NOTIZIE / 21.03.15 / CULTURA

Rinascita del complesso San Paolo

Il restauro e la messa in sicurezza della torre civica, il primo atto per la rinascita del complesso di San Paolo.

san paolo - Copia

Il restauro e la messa in sicurezza della torre civica saranno il primo atto per la rinascita del complesso di San Paolo, da troppo tempo abbandonato a sé stesso.

Lo ha annunciato il sindaco Federico Pizzarotti in apertura del Convegno organizzato nell’ex chiesa di San Ludovico per presentare il progetto di restauro dell’unica torre civica di Parma, impacchettata dalle impalcature dopo il cedimento di una parte del tetto circa un anno fa. 

 “Questo – ha detto Pizzarotti – è un luogo simbolo, da troppo tempo dimenticato, tanto che ancora oggi nel chiostro sono presenti i puntelli collocati in seguito al terremoto del 1982. Il complesso – ha ricordato il sindaco – ospita un capolavoro come la Camera di San Paolo, ma è oggi in gran parte inutilizzabile: merita attenzione e rispetto, il campanile sarà  l’inizio di un percorso di recupero totale dell’edificio che deve essere, nonostante le difficoltà che stiamo attraversando, uno degli obiettivi principali per l’intera comunità. Ripartiamo dalla magia di questo luogo – ha concluso Pizzarotti – per riscoprire quanto vale la nostra città”.

L’intervento sulla torre campanaria è stato possibile grazie al contributo determinante di Fondazione Monte Parma: “Abbiamo ritenuto di finanziare il recupero del campanile – ha affermato il presidente Roberto Delsignore - per lasciare un segno importante e visibile su un luogo a cui teniamo molto, tanto che avevamo pensato di trasferire proprio qui nel complesso di San Paolo la sede della Fondazione, cosa che purtroppo, ad un attento esame, non si è rivelata possibile”. 

Sul valore simbolico di questo restauro ha insistito anche l’assessore alla cultura Laura Maria Ferraris: “Presentare questo intervento in una giornata dedicata alla Cultura grazie alla collaborazione con il FAI e l’Ordine degli Architetti – ha sottolineato Ferraris – vuole essere un modo per ricordare che l’investimento di risorse in beni culturali è una leva strategica per la qualificazione e lo sviluppo della città, e ci fa piacere che vadano in questa direzione anche i primi segnali dal Ministero, che possono offrire interessanti opportunità che volgiamo cogliere. Non ci possiamo rassegnare al declino per le difficoltà che stiamo attraversando”. 

“La situazione del complesso è molto critica – ha ricordato l’assessore ai lavori pubblici Michele Alinovi – ma questo importante progetto può segnare per il San Paolo l’avvio di una fase nuova. Grazie ai 250.000 euro stanziati dalla Fondazione Monte Parma, ai quali si aggiungono 150.000 euro del Comune, fra un anno potremo ritrovarci qui per festeggiare la torre campanaria consolidata e restituita a nuova vita, e contiamo che allora la “fabbrica” del San Paolo resti aperta per il recupero dell’edificio, per il quale il Comune ha previsto un primo investimento da due milioni e mezzo nel piano triennale delle opere pubbliche”.

Prima di passare la parola agli architetti per il convegno sulle torri campanarie è intervenuto il delegato del FAI Giovanni Fracasso, che ha ricordato come nella giornata di oggi la cultura e la riscoperta dei luoghi storici (San Paolo e Ospedale Vecchio) siano al centro della vita di Parma, e, citando Olivetti, ha chiuso rievocando “la forza rivoluzionaria della cultura”.


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