieme a Parma (Comune e Coni), le città di Dublino, Bruxelles, Montpellier, Varsavia, Monaco di Baviera e  Timisoara.

Per due anni hanno lavorato tutti insieme appassionatamente (è il caso di dirlo, visto l'impegno che ogni partner ha profuso nell'iniziativa) per regalare ai ragazzi europei il diritto di vivere il tempo libero a modo loro, in una società in cui tutto sembra rigidamente incanalato e poco si concede alla fantasia.

 "Oggi - ha detto il Sindaco - chiudiamo formalmente un progetto, ma in realtà è solo l'inizio di un lavoro con il quale vogliamo contagiare altri Comuni in  Italia e in Europa: questa deve essere una scintilla di partenza per il futuro". 

Sulla necessità di restituire ai bambini il piacere di stare insieme, anche e soprattutto in situazioni difficili quali quelle di  un ricovero ospadaliero, ha invece insistito Walter Antonini, vicepresidente della Consulta sul gioco, guidata da Giancarlo Izzi.

"Il nostro compito - ha affermato l'assessore Giovanni Marani, che ha ringraziato anche i suoi predecessori Ghiretti e Cova, presenti in aula - è quello di dare ai bambini la possibilità di inseguire i loro sogni e coltivare i loro talenti, insomma di essere garanti della loro libertà di esprimersi.

Vedere le montagne di neve accumulata in Piazza popolate di bambini, da il segno della potenza del gioco, anche in un'epoca in cui tutto sembra chiudersi davanti ad uno schermo fra le mura di casa".

 "Non c'è un'età per smettere di giocare perchè il gioco non muore mai", ha affermato Margaret Westwood, segretaria dell'International Play Association, che sta lavorando con le organizzazioni dell'ONU per rendere concreto il diritto al gioco, troppo spesso affermato solo sulla carta.  La conferenza si è chusa con la presentazione della ricerca sul gioco realizzata tramite migliaia di questionari compilati da ragazzi, genitori e insegnanti in tutte le città coinvolte, presentata dalla tedesca Ursula Winklhofer, che aveva il compito di elaborare i dati.

L'esperienza di Re - Play sarà tradotta in una pubbllicazione affinchè serva come prototipo per esportare ciò che si è fatto, in tutti i Paesi Europei. La copertina di questa pubblicazione porterà la firma di Irene Marra, studente della classe quinta B del corso di pittura del Liceo Artistico  Paolo Toschi.

Il suo lavoro su  fantasia e colori dei giochi dell'infanzia è stato premiato nell'ambito della mostra allestita presso il Centro Congressi, alla presenza del Preside Roberto Pettenati e dell'insegnante Mauro Toniato, che ha coordinato il lavoro degli studenti.

Nel pomeriggio la "parola"  è passata ai ragazzi, che hanno avuto l'opportunità di riscoprire nelle sale del Centro Congressi i giochi dei nonni e di godersi in libertà i più moderni ma non meno affascinanti gonfiabili di Gommaland. 

 


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