Per non dimenticare, si sono riuniti in seduta congiunta il consiglio comunale ed il consiglio provinciale
Il “Giorno della Memoria”, che cade il 27 gennaio di ogni anno, non è una data casuale, è il giorno in cui le truppe dell’Armata Rossa liberarono i pochi superstiti del campo di concentramento di Auschwitz, in Polonia, nel 1945.
La celebrazione della giornata della memoria ha visto la seduta congiunta dei consigli comunale e provinciale, nella Sala dei Concerti della Casa della Musica in piazzale San Francesco. I due consessi istituzionali, quali massime espressioni di rappresentanza politica della città e della provincia, hanno inteso fornire il segno concreto della partecipazione della cittadinanza parmense alla Giornata della Memoria, istituita con legge della Repubblica a ricordo dello sterminio del popolo ebraico e dei deportati politici e militari italiani nei campi di concentramento nazisti.
I Consigli, in seduta congiunta, sono stati aperti dai rispettivi presidenti: Marco Vagnozzi per il Consiglio Comunale di Parma e Mario De Blasi per il Consiglio Comunale della Provincia. Hanno partecipato il Sindaco Federico Pizzarotti, il Presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli, il colonnello Carlo Cerrina comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri, il Presidente della comunità ebraica Giorgio Yehuda Giavarini, Pietro Tommaso Ferrari e Teresa Malice ricercatori dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Parma e tre studenti che hanno partecipato al viaggio della Memoria, promosso dall’Isrec, nel campo di concentramento di Terezin, lo scorso anno: Cecilia Ferrarini, Michele Chiari e Alessia Carmosino. Erano presenti le massime autorità cittadine. Il momento è stato contrassegnato dall’esecuzione di alcuni brani musicali a cura degli studenti Pietro Magnani e Simone Cervi.
Il presidente del consiglio comunale, Marco Vagnozzi, si è soffermato sul significato della parola memoria, fondamentale per l’uomo in divenire che ha la necessità, però, di non dimenticare quanto accaduto come “la privazione della dignità e delle libertà personali attraverso la condanna quotidiana della discriminazione”. E il “Giorno della memoria” è “indispensabile” a questo fine.
Il presidente della Provincia, Vincenzo Bernazzoli, ha invitato a riflettere sul significato più che mai attuale del “Giorno della memoria” in un tempo di grandi cambiamenti. “Il passato serve per capire ed affrontare il presente, per dire no alla retorica ed affermare i valori esistenziali nella costruzione del nostro futuro”.
Per il sindaco Federico Pizzarotti è necessario conservare la memoria, per saper trarre insegnamenti dall’esperienza passata, “usare il passato per migliorare il presente”. E ha citato l’esempio di Pellegrino Riccardi, giudice a Fornovo nel 1943, insignito dallo Stato di Israele della medaglia dei “Giusti tra le Nazioni” per aver aiutato gli ebrei locali a sfuggire dalla deportazione. “L’uomo di legge scelse di contravvenire alla legge e di seguire la propria coscienza”. Un esempio da seguire ogni giorno per vincere l’indifferenza.
Il Presidente della comunità ebraica Giorgio Yehuda Giavarini nel suo intervento molto articolato ha fatto riferimento ai tentativi biechi di revisionismo storico, alle atrocità della Shoah “come sistematica attuazione di un disegno perverso fondato su motivazioni ideologiche deliranti”. Ha parlato di antisemitismo e di sionismo ed ha ricordato il contributo del popolo ebreo alla crescita della comunità.
Ha preso, poi, la parola il colonnello Carlo Cerrina, comandante provinciale dell’Arma dei Carabiniieri, che ha ricordato il sacrificio dei militari dell’Arma deportati nei lager nazisti. E’ stato questo il tema approfondito da parte dei ricercatori dell’Isrec in occasione del “Giorno della Memoria” 2014.