L’assessore Alinovi relatore alla Facoltà di Architettura
L'assessore Michele Alinovi venerdì pomeriggio è intervenuto ad un incontro presso la Facoltà di Architettura.
Giocava in casa Michele Alinovi, architetto di professione, intervenuto in veste di assessore ad un incontro che si è tenuto venerdì pomeriggio presso la Facoltà di Architettura.
L’assessore ha portato il suo contributo di idee e proposte nell’ambito della Conferenza sulla didattica organizzato per presentare l’offerta formativa della Facoltà per il prossimo anno accademico, formulata dai professori Carlo Quintelli, Paolo Giandebiaggi ed Eva Coisson., con lo scopo di contribuire al rilancio della Facoltà, ma anche di acquisire il contributo di componenti esterne la mondo accademico.
Fra gli invitati è intervenuti al dibattito, presieduto da Paolo Ventura, presidente del corso di laurea, Andrea Baghi (ANCE e Gruppo Edili dell’Unione Industriali), che ha lanciato un grido d’allarme sul fatto che in 6 anni l’edilizia ha perso in Italia la metà del fatturato e ha affermato che ora “bisogna fare cose che servano al Paese, quali opere pubbliche per preservare il territorio”.
Dopo di lui Gianluca Mora, dell’Ordine degli Architetti ha ricordato che in Europa ci sono 550.000 architetti, dei quali ben 147.00 in Italia. Quindi, “ben venga il confronto fra Università e mondo delle professioni per rilanciare un ruolo chiave nell’edilizia e nel governo del territorio. Ma gli architetti – ha ammonito – dovranno essere sempre più multidisciplinari e capaci di vivere il cantiere, conoscere le tecnologie, essere pronti ad esperienze all’estero”.
L’assessore Alinovi ha trattato i temi a lui cari: in primo luogo ha parlato delle fonti di finanziamento, che saranno necessariamente prevalentemente europee, e ha ricordato che per “catturare” i finanziamenti servono azioni di sistema, che affrontino organicamente criticità gravi quali la situazione ambientale, il dissesto idrogeologico, lo spreco energetico. “Oggi – ha detto l’assessore - bisogna parlare di rigenerazione urbana, ripensare le parti già costruite del tessuto residenziale, evitando ulteriori forme di espansione. Insomma, la città deve ripensare sé stessa in modo organico e coerente. Solo così si troveranno le risorse”.
Inoltre Alinovi ha citato come chiavi per il futuro sviluppo la riqualificazione energetica ed ambientale e la “città intelligente” grazie alle tecnologie digitali. Se si avrà una visione strategica e se si sapranno usare i nuovi strumenti a disposizione, anche dal punto di vista normativo, la visione strategica dell’architetto potrà trovare un posto nell’edilizia e nell’urbanistica del futuro.