NOTIZIE / 10.07.13 / SICUREZZA

Progetto del Comune per prevenire il dissesto idro-geologico

Un fosso pulito può risparmiare l’allagamento di un quartiere: con questo slogan il Comune lancia la campagna informativa per sensibilizzare i cittadini sul rischio idrogeologico nella gestione delle acque superficiali.
di la dal fosso

Nel contempo, l’amministrazione Comunale ha avviato un tavolo politico istituzionale, e parallelamente un tavolo tecnico, finalizzati a una programmazione triennale per interveti prioritari volti alla individuazione dei problemi evidenziati sul territorio e alla successiva realizzazione di infrastrutture dedicate alla mitigazione degli eventi calamitosi. Quindi, Comune, altre istituzioni quali Provincia e Consorzi di Bonifica e, non da ultimo, cittadini, ciascuno dovrà fare la sua parte

In questo contesto l’ufficio Comunale di Protezione Civile di Parma, in collaborazione con altri uffici comunali, ha avviato il progetto per sensibilizzare i cittadini sulla necessità di curare la manutenzione di fossi e canali, e soprattutto per renderli consapevoli che, dalla loro attenzione e collaborazione, può dipendere la sicurezza dei cittadini e la salvaguardia dei beni della comunità.

 

Assessori e tecnici: “Appello al senso civico dei cittadini”

 

Il progetto è stato presentato in una conferenza stampa dagli assessori all’Ambiente Gabriele Folli e ai lavori pubblici Michele Alinovi, insieme al Direttore del settore affari generali Donatella Signifredi e al responsabile della Protezione civile Claudio Pattini.

“Dopo gli eventi della primavera scorsa – ha esordito Folli – abbiamo ritenuto di attivare un tavolo tecnico e uno istituzionale per mettere in campo le iniziative utili a garantire la sicurezza idraulica sul territorio, e soprattutto abbiamo deciso di avviare un’opera di sensibilizzazione dei cittadini, improntata non alla repressione, ma allo spirito collaborativo, certi che il territorio trarrà benefici rilevanti dal senso civico di chi ci vive”

Sull’operato di competenza comunale si è intrattenuto l’assessore Alinovi: “Abbiamo coinvolto gli enti e le istituzioni interessati per mettere mano ad iniziative indispensabili a garantire la sicurezza del territorio. Fra queste vanno citate come priorità la cassa di espansione sul cavo Burla a Ravadese, il cavo Fossetta Alta e Fossetta Bassa sull’Asolana e la seconda cassa di espansione sul Canale Naviglio. Per queste opere – ha precisato l’assessore – contiamo di catturare finanziamenti dalla Commissione Europea, tramite la presentazione di progetti alla Regione. Per noi – ha concluso – una rete scolante che funziona è più importante che tagliare il nastro di una grande opera”.

“Aiutateci ad aiutarvi- ha affermato Claudio Pattini della Protezione Civile, rivolto ai frontisti di fossi e canali – noi verificheremo i  2.800 chilometri di fossi e canali marginali in un anno e mezzo, spiegheremo ai cittadini cosa devono fare e faremo appello al  loro senso di responsabilità, senza puntare sulla repressione come mezzo per raggiungere il risultato”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Donatella Signifredi, dirigente responsabile del progetto: “A volte – ha ricordato – basta spendere bene un’ora di lavoro per evitare gravi danni a tante famiglie. Il caso di San Prospero insegna, tutti devono fare la loro parte con lo spirito di collaborazione che, ne sono certa, la comunità saprà dimostrare”.

 

Il progetto del Comune

 

Gli operatori  delegati dal Comune effettueranno una ricognizione sistematica del territorio, con lo scopo di individuare i punti di criticità e di avvisare gli aventi diritto alla conduzione delle acque superficiali sulle attività da mettere in atto per la corretta manutenzione e la messa in sicurezza dei fossi e canali di competenza.

Sulla base di quanto riscontrato verranno predisposte delle schede di approfondimento in cui saranno evidenziati il tipo di problema, le cause e le possibili soluzioni.

 

L’obiettivo principale che il Comune intende perseguire non è prioritariamente quello di sanzionare omissioni di intervento o comportamenti scorretti, ma Informare, Sensibilizzare, Coinvolgere e Motivare al rispetto delle norme vigenti ( Codice della Strada Art. 32, Regolamento di Attuazione del C.d.S. Art 70 e il Regolamento Comunale del Verde Pubblico ), al fine di tutelare la sicurezza e l’incolumità pubblica oltre alla salvaguardia delle infrastrutture prevenendo, quanto più possibile, i rischi derivati.

 

Da oggi con la conferenza stampa e nelle prossime settimane si darà vita, in collaborazione con le associazioni di categoria, ad una campagna informativa sul censimento  predisposto dal Comune e soprattutto sulla necessità, da parte dei frontisti, di provvedere alla pulizia e allo sfalcio periodico di fossi e canali, allo scopo di assicurare il corretto deflusso delle acque.

 

I cittadini, in particolare gli agricoltori, debbono riflettere sul fatto che un canale ostruito da una carriola di detriti può causare l’allagamento di una intera frazione mentre un canale pulito la può salvare dalla furia delle acque.

 

A chi spetta pulire fossi e canali

 

La ripulitura di  fossi e canali e lo sfalcio periodico dell’erba che cresce al loro interno sono di competenza dei proprietari frontisti per l’intera sezione del fosso stesso, sia che si tratti  di fossi interpoderali di irrigazione e di scolo, sia che si tratti di  fossi confinanti con strade o altre infrastrutture pubbliche.

 

Come fare una buona manutenzione

 

I frontisti, almeno due volte l’anno (primavera e autunno) devono provvedere alle seguenti attività:

 

  • Pulire l’alveo dei fossi  sia interpoderali che  confinanti con infrastrutture stradali;
  • Provvedere allo spurgo delle condotte in cemento e dei tombini (di solito ubicati in corrispondenza dei passi carrai);
  • Attuare la ripulitura con l’avvertenza di ripristinare la quota di pendenza per il deflusso delle acque;
  • Provvedere periodicamente a falciare e rimuovere l’erba dalle sponde dei corsi d’acqua;
  • Garantire la potatura  di piante e siepi che potrebbero ostacolare lo scorrimento delle acque
  • Attuare la manutenzione di chiuse e altri manufatti idraulici, quali scarichi, chiuse, strumenti per l’irrigazione ecc.;
  • Rimozione e smaltimento dei materiali di risulta, secondo le procedure previste.

 

In caso di discariche abusive sulle rive o all’interno di fossi e canali, si invitano i frontisti a prendere contatto con Comune e Iren.

 

Una corretta regimazione delle acque di fossi e canali rappresenta la migliore tutela  del territorio e dell’ambiente contro i rischi di allagamento.

 

Enti e associazioni di categoria coinvolti :

  •   Cittadini interessati
  •   Enti ed associazioni di categoria
  •  Provincia di Parma
  •  Comune di Parma
  •   AIPO
  •   IREN  S.p.A
  •  Consorzio del Canale Comune
  •   Consorzio del Canale Maggiore
  •  Consorzio del canale Naviglio Taro
  •  Consorzio della Bonifica P.se
  •  Servizio Provinciale Difesa del Suolo
  •  Soc. del Canale Cinghio
  •   Società del Canale Corto di Mariano
  •   Società del Canale Otto mulini
  •   Coldiretti
  •   CIA – Confederazione Italiana Agricoltori
  •  Associazione Provinciale Allevatori Parma
  •   Unione Provinciale Agricoltori di Parma
  • Unione Provinciale Cooperative


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