L'intervento del sindaco Pizzarotti alla riunione degli Stati generali dell'economia parmense
Si è svolto ieri presso la Camera di Commercio di Parma un confronto tra imprenditori e istituzioni della città sullo stato dell'economia. Di seguito l'intervento del sindaco Federico Pizzarotti.
"Siamo perfettamente d’accordo sulla necessità di investire nel turismo. Non solo quello della città, ma di tutto il nostro territorio. Siamo anche d’accordo nel considerare il turismo una, e forse l’unica, fonte in grado di aumentare i flussi economici del territorio. Penso che la dimostrazione di tutto ciò sia il convegno da noi organizzato il 4 luglio scorso, e in cui abbiamo sostenuto tutto questo. Qui nasce però il primo problema. Il problema è che, se è vero che gli operatori hanno apprezzato, condiviso e approvato il messaggio - e ne abbiamo avuto ampia dimostrazione in queste settimane - la Camera di Commercio, quale rappresentante del mondo delle associazioni, che inizialmente con un intervento forte ed appassionato del suo Presidente aveva accolto l’idea di fare sinergia tra istituzioni (con Comune e Provincia) per lavorare insieme su una politica del turismo del territorio, dopo 3 mesi, in cui peraltro ci sembrava di aver colto la volontà di collaborare, è arrivata a comunicarci che, per decisione della giunta, non avrebbe sottoscritto il protocollo d’intesa. Ci stupisce pertanto che proprio da una realtà come ASCOM, rappresentata in giunta camerale, arrivi la proposta di creare un organismo di coordinamento. Questa era la nostra proposta, emersa proprio da quel convegno del 4 luglio che poi, vedendo una certa insicurezza a procedere da parte dei nostri 2 interlocutori, abbiamo trasformato in quel protocollo di intesa non accettato. L’obiettivo di questo organismo è proprio quello da voi indicato. Vale a dire definire strategie condivise di promozione del territorio sulla base delle disponibilità messe in campo da pubblico e privato. La nostra idea era infatti quella di partire coinvolgendo in una fase iniziale solo le rappresentanze istituzionali Comune di Parma, Provincia e Camera di Commercio, per poi allargare la base ad altri comuni e ad altre realtà del territorio interessate al turismo. In tutto questo occorre però pensare anche ai tempi ed è a dir poco strano il fatto che debba sostenerlo io in un contesto di imprenditori. Infatti occorre prendere delle decisioni e prenderle velocemente. Tre mesi passati per sentirsi rispondere “no”, non vanno bene. Ma nel frattempo stiamo andando avanti. La recente conferenza stampa di Mosca ed il prossimo educational tour, in cui verranno a Parma per 4 giorni 15 tra tour operators e giornalisti russi, ne sono l’esempio. Ovviamente la porta è sempre aperta.
Secondo punto. Nonostante il turismo sia una grande opportunità per l’intero nostro territorio, sui suoi capitoli gli investimenti tendono costantemente a ridursi. Verissimo. E per questo abbiamo introdotto l’imposta di soggiorno, che è una imposta di scopo, come ben sapete, e che, proprio perché per noi la trasparenza non è solo una parola, vedrà nei capitoli di bilancio una voce di entrata e voci di uscita ben identificate e legate tra loro. Così sarà sempre chiaro il modo secondo cui verranno usati gli introiti che ci porterà questa imposta. Mi preme però sottolineare chiaramente che senza imposta di soggiorno noi non avremmo risorse da investire in turismo. Accogliamo sicuramente la proposta di usare parte di questi fondi per organizzare eventi culturali. Vorrei però ribadire che il turismo non si fa solo con gli eventi. Noi dobbiamo lavorare sul prodotto Parma 365 giorni all’anno, dobbiamo lavorare per migliorare i servizi di accoglienza e sicuramente tantissimo sulla promo-commercializzazione. Dobbiamo destagionalizzare la domanda, consolidando i flussi turistici esistenti ed attraendone dei nuovi. In tutto questo mi riferisco sia al turismo leisure, ma assolutamente anche al turismo congressuale, viste le strutture che ha la nostra città, ma anche le competenze. E in questo mi viene da pensare alle Fiere ed al grande lavoro sta facendo e che ha fatto negli ultimi anni soprattutto. Abbiamo il dovere di mettere gli operatori privati nelle migliori condizioni di operare. Sì perché alla fine sono loro che devono portare turisti, preparando pacchetti attraenti, accogliendo con professionalità gli ospiti, ecc. Tornando quindi all’imposta di soggiorno, non stiamo penalizzando il territorio, ma al contrario è l’unico modo per valorizzarlo sempre che qualcun altro non decida di metterci delle risorse. E in ogni caso, parlando con gli operatori mi risulta che dal primo mese di introduzione non siano emerse molte di quelle problematiche o proteste che erano state paventate dagli operatori alberghieri. Anche il problema di concorrenza con le città vicine, ove non è applicata, pare non sussistere vedendo gli ottimi risultati dei flussi del mese di Settembre, e in ogni caso se qualcuno decidesse di non venire a Parma per 1€ in più sul pernottamento, dovremmo preoccuparci seriamente della nostra offerta. Per il futuro andrà sicuramente tenuto monitorato l’andamento ed è per questo anche che abbiamo voluto istituire il tavolo di coordinamento.
Veniamo ora al capitolo Centro Storico. Innanzitutto si fa riferimento alle scelte assolutamente criticabili fatte in questi ultimi anni di autorizzare grandi aree commerciali esterne ai centri storici.
A questo punto mi sorge spontanea una considerazione.
Oggi le associazioni dei commercianti, principalmente, non perdono occasione per criticare anche duramente le scelte della nostra Amministrazione in termini di chiusura al traffico. Ma quando si sono fatte le scelte pianificatrici che hanno previsto tutti i centri commerciali oggi esistenti, dove erano? A questo punto aggiungo, visto che è un tema ahimè per noi quotidiano, quando si è deciso di strutturare la Ghiaia come oggi noi la vediamo, dove erano? Eppure pare che ci fosse maggior vicinanza politica rispetto a noi. Perché non hanno provato a farsi sentire?
La mia Giunta ha ridotto del 20% il costo dei plateatici per i pubblici esercizi rispetto al periodo commissariale e di più del 10% rispetto all’amministrazione Vignali. Ha riaperto Via Verdi al traffico quando prima era bloccata da una ZTL incomprensibile e ha già potuto toccare con mano l’apertura di nuove attività, oltre ad un miglioramento del livello di sicurezza. Ha portato da 30 minuti a 2 ore la sosta in circa 100 posti auto di righe blu attorno al Goito ed al Toschi, la quale ci è costato un ricorso da parte dei gestori dei parcheggi di struttura - ma da parte delle stesse associazioni, che poi ci chiedono di realizzare nuovi parcheggi ben sapendo quali sono le nostre possibilità di investimento oggi, non abbiamo visto alcuna presa di posizione in nostra difesa -.
Quindi oggi non va bene niente, mentre prima quando sono state prese tutte quelle decisioni scellerate di cui parlava proprio il presidente Zanlari al convegno del 4 luglio, per cui noi oggi siamo chiamati a trovare delle soluzioni, andava bene tutto?
Sembra che l’unico modo per salvare i negozi del centro sia eliminare i varchi e consentire alle auto di andare a parcheggiare davanti al punto vendita. Signori, Bergamo e Torino, che sono due città su cui potremmo far riferimento come obiettivo di attrattività del centro storico, hanno molte zone del centro pedonalizzate. A Milano esiste un’area C a cui è possibile accedere con Ecopass a pagamento. La stessa cosa vale per Parma. Si acquista il tagliandino, si gratta, ci si accredita e si passa. Come molti commercianti già stanno facendo, quella del pass potrebbe essere una forma di sconto che fanno ai loro clienti.
Sembra che la chiusura domenicale al traffico, una volta al mese, che consente comunque a tutte le auto di accedere al parcheggio Toschi, che consente di girare in tre sulle auto euro 4, sia una disgrazia per i negozi. Ma Signori, la Domenica i negozi a Parma sono quasi tutti chiusi!
Sembra che la chiusura al traffico del Giovedì all’interno delle circonvallazioni sia ancora una volta una disgrazia per i negozi del centro. Innanzitutto molti negozi del centro il giovedì sono chiusi. E poi c’è la possibilità di arrivare comodamente a tutti i parcheggi di struttura: Toschi, DUC, DUS, Goito, ecc, che per gran parte del loro tempo non sono pieni.
Penso che per affrontare al meglio la questione di come valorizzare il centro storico occorra che innanzitutto ognuno svolga il proprio ruolo. Occorre capire che siamo nel 2013. Se un tempo ci si limitava ad alzare la saracinesca per dare la possibilità alle persone di comprare i prodotti, oggi non è più così. Per vendere occorre essere attrattivi ed attraenti proprio perché il livello di competitività si è alzato. Oggi su internet si compra qualsiasi cosa e a minor prezzo. Quindi, prima di chiedere al Comune di fare qualcosa, è importante che i commercianti e le associazioni iniziassero a pensare bene per quale motivo un consumatore dovrebbe acquistare al proprio negozio. Quale è il vantaggio competitivo? In centro, ad esempio, ci sono diverse attività attrattive, ed i risultati sono molto eloquenti e sotto gli occhi di tutti.
Credo che ci sia poi un grande problema di comunicazione tra Amministrazione e commercianti/artigiani del centro, ma non solo. inviamo numerosi comunicati stampa, ma non bastano perché non sempre la stampa viene letta. Allora diamo comunicazioni alle associazioni, ma non tutti sono associati. Sintomatico è il fatto che a Dicembre dello scorso anno abbiamo messo a disposizione € 6000 circa recuperati dalle tessere dei consiglieri comunali per i parcheggi di struttura, le associazioni hanno aggiunto 2000 € e siamo arrivati ad avere quasi 2500 buoni sconto da 2 ore per Toschi, Goito e Kennedy da poter ritirare allo IAT a fronte di uno scontrino di almeno € 10 in centro storico. Fatta la conferenza stampa, fatte le comunicazioni da parte delle associazioni e ad oggi, dopo 10 mesi, sono stati distribuiti ca. 255 tagliandi (il 10%). Ebbene, vista la situazione e visto la nostra intenzione di instaurare un rapporto diretto con i commercianti/artigiani, tra qualche giorno manderemo una lettera chiedendo loro di comunicarci l’indirizzo email. In questo modo ci sarà un filo diretto tra Comune e commercianti/artigiani.
Per concludere credo che ci debba essere un maggior coinvolgimento dei commercianti del centro. Ottima è l’idea dei 9 comparti che costituiscono il Consorzio Parma Centro. Ma il problema è che ha circa 250 soci. È invece importante disporre di un consorzio, che sia il Consorzio Parma Centro o un altro, con una maggiore rappresentatività dell’intero tessuto commerciale ed artigianale del centro storico. E poi partendo dai singoli comparti, ognuno dei quali con le proprie peculiarità, raccogliere le istanze, lavorare sulle proposte commerciali e promuoverle. Per fare questo è necessario un grande cambio di mentalità: in primis è necessario che i commercianti e gli artigiani collaborino tra loro, con l’amministrazione subito a supporto a svolgere il ruolo di facilitatore".